Con la pandemia siamo diventati tutti più gentili sul lavoro?
Nella Giornata Mondiale della Gentilezza, analizziamo/sondiamo/scopriamo cosa succede dentro e fuori le videocall fra colleghi su Teams.
“Amabilità, garbo, cortesia nel trattare con altri”. Per chi non l’avesse ancora chiaro, il significato di gentilezza, è questo, secondo l’enciclopedia Treccani. Non, “io ti ho offerto il caffè alla macchinetta e quindi tu in cambio mi spifferi quel gossip sulla collega” oppure “oggi il capo mi ha fatto un complimento davanti a tutti in riunione, se dovesse avere bisogno di me nel weekend non potrei dire di no”… e via discorrendo verso le interpretazioni più o meno ampie, più o meno giuste, di questo termine tanto sbandierato, molto poco adottato. In occasione della Giornata Mondiale della Gentilezza, che si celebra ufficialmente ogni 13 novembre, si spera non lasciando scoperti gli altri 364 giorni, InfoJobs ha realizzato un’indagine sulla gentilezza al lavoro. Provare a capire se e come sia ricambiata, soprattutto ai tempi di Covid-19, la piattaforma italiana dedicata alla ricerca di lavoro online, ha intervistato 1.953 lavoratori dai 18 anni in su. Il risultato? È dolceamaro.
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