La decisione del presidente Biden di acconsentire alla sospensione dei brevetti come una delle misure necessarie per accelerare le vaccinazioni contro il COVID a livello globale, sta provocando uno tsunami diplomatico internazionale.

Parte del merito di questo movimento in atto va attribuito alla società civile organizzata e ai milioni di cittadini che attraverso petizioni - come #PeoplesVaccine, #VaccinEquity dell’Organizzazione Mondiale della Salute o noprofitonpandemic.eu - stanno chiedendo ai loro leader di mettersi dalla parte dell'umanità e fare in modo che la salute pubblica globale prevalga sulle regole del commercio e del profitto.

“A mali estremi, estremi rimedi” ha dichiarato Katherine Tai, la responsabile al commercio dell’amministrazione americana. Le immagini drammatiche che ci giungono dall’India di donne e uomini disperati per una boccata d’aria e senza bombole di ossigeno confermano quello che Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, aveva già previsto il 18 gennaio scorso, quando disse: "Il mondo è sull'orlo di un catastrofico fallimento morale - e il prezzo di questo fallimento sarà pagato con vite e mezzi di sussistenza nei paesi più poveri del mondo". Al ritmo attuale, il 90% della popolazione dei paesi a basso reddito non riceverà infatti un vaccino nel 2021 e per molti non se ne parlerà fino al 2022 o addirittura al 2024. Questa disparità di accesso colpisce drammaticamente le vite di tutti, comprese quelle di chi risiede nei paesi più ricchi.

Siamo ancora in tempo, però, per cambiare le cose

Negli ultimi giorni, negli Stati Uniti, i media sono stati invasi da discussioni centrate sulla pressione che il presidente Biden ha subito per sostenere la deroga temporanea ai TRIPS per le tecnologie e il know-how anti-COVID, inclusi i vaccini. I TRIPS sono la clausola che blinda i diritti alla proprietà intellettuale delle case farmaceutiche nell’ambito dell’Organizzazione del Commercio Mondiale (WTO). Il presidente USA, spinto da più parti, mercoledì scorso ha finalmente concesso il suo sostegno all’iniziativa proposta dall'India e dal Sudafrica - che rappresenta il primo passo vitale per aumentare la produzione del vaccino anti-COVID.

Basta guardare ai numeri per capire perché gli argomenti a cui Biden ha finalmente dato ascolto sono così convincenti: al momento il mondo ha una capacità di produzione annuale di vaccini anti-COVID di circa 3,5 miliardi di dosi, mentre ne servono circa 11 miliardi per vaccinare il 70% della popolazione mondiale.

Questo significa che, se non aumentiamo immediatamente la produzione di vaccini, permettendo al maggior numero possibile di soggetti competenti di generarne senza la paura di violare i brevetti, ci vorranno anni prima di raggiungere la tanto auspicata immunità di gregge globale. Sarebbero per tutti anni di attesa prima di poter veramente iniziare a ricostruire un mondo post-pandemico. È facile quindi capire perché Biden abbia rinunciato alla sua posizione contraria alla deroga ai TRIPS, cedendo a ragioni di buon senso e umana solidarietà.

Sarebbe stato difficile per Biden continuare a giustificare la tutela degli interessi delle aziende farmaceutiche e la protezione delle loro tecnologie anti-COVID, piuttosto che la salvaguardia del maggior numero possibile di vite umane.

Difficile non cogliere l’urgenza di garantire un accesso universale al vaccino per limitare il bacino di persone esposte al virus, da cui potrebbero anche emergere varianti più letali e resistenti ai vaccini già sviluppati.

Difficile infine non preferire la perdita, peraltro solo temporanea dei diritti di proprietà intellettuale, a quella invece irrimediabile e permanente di vite umane nei paesi più poveri, privati di un accesso equo ai vaccini.

A differenza di Biden, Italia e UE non hanno ancora ceduto nella sostanza alle loro posizioni contrarie alla deroga ai TRIPS, anche se le recenti dichiarazioni di Mario Draghi e Ursula von der Leyen fanno ben sperare. Chiediamo quindi con forza che anche loro si uniscano agli oltre 100 governi nazionali, alle centinaia di organizzazioni della società civile e al direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, nel sostenere una scelta di buon senso e umanità: lo STOP alla protezione dei brevetti per i vaccini anti-covid.

Alcuni degli argomenti che vengono contrapposti all’adozione di questa misura salvavita sono piuttosto fragili. Si dice che sarebbe "cattiva per l'innovazione". O inutile, perché le aziende farmaceutiche starebbero già condividendo le informazioni, o ancora insufficiente, da sola, per risolvere i problemi di capacità di produzione dei vaccini.

In realtà sappiamo che la deroga ai TRIPS in ambito COVID sarebbe solo un primo e fondamentale passo all’interno di un processo complesso, e rimarrebbe in vigore solo temporaneamente, senza peraltro privare le aziende farmaceutiche della loro capacità di innovazione o di resa, anche economica, dei progressi che quel l'innovazione ha già portato grazie alla produzione dei vaccini. Sappiamo anche che la condivisione del know-how da parte delle aziende produttrici di vaccini sta avvenendo, ma solo in forma limitata e a certe condizioni, soprattutto verso altri soggetti fidati che fanno già tipicamente parte della cerchia del Big Pharma.

Non è troppo tardi per l'Italia e l'UE per cambiare direzione e mettersi dalla parte giusta della storia nella lotta contro il COVID.

È tempo che i riflettori passino da Biden all'UE, e ai restanti paesi occidentali, perché si trovi il modo di garantire l'accesso ai vaccini anti-COVID alle nazioni più povere.

Ora tocca a noi, in Italia e in tutta l'UE, alzare la voce e dimostrare la nostra forza.

CILD ha lanciato una petizione per sollecitare i governi italiano e dell'UE a sostenere la rinuncia al TRIPS. Puoi dare il tuo sostegno e firmare la petizione qui.

Elle aderisce alla petizione "STOP alla protezione dei brevetti per i vaccini anti-covid: tuteliamo la salute pubblica" promossa su Change.org dal CILD - Coalizione Italiana Libertà e Diritti civili. Se lo desideri, puoi firmare anche tu a questo link.

DaELLE IT