Le parole brutte sono bruttissime, e quando meno te l’aspetti ti fanno un agguato. Già il mondo là fuori è zeppo di influencer, topic, drink, tempistiche, sfide e resilienze varie. Poi sei in macchina con un amico spiritoso e sapiente che a un certo punto ti dice «ah, siamo vicini a quel posto, è un attrattore». Attra-che? ATTRA-CHE?!? Forse scherza, mi provoca, ma evinco che qualche analfabeta ha sdoganato - sdoganato, aiuto! - attrattore come neologismo da appiccicare a un luogo per dire che vale il viaggio. Mi appello al quinto emendamento.

Al «chi parla male pensa male e vive male... le parole sono importanti» del pluricelebrato e plurinascoltato Nanni Moretti di Palombella rossa. E al più recente e incantevole La mia vita è uno zoo di Cameron Crowe, che all’inizio piazza Matt Damon alla guida di un’auto coi due figli seduti dietro. A un certo punto Dylan, il maschio, il maggiore, risponde al padre con un «ecchissene». Al che Damon, guardandolo nello specchietto retrovisore: «È l’espressione più inutile di tutto il ventesimo secolo, per me ecchissene ha chiuso». Dylan ribatte: «Ecchissene». E il padre: «Non scendi dalla macchina finché non sento una parola nuova». Passa qualche secondo e il ragazzo dice: «Pernicioso». «Grazie. Bella parola».

Le parole belle sono bellissime. Dovremmo tutti averne una scorta, e incrementarla. Io ho iniziato a scrivere una mia bella parola sulla lavagna della cucina quando mio figlio era piccolo, perché ci piaceva la battaglia navale, ma soprattutto ci piaceva da matti quel suono: CACCIATORPEDINIERE. È stata l’apripista di una serie di parole che nel tempo mi sono segnata su blocchetti, agende, nelle note dell’iPhone. Sarà una fantasia, un’immagine, un sentimento, boh. Ma è bello correrci dietro, a quelle parole. Altro che attrattore.

Il mio catalogo, incompleto e casuale, è questo. Cacciatorpediniere. Traiettoria. Riparazione. Mercurio. Vapore. Dissipazione. Vento. Sospinto. Fulgido. Tubature. Esploratore. Asteroide. Fantasmagorico. Melograno. Lucertola. Eucalipto. Orizzonte. Mangrovia. Mostromarino. Oppio. Ombra. Immaginazione. Un-rumore-come-di-uno-che-cerca-di-non-fare-rumore (non è una parola sola ma lo diventa col trattino, e fa paura). Selvatico. Salsedine. Acquerugiola. Oltremare. Cardamomo. Pinguino. Carezza. Stupore. Ardore. Scolopendra. Protezione. Squinternato. Caos. Stellare. Abbagliante. Leggiadria. Ambra. Prodigio. Scarruffato. Carabattole. Esiziale. Gentilezza. Vagheggino. Procione. Tenerezza. Commodoro. Brezza. Sfera. Arcobaleno. Trambusto. Scombussolato. Quisquilie. Scriteriata. Vascello. Rugiada. Battibaleno. Libellula. Astronave. Fumantino. Fruscìo. Costantinopoli-Madagascar (cit. La maledizione dello scorpione di giada di Woody Allen, sono parole ipnotiche). Mississippi. Parentesi. Labirinto. Blu. Nuvola. Strologare. Purpureo. Gongolare. Mollusco. Scorbutico. Lunatico. Sciarada. Ginestra. Formidabile. Uovo. Fronzolo. Risciò. Luminescenza. Malandrino. Trapezio. Cactus. Cincischiare. Capitombolo. Elettricità. Spazio. Sdrucciolevole. Chiffon. Scintilla. Meraviglia. Giostra. Palombaro. Stranguglione. Oceano. Tafferuglio. Crepuscolo. Urfido. Indefinitamente. Divagante. Fortuna. Irragionevolmente. Ebbrezza. Apnea. Onda. Sfarfallare. Sorpresa. Albicocca. Lapislazzuli. Canzonette. Zoo. Ragazzini. Propizio. (E ovviamente) Pernicioso.