Un tavolo vecchio di 60 anni si porta dietro 60 anni di cene, discussioni, mondi privati. Il grande ritorno del modernariato, del vintage, del rétro per scopi estetici quanto sostenibili ha sempre più prove provate: luoghi come La Ménagère, ritrovo fiorentino che passa dall'essere bistrot a negozio di fiori e interior, o il neo indirizzo milanese, Moebius, tapas e ristorazione d'autore in un contesto industrial scaldato da mobili "vecchi". Dietro a entrambi vi è l'occhio di Gabriele Caselli fondatore del Laboratorio Vintage di Firenze da cui arrivano gli arredi per creare il nostro primo Marie Claire Bistrot: volevamo un ambiente caldo, vissuto e reale, seppur pop-up. Grazie al mondo di ieri lo abbiamo trovato.

Qual è il primo mobile oggetto che hai acquistato nella tua vita?
Cresco in una famiglia in cui l'arte ha un ruolo importante; mio padre appassionato d'arte moderna, soprattutto quadri. Le prime cose che ho venduto sono state, dopo un trasloco di famiglia, alcuni mobili che non servivano più. Ho capito che quella sarebbe stata la mia strada, con l'aiuto della mia attuale compagna, anche lei appassionatissima di vintage e riuso.

Come si è sviluppata la tua carriera nel mondo del vintage?
Ho un passato nella ristorazione dal quale ho acquisito la competenza per trattare in seguito arredi vintage e di design per bar e ristoranti. La svolta è stata conoscere lo studio di architettura Q-Bic di Firenze, con cui ho collaborato a importanti progetti, quali La Ménagère a Firenze e Moebius a Milano.

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Gabriele Caselli fondatore del Laboratorio Vintage

Nella tua infinita collezione a quale mobile/arredo non avresti mai voluto vendere?
Sono un appassionato di arte e design, gli arredi ai quali sono più affezionato sono quelli firmati dall'architetto e designer Ettore Sottsass; soprattutto quelli disegnati per Poltronova; piccola curiosità, adesso abito ad Agliana (Pistoia) a pochi metri dalla suddetta ditta...

Il segreto per trovare gemme in mezzo a "robivecchi"?
Non esiste un vero e proprio segreto, la cosa più importante è avere intuito e capire cosa può piacere al cliente e se parliamo di design degli anni '50/'60/'70 occorre studiare, documentarsi il più possibile online e nelle varie biblioteche.

Il mondo del cinema e Laboratorio Vintage come si sono incontrati e innamorati? Un'altra mia passione: il cinema. Ringrazio questo lavoro che mi ha portato direttamente sul set. Negli anni ho accumulato così tante cose da attirare l'attenzione delle maggiori produzioni cinematografiche, ho fornito arredi per diversi film, serie tv e programmi televisivi, tra i quali Catch-22 di George Clooney e la serie Sky Trust - the Gatty family, saga del mio regista preferito Danny Boyle. Da non trascurare la mia passione per gli innumerevoli viaggi nei quali adoro andare a cercare e scoprire luoghi magici in cui trovare e portare a casa oggetti introvabili nel nostro paese. Ma questa è un altra storia...

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La Ménagère di Firenze