Con il Barometro Hearst Italia ci piace giocare con i numeri per capire come sta cambiando il mondo durante la pandemia. Lavorando a questa puntata, ci è saltata agli occhi questa strana coincidenza: il Coronavirus costerà all'economia mondiale una cifra simile all'indotto di tutto il settore del benessere. Ora che lo abbiamo perso durante la quarantena, Wellness è un termine terribilmente attuale, ma anche molto generico. Per capirci di più, Hearst Magazines ha interpellato oltre 3000 navigatori americani tra i 18 e i 74 anni, sia prima che durante l'emergenza Coronavirus.

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La crescita su Twitter del tema sonno. Dati Pulsar.

La cosa che più risulta darci benessere è il sonno, un po' per tutte le età ma soprattutto per la Gen Z (70%) e con una differenza tra maschi e femmine che aumenta al crescere dell'età. Le Signore in genere dormono molto meno bene dei loro coetanei. Poi viene la salute mentale, estremamente importante per i giovani fino a 40 anni (68-69%) e poi via via meno al crescere dell'età. Un dato controintuitivo rispetto al pensiero corrente che la salute sia una preoccupazione per over 50. Con l'arrivo del COVID-19, l'equilibrio psichico è diventato la cosa più importante, con un picco notevole per la Gen Z. Sono preoccupate specialmente le ragazze giovani, forse perché i maschi sono meno disposti ad ammetterlo. E' qualcosa di ambito ma elusivo: circa la metà degli intervistati dice di avere problemi nel gestire ansia e stress (per la Gen Z il 30% dei maschi e il 64% delle femmine). E meno della metà di chi si pone un obiettivo di miglioramento riesce effettivamente a raggiungerlo.

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La crescita su Twitter del tema della salute mentale. I due picchi sono uno per la Giornata mondiale della salute mentale e l’altro per un episodio di mass shooting. Dati Pulsar.

L'esercizio fisico resta il terzo aspetto più importante del benessere personale, abbastanza omogeneo per le diverse generazioni fino ai Boomer, che lo sentono meno. Poi viene l'alimentazione, anche questa percepita da tutti come un valore. Per il pubblico italiano l'interesse principale è invece un'alimentazione sana insieme ai prodotti di cura della persona, poi lo sport e solo dopo l'esercizio e il fitness. Ci si informa molto su YouTube e sui social media (i giovani), ci si fida molto delle app e delle newsletter (i meno giovani). Per migliorare si è disposti a spendere (il 69% dei maschi tra i 25 e i 54 anni). Metà dei maschi è convinta di alimentarsi correttamente, per le donne il valore è solo 37% . Per il fitness la sproporzione è ancora più accentuata: 66% contro 29%. Il nemico numero 1 è spesso il tempo a disposizione.

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La crescita su Twitter dell’attenzione verso se stessi. Dati Pulsar.

Se poi nel periodo pre pandemia tenevamo molto al peso forma, con la pandemia è diventata più rilevante la gestione dello stress e le relazioni in genere (specialmente per le ragazze fino all'età matura). Così anche l'equilibrio tra vita personale e professionale diventa un tema rilevante nel momento in cui tutti siamo alle prese con la nuova esperienza dello smart working, in cui i confini diventano labili. Tra le diverse generazioni, tutti cercano di reagire alla crisi della pandemia prendendosi del tempo per se stessi: sicuramente un ottimo punto di partenza per iniziare a recuperare un po' di quei 5 trilioni di wellness perso per il COVID-19.

DaEsquire IT