Forse aveva davvero ragione Pitagora quando diceva che i numeri regnano sull’universo. Oppure il genio indiano Shakuntala Devi, affermando che le cifre hanno vita, che non siano solo semplici simboli sulla carta. In questo momento storico, così orfano di magia o di un credo che non sia solo materiale (il positivismo ci ha rubato tutto), sembra che i numeri si stiano riappropriando di una funzione che, per i più, avevano smarrito molto tempo fa: il linguaggio dell’anima. Quanti di voi sanno che i numeri raccontano la nostra psiche, il nostro DNA, il percorso che stiamo compiendo? Ne abbiamo parlato con Maria Vittoria Pieralisi (info su: numerologiacomportamentale.it o vittoriapieralisi@gmail.com), numerologa comportamentale romana che ha studiato con grandi nomi, con discepoli di Jodorowsky. Lo ha fatto dopo che la madre, in sogno, le aveva raccomandato più volte di dedicarsi a queste discipline.

In numerologia è sufficiente conoscere la data di nascita: giorno, mese, anno, tutto qui. Da queste 6 cifre, Maria Vittoria inizia a derivare numeri, somme e combinazioni, costruendo un meraviglioso racconto che descrive l’individuo nei minimi particolari. Si parte dal presupposto che la nostra sorte si formerebbe 18 mesi prima del concepimento. Si considerano poi vari numeri: esiste un numero conflittuale, quello che racconta di tutto ciò che, verosimilmente, non risolveremo in questa vita, un numero nido, che parla della nostra nascita e del rapporto che abbiamo avuto con la madre. C’è poi il numero dell’equilibrio o della convenienza genitoriale, e quello dei doni e dei talenti, per spiegarci come possiamo risolvere blocchi e carenze, in cosa sappiamo brillare. Pura magia.

La domanda che sorge spontanea è questa: ma allora tutti coloro che sono nati nel medesimo giorno hanno la stessa storia, le stesse caratteristiche? Non proprio. Perché ogni numero contiene una certa quantità di variabili che Maria Vittoria, dialogando con l’interlocutore, utilizza via via per arrivare al punto esatto.

E se il numero del giorno di nascita descrive il bisogno costante dell’individuo, il mese parla di doti nascoste, ma soprattutto della nostra risposta automatica al conflitto (conflitto che in gennaio si fatica a concretizzare, che in febbraio si blocca con le emozioni, eccetera). L’anno in cui siamo nati sarà infine la nostra memoria genealogica.