Bourg-en-Bresse è una cittadina della Francia occidentale che dista poco più di 4 ore di auto da Torino. Con i suoi 40 mila abitanti, non è così avvezza a essere protagonista delle cronache, soprattutto quelle internazionali. Nei giorni scorsi, invece, il suo nome è rimbalzato da una parte all'altra del mondo per una curiosa vicenda. Il suo sindaco, Jean-Francois Debat si è visto, infatti, recapitare una molta dall'ammontare di ben 90mila euro per non aver rispettato la legge statale del 2017 che stabilisce il rapporto tra personale di sesso maschile e femminile nelle istituzioni pubbliche: non dev'essere superiore a 60/40 per cento. Ok - vi domanderete - ma dov'è la notizia? La storia è piena di situazioni in cui la presenza femminile viene nettamente sormontata da quella maschile, nel pubblico come nel privato, in violazione di quel principio di pari opportunità che ancora si fatica a considerare una normalità.

Non siate frettolosi, in questo caso le cose non sono andate proprio così... Anzi, sono andate proprio nel verso opposto, ovvero la multa al primo cittadino è arrivata dopo che costui ha collocato troppe donne nelle posizioni dirigenziali aperte nella sua amministrazione. Sui cinque posti disponibili, quattro sono stati infatti assegnati a manager di sesso femminile, andando così a violare la suddetta legge. Una volta ricevuta, la multa è stata restituita subito al mittente, corredata da una risposta ficcante: “Penso che sia ingiusto e avvilente essere multato per una cosa del genere”, e dalla spiegazione che, al di là delle cifre che determinano il rapporto previsto dalla norma, lo spirito di quest'ultima è quello di incoraggiare un maggior numero di donne possibili a ricoprire incarichi di responsabilità, soprattutto se questi sono ai massimi livelli. D'altra parte non è la prima volta che in Francia si verifica un caso del genere. Già due anni fa, poco dopo la promulgazione della legge, un'altra amministrazione cittadina, quella di Lille, ricevette una molta per il medesimo motivo.