Non mostratelo a Greta Thunberg. Quindici anni non sono troppo pochi per ricevere un Premio Nobel per la Pace, quindici anni non sono abbastanza per poter accedere al sito di Pornhub. Lì dove da stanotte è disponibile online il video porno più sporco che sia mai stato girato. E sporco non è solo sinonimo di sconcio, licenzioso, erotico, come vorrebbero i codici non scritti di ogni cortometraggio hard che si rispetti. Sporco nel senso di imbrattato, infangato, insudiciato. Come le coste degli oceani più contaminati al mondo, praticamente tutti, come le spiagge in cui si contano più granelli di plastica che di sabbia. Si chiama Dirtiest Porn Ever, lo soprannominiamo il video porno più visto di sempre, che mette in stand-by per una manciata di minuti sedili posteriori di taxi, casting couch, spa dedite ai massaggi. La scenografia dentro cui si dipana la trama tradizionale di un film su Pornhub è, infatti, una spiaggia inquinatissima. Bottiglie di ogni dimensione, bastoncini di ovatta, preservativi usati (of course), scartoffie in plastica e uccelli marini in fin di vita sono gli attori (non) protagonisti nel bel mezzo di una caletta in stile Laguna Blu, nel bel mezzo di un rendez vous carnale della celebre coppia di attori porno Leolulu.

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“Qui in Pornhub siamo degli sporcaccioni, ma non è detto che anche i mari debbano esserlo”, spiega serafico a Dezeen.com il vice presidente del colosso canadese della pornografia digitale, Corey Price. “L’inquinamento degli oceani peggiora di giorno in giorno, ecco perché abbiamo deciso di utilizzare la nostra piattaforma per sensibilizzare la gente alla lotta contro il cambiamento climatico”. Ogni volta che un utente cliccherà play, Pornhub si occuperà di fare una donazione a Ocean Polymers, un’organizzazione no profit che sta raccogliendo fondi per lanciare una “spedizione punitiva” in tutti i mari del mondo, per raccogliere quanti più rifiuti plastici possibili a bordo di navi cisterna. La plastica accumulata, poi, sarà convertita in carburante in grado di alimentare i motori delle navi.

"Tra i brand più conosciuti al mondo, infatti, Pornhub ha il potere - non solo in via teorica - di raggiungere una significativa quantità di persone ad ogni parallelo terrestre", ha continuato Heather Wigglesworth, executive director di Ocean Polymers. Un'operazione di marketing unica nel suo genere che accorpa ai fini engagé e alla viralità mediatica, anche un tornaconto d'immagine ed economico di cui certamente l'azienda non ha chissà che urgente bisogno, ma che certamente la incorona apripista di un genere (tra i video hard e gli atti di beneficenza). Della serie, se non eravate a conoscenza del dilemma ambientale, ve lo portiamo direttamente a casa vostra, fra le lenzuola, tra i cubotti di Kleenex e le braccia del vostro partner. P.S. E stavolta non ci sarà bisogno di cancellare la cronologia.