A volte Instagram può essere meglio del World Press Photo tale è la qualità degli scatti che si possono trovare nella marea di immagini che ogni giorno vengono pubblicate. Così fra un selfie in spiaggia e la foto di una cotoletta con patatine fritte, spuntano gioielli postati da big della fotografia, da veri artisti che pubblicano sui giornali di mezzo mondo e che usano il social per raccontare e raccontarsi. Ecco secondo noi i 5 profili da non perdere per nulla al mondo se amate la fotografia di strada.

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@monaris_ E' il cliccatissimo profilo di Paola Franqui (263 mila followers). Tutti la conoscono semplicemente come Monaris, sangue portoricano, newyorkese d'adozione, una laurea in Giustizia penale presso la Rutgers University, ha iniziato per hobby e oggi firma uno degli account di riferimento per chi ama la street photography. I suoi scatti, quasi tutti virati con lievi toni blu, giocano con i riflessi e i riverberi e raccontano la vita di strada e i comportamenti umani. Collaborazioni importanti con Espn, Rayban e Sony, costantemente influenzata da ciò che la circonda, ama domandarsi quali emozioni stanno provando le persone che ritrae in metropolitana, al parco o mentre stanno attraversando una grande strada di Manhattan. "Spero che le persone che guardano un mio scatto riescano ad andare un po' oltre l'immagine: il mio desiderio è evocare emozioni".

@streetphoto_iran Giovani che giocano a pallamano nell'antichissima città di Yard o un servizio fotografico a pochi passi dalle acque rosa del lago Maharloo. L'Irano che si ammira fra i post di questo profilo è molto (ma molto) diverso da quello che ci viene mostrato tutti i giorni dai tg e dalle tv. Merito dell'ingegnere Ali Shokouhandeh che ha fondato Streetphoto Iran quattro anni fa, come forum indipendente per la visione della vita quotidiana del paese islamico. Il riscontro è stato clamoroso sia in patria che all'estero, tanto da costringerlo a reclutare due big come Hamed Mousavi e David Shokouhbeen, per aiutarlo a migliorare il feed e trovare nuovi talenti dell'immagine. Il profilo offre una sorta di best of della street photography iraniana, spaziando dalla tradizione al contemporaneo, dalla politica al tempo libero. Perché l'Iran non è solo ayatollah...

@koci Deve adorare alla follia Daydo Moriyama, star dell'immagine giapponese, Richard Koci Hernandez, meraviglioso padrone di casa di questo account in cui le istantanee in bianco e nero sporco si alternano a quello a colori. Mani in primissimo piano, labbra colorate dal rossetto, ma anche uomini ripresi di spalle e paesaggi cupi. Autore, giornalista, è attualmente professore associato e Cattedra di Bloomberg alla UC Berkeley Graduate School of Journalism. Nel 2012 ha realizzato con la CNN il progetto "Photographers Embrace Instagram" dedicato al tema dell'indelebilità delle immagini digitali.

@leyuwera1 Sembrano porsi sempre domande i soggetti ritratti da Ley Uwera. Fotoreporter indipendente e reporter della BBC nella Repubblica Democratica del Congo, una laurea in giornalismo alle spalle, racconta e documenta l'evoluzione sociale e culturale del Continente nero, con particolare attenzione al suo Paese. Il suo lavoro è stato pubblicato su Departures, Huck Magazine, sul blog "LENS" del New York Times. Nonostante le infinite difficoltà, il suo è un approccio sempre ottimista: sia che si trovi in un campo di sfollati o dietro le quinte di una sfilata di moda. I cieli grandi africani dominano gran parte del suo account, come la brughiera verde scintillante del Nord Kivuma. Ma non mancano nemmeno i ritratti in primo piano, gli sguardi fieri delle madri e dei soldati, dei contadini e dei bambini. "Visitare il suo profilo è scoprire il mistero fondamentale della condizione umana", ha affermato il New York Times. E noi confermiamo.

@pinkhassov Più che uno street Photographer un artista vero e proprio. Perché quelle di Gueorgui Pinkhassov non sono immagini ma a volte quadri astratti altre volte sculture di luce, riflessi e colore. Quello del grande fotografo moscovita è uno dei profili più poetici (e concettuali) di Instagram. Classe 1952, ha studiato cinema, è stato fotografo di sala e dal 1988 fa parte della scuderia Magnum. Da trent'anni gira per il mondo puntando l'attenzione su dettagli apparentemente insignificanti, su sottigliezze che senza di lui andrebbero perse. Ragazzi al parco, una pianta ripresa da vicino, un garage invaso dai gatti, un arcobaleno, la parete scrostata di una galleria cittadina. Pinkhassov trasforma il quotidiano in un mondo romantico, dominato dalla bellezza. E per farlo gioca con le ombre, nasconde i volti, accentua i riverberi. Mescola innocenza e freschezza, aggiungendo spesso un pizzico di sensualità. Ma senza mai essere malizioso.