Era il 16 agosto 2020 quando il Governo, con l’ordinanza firmata dal Ministro della Salute Roberto Speranza, decise per lo stop al ballo in tutta Italia: è l’ultima cartolina che ci rimarrà delle balere e dei loro abitanti serali? «Rimangono sospese le attività che hanno luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso» è la frase che rimbalza da settimane negli aggiornamenti dei diversi Dpcm. E se le iniziative online per condividere, seppur a distanza, la passione per la danza crescono e si diffondono anche tra chi è più avanti con l’età, il ricordo delle serate in cui si ballava il liscio all’aria aperta diventa sempre più sfocato. Il tradizionale ballo da sala romagnolo si allontanerà dalla memoria di chi è cresciuto con le fisarmoniche in sottofondo? Questi scatti sono il ricordo, visivo ma con l’immaginazione anche musicale, di quell’ultima estate danzante.

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Alessandro Cinque

Un fragoroso applauso, Vanessa e Claudio si allontanano dal palco mentre si spengono i faretti colorati ai lati. Accanto alla pista Alessandro e Lucia, arrivati da Bologna per godersi la serata, si asciugano il sudore. Si sono conosciuti alla festa di compleanno del maestro di danza, tre anni fa. Hanno appena finito di ballare la Filuzzi, la variante bolognese del liscio, saltata. La coppia in pista non sta ferma e chiude ogni brano con una piroetta a velocità massima, il frullone, che termina proprio sull’accordo finale. Per la fatica il respiro è ancora affannato.

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Alessandro Cinque

«Auguri Anita!» si sente gridare con voce allegra. Un ultimo brindisi per la signora che seduta al centro della tavola in plastica festeggia i settant’anni a Le Cupole di Castel Bolognese, una discoteca multisala in provincia di Ravenna. Per molti è una balera: si balla il liscio, una combinazione di Valzer, Polka e Mazurca, che divenne il ballo più popolare nell’Italia centro-settentrionale dagli anni Sessanta. Era già arrivato fino alla California con le ondate migratorie dei primi del Novecento. I ballerini vanno via lisci, è come se scivolassero sulla pista da ballo.

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Alessandro Cinque

Anche se oggi il genere ha perso molta della popolarità che aveva tra i giovani del boom economico, resta una vera e propria passione per gli over 70: nascono comunità di persone che, spinte dalla voglia di ballare, si muovono insieme tra i locali della Romagna. «Qui c’è distanziamento, non lo vedete anche voi?» ci raccontava Anita questa estate guardando suo figlio Mauro, un omone di quasi cinquant’anni, che per vivere fa il camionista e che invece è molto arrabbiato. «Vengo tutte le sere in cui non devo lavorare. Che farò ora? Abbiamo tutti una certa età e siamo spaventati dal virus. Rispettiamo le norme di sicurezza ma vorremmo continuare a ballare. Equiparare locali come questo alle discoteche che ogni sera si riempiono di migliaia di persone è sbagliato. Sa quante balere non hanno riaperto in Romagna dopo i mesi di lockdown? Ora non ce ne sono più». Chissà cosa penseranno oggi, madre e figlio.

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Alessandro Cinque

Maria viene da Imola, distante soltanto qualche chilometro. La salutano tutti, è un habitué. Balla da quando aveva quindici anni, il marito è morto molto tempo fa in un incidente in auto. Con Giulio, il compagno ma solo sulla pista, si sono conosciuti al Dancing Pamela, un altro locale della zona, uno di quelli che non ha riaperto dopo il lockdown.

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Alessandro Cinque

«Per i balli tradizionali come il liscio - spiega Mario Monti, che nel 1962 ha fondato I Ragazzi di Romagna. Clan Casadei, si legge sullo striscione alle loro spalle - è un momento difficile già da qualche anno. I musicisti sono tutti professionisti ma devono avere anche altre occupazioni per sopravvivere. La musica dobbiamo per forza concepirla più come una passione. Già era difficile prima di marzo, ora la vedo proprio nera. Mi dispiace perché le tradizioni popolari italiane rischiano di andare perse».

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Alessandro Cinque

«Maria, Maria hai dimenticato la borsa » le dice Sandra che gestisce il bar del locale, gridando per farsi sentire, ma cortese, mentre riconsegna la pochette dorata in pendant con l’abito. «Grazie Sandra. Ma domani chiudete, è vero?» «Non si potrà più ballare da domani. Se vuoi venire a cena puoi goderti un po’ di buona musica mentre mangi». Maria abbassa lo sguardo e sussurra «chissà se riuscirò a ballare di nuovo, ho già novant’anni – alza gli occhi verso il compagno - dai Giulio, andiamo in pista per l’ultimo ballo!»

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Alessandro Cinque

Le luci sono spente, i musicisti chiacchierano seduti sui divanetti in pelle. La serata è finita: l’ultima serata di liscio in Romagna. Dalle casse, lasciate andare senza guida, escono le note di Romagna mia di Secondo Casadei, il compositore che più di tutti ha contribuito alla diffusione del ballo liscio. Al centro della pista, vuota, Giulio e Maria, danzano.

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Alessandro Cinque

*** Alessandro Cinque è un fotografo italiano di 31 anni che vive a Lima, inviato Reuters per il Sudamerica, ambassador Leica e vincitore del Focus on The Story Grant, POYi Issue Reporting Picture Story e POYi Award of Excellence. I suoi lavori sono stati pubblicati da The New York Times, Libèration, MarieClaire.it, Panorama, L’Espresso.