Molte donne non conoscono esattamente come funziona il ciclo mestruale e si rassegnano pacatamente all'idea di doverlo sopportare almeno 40 anni, ignorandone i vari passaggi. Le mestruazioni sono un tabù durissimo da scardinare, una questione geo-politica, una autodeterminazione del corpo che con più o meno pudore, inciampo e naturalezza, ogni madre/zia/nonna (e molti padri, va detto) ha dovuto affrontare con figli e nipoti in età preadolescenziale. Come spiegare le mestruazioni ai bambini non sarà più un momento di imbarazzo da relegare a sussurri chiusi in bagno. Smettere di rendere il ciclo mestruale un tabù è la missione del Period Game o gioco del ciclo mestruale, inventato nel 2014 da Daniela Gilsanz e Ryan Murphy alla Rhode Island School e diventato di lì a poco un design game educativo e formativo. "La nostra missione è far sì che la prima esperienza con le mestruazioni per le persone più giovani sia positiva, e aiutare a smontare lo stigma del ciclo prima che inizi" dichiarano i due designer sul sito ufficiale.

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Giro di ovaia dopo giro di ovaia (si gioca così eh) è arrivato anche il riconoscimento importante del Red Dot Design Award, il crowdfunding su Kickstarter e la messa in produzione definitiva. Con una svolta importante: il Period Game è approdato in vendita sul sito del MoMA, il Museum of Modern Art di New York, che negli ultimi anni ha arricchito il suo shop con una sezione di prodotti dedicata alla fisiologia del corpo femminile e pensati dalle donne, chiamata Design Innovation For Women. Un modo per mettere in evidenza prodotti e idee innovative non concepite da menti maschili per le donne. "Per molto tempo c'è stato un enorme tabù sul corpo delle donne. I nostri corpi sono da un lato usati per vendere qualunque cosa, ma c'è una reticenza incredibile sulle nostre necessità reali. Quando non si può parlare di qualcosa, di solito non viene considerato" ha raccontato a Quartz Chay Costello, direttrice del merchandising del MoMA Design Store. Destino assoluto delle mestruazioni, primo scontro di silenzio, sotterfugi e leggende metropolitane cui sono relegate le bambine e le ragazzine al menarca, e che spesso si portano avanti lungo tutta la vita fertile.

Negli ultimi anni, fortunatamente, l'approccio alla fisiologia e alla sessualità femminile è iniziato a cambiare. La diffusione della femtech, la tecnologia disegnata dalle donne per essere messa a servizio delle necessità femminili, ha permesso di modificare radicalmente prodotti e oggetti comunemente usati. E questa maggiore sensibilità alle forme dei corpi ha guidato anche la selezione apposita del Design Store del MoMA con pezzi wearable come un tiralatte innovativo, vibratori che somigliano a gioielli, tank top che abbassano la temperatura contro le vampate da menopausa, un sellino da bicicletta sagomato sulle forme del corpo femminile. E naturalmente anche il gioco sul ciclo mestruale, che insegna a bambine e bambini a non avere paura di ciò che non conoscono. E a sbriciolare il capofila dei tabù sulle donne.