Per sei mesi l'Espace Vuitton di Venezia si trasforma in un mondo virtuale, imprevedibile e dominato dal caso. Deus ex machina dell'ecosistema artificiale è l'artista americano Ian Cheng che, in occasione della terza mostra sviluppata nell'ambito del programma Beyond the Walls della Fondazione Louis Vuitton (in cui vengono presentate opere inedite della collezione presso gli Espace di Tokyo, Monaco, Pechino e appunto Venezia), presenta il progetto Emissary Forks at Perfection(dal 24 maggio al 25 novembre).

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Ian Cheng
Emissary Forks at Perfection di Ian Cheng


Secondo capitolo della trilogia Emissaries (tre capitoli collocati nel medesimo luogo ma ambientati in epoche differenti: passato, futuro prossimo e futuro lontano), l'opera ha il retrogusto della sfida. Perché mette in discussione le nostre capacità di adattamento davanti alle diversità e all'imprevedibilità del mondo. «Riuscite a pensare a una cosa a metà strada fra il videogame e un film? - domanda l'artista, laureato in scienze cognitive all'Università di Berkeley in California - Ecco il mio lavoro è più o meno quello».

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Ian Cheng
Emissary Forks at Perfection di Ian Cheng

Ogni capitolo della trilogia presenta un "emissario" (da qui il titolo), che accompagna il pubblico fra i vari ambiti. «Immaginate una storia che vive di vita propria - racconta l'artista - Non una vita metaforica, ma una vita vera. E che quindi può cambiare leggermente la propria sceneggiatura, può modificarsi e lasciare spazio alla casualità, proprio come un organismo nella vita reale può accogliere in sè il caos. Sono narrazioni che hanno capacità di automodificarsi».

Cheng, nato a Los Angeles nel 1984, da sempre crea universi popolati da creature virtuali e mutanti. E poi assiste, come fosse uno scienziato in laboratorio, al loro svilupparsi. Nell'Espace Vuitton veneziano, proprio in concomitanza con la Biennale Architettura 2018, i suoi microcosmi si incontrano, scontrano e si fondono in un caos organico, esattamente come avviene in natura. Nulla è prestabilito. Gli esseri sono a volte animali, altre volte vegetali o minerali e si muovono liberamente nel mondo creato dall'artista. Ma i loro incontri, le loro traiettorie sono figlie del caso più assoluto dando vita a combinazioni e possibilità infinite. Tutto è sorpresa: le narrazioni e gli sviluppi infatti non possono essere mai anticipati. Pronti a essere trasportati dal caos?