Natale torna ogni anno, possiamo prometterlo a tutti (grandi e piccini) senza paura di perdere una scommessa. Altre certezze del Natale: il ritorno del panettone con la polemica canditi sì/no (che comunque i puristi non assaggiano fino alla Vigilia) e la comparsa nei centrotavola della Stella di Natale. Una pianta bella e colorata ed evocativa, c'è poco da dire. Non tutti sanno che il suo nome vero è Poinsettia. Il nome trae origine da un politico statunitense, Joel Roberts Poinsett, che la vide nel corso di una sua visita in Messico. Gli piacque al punto che decise di dare vita ad un vero e proprio business importando la pianta negli Stati Uniti. Un peccato che molti la considerino come qualcosa di prettamente “stagionale”, come se fosse praticamente impossibile riuscire a conservarla per più di qualche settimana. La bella notizia: no, non è così.

Non siamo condannati a vedere la nostra stella di Natale morta finire nella spazzatura, vicino a quello della carta, pieno dei pacchetti vuoti dei regali. Ecco allora qualche piccolo consiglio su come curare la stella di Natale. La Stella Di Natale fa parte della famiglia delle Euforbiacee e il suo nome scientifico è Euphorbia Pulcherrima. È una pianta arbustiva che in determinate condizioni e climi riesce a raggiungere anche tre metri di altezza (mission impossible: riuscire e farlo a casa nostra?). Le foglie sono di uno splendido colore che va dal verde al rosso, ma anche bianco nella versione stella Di Natale Bianca. Ma al sodo, in molti spesso tendono a commettere l’errore di pensare che si tratti di fiori. In realtà non è così.

Innanzitutto cominciamo con il chiarire che si tratta di una pianta da interno. E come tale va tenuta in un ambiente luminoso con temperature che si aggirano dai 15 ai 21 gradi. La sistemazione migliore è però quella in una zona luminosa senza però sole diretto. Anche se dopo il primo periodo in casa la pianta comincia a perdere qualche foglia non vi allarmate, c’è sempre tempo di rimediare. Domanda da un milione di euro: come innaffiare la stella di Natale? Risposta: va innaffiata ogni due o tre giorni tenendo sempre sotto controllo il terriccio. Il terriccio della stella di Natale non deve essere mai secco ma allo stesso tempo neanche eccessivamente fradicio. Deve solo mantenere un certo grado di umidità. Per lo stesso motivo, se notate delle foglie gialle potete nebulizzarle con un po’ di acqua. Sarebbe sempre preferibile evitare l'acqua troppo calcarea.

Quando rinvasare la Stella di Natale? Il periodo ottimale per questa operazione è la primavera, con terriccio nuovo e concimato e sostituendo il vaso con uno di dimensioni leggermente superiori, meglio se di coccio, visto le esigenze del terriccio. Per quanto riguarda invece la potatura, si può cominciare a fine inverno, quando la pianta comincia a perdere le prime foglie. Bisogna tagliare gli steli più malandati calcolando una distanza che va dai 15 ai 18 cm dal terriccio.

A questo punto c'è solo da chiarire una curiosità. Qualcuno infatti dice che la stella di Natale sia una pianta velenosa. Sì e no: in realtà si tratta di una pianta irritante. Gli steli spezzati rilasciano un lattice che a contatto con la pelle può essere decisamente urticante. Per cui, quando si viene a contatto con la pianta, soprattutto per la potatura, sarebbe sempre consigliabile usare dei guanti. Vero pure che bisogna prestare particolare attenzione a nei confronti dei nostri amici a quattro zampe visto che la Stella di Natale può essere tossica per loro. Teniamola sempre in zone della casa dove non possono arrivare, per evitare che la mastichino per gioco, o che la spezzino involontariamente sporcandosi con il lattice, che poi leccherebbero dal pelo, intossicandosi. Buone feste a umani, piante e animali!