"Il bello è sempre strano" per Charles Baudelaire e intriga con il suo tocco di estraneità, quasi inconscia e involontaria. A chi dubita, The Beautiful is always strange della fotografa olandese Justine Tjallinks offre l'incantevole visione di modelli albini e con la sindrome di Down. Individui che vivono tra noi, anche se sembrano i signori di regni incantati, perfetti per rivisitare l'arte del ritratto fiammingo, con quello contemporaneo che anima la sesta edizione di Portrait(s). Tutti gli sguardi e gli incontri assicurati dal festival di fotografia interamente dedicato al ritratto tra le vie e le gallerie della cittadina termale francese di Vichy (15 giugno al 9 settembre 2018).

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© Nelli Palomäki / Courtesy galerie Les Filles du Calvaire et TAik Persons​
Inkeri and Annikki, série Shared, 2016

Diverse mostre allestite nelle gallerie del centre Culturel Valery Larbaud e in quelli a cielo aperto, rinfrescano lo sguardo e l'estate nella cittadina termale francese, celebre da centinaia di anni per gli effetti benefici dell'Acqua Termale Mineralizzante sulla pelle. Amata anche da uomini come Napoleone e molto prima di dedicarsi alla dermocosmesi, in vendita nelle farmacie del mondo intero.

Incontri insoliti e interessanti sono in agguato ovunque. Sull'Esplanade del lago d’Allier anche divertenti, con Matthew Barney, mezzo uomo e l'altra metà pura creatura, insieme all'ironica abilità da primate sfoggiata Tom Hanks. Trenta anni di fotografia a cielo aperto con il celebre obiettivo di Mark Seliger, in mostra lungo gli argini del lago, con la silhouette di Barack Obama e Kim Kardashian, o quella nuda e voluttuosa di Madonna. Con le performance di Tom Waits e lo sguardo tenebroso di Kurt Cobain, ma anche Catherine Deneuve a letto con Pharrell Williams (o quasi).

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© Mark Seliger / Courtesy A. galerie​​
Tom Hanks, Los Angeles, Californie, 1994
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© Denis Dailleux / Agence VU'​
Série Persan-Beaumont © Denis Dailleux / Agence VU’

L'innocenza e la grazia dei bambini, a prova delle periferie affollate e dei suoi cliché, guida i ritratti in bianco e nero (luci e ombre) di Denis Dailleux, realizzati a Persan-Beaumont (Val-d'Oise) alla fine degli anni 80. Basta passare nella sala vicina per fare un viaggio nel tempo che si cura poco dello spazio.

La fotografia finlandese Nelli Palomäki con Shared continua a puntare l'obiettivo sul delicato passaggio dall'infanzia all'età adulta, mentre i ritratti in bianco e nero dei legami tra fratelli e sorelle, coprono lo spettro di sentimenti e antagonismi che li unisce e separa.

Mattia Zoppellaro, tatuaggipinterest
© Mattia Zoppellaro / Constrato​
Mattia Zoppellaro, Sans titre, série Appleby, 2013


In mostra in uno spazio espositivo attiguo, c'è anche il documentario appena concluso dall'italiano Mattia Zoppellaro, sulle tracce della cultura nomade irlandese dei Pavee, riunita nella Cumbria inglese in occasione della Appleby Horse Fair.

"Gli Irish Travellers, detti anche "Pavee", sono un gruppo etnico nomade che ha mantenuto inalterate nel tempo molte delle sue tradizioni culturali. Parlano per lo più inglese, ma le loro origini storiche sono tutt’altro che certe. Alcuni dicono che i loro antenati sono i proprietari terrieri irlandesi che persero i loro possedimenti dopo la conquista dell’Irlanda da parte di Cromwell e in seguito alla carestia che si abbatté sulle loro terre nel XIX secolo; altri sostengono che discendono dall’artigiano che forgiò i chiodi con cui fu costruita la croce di Gesù, e che quest’onta abbia costretto i Pavee a vagare in eterno senza dimora."

Mattia Zoppellaro, Appleby, pinterest
© Mattia Zoppellaro / Constrato​​
Mattia Zoppellaro, Margaret and Flowery, série Appleby, 2012

Il Centre Culturel Valery Larbaud ospita anche un frammento d'oriente con la Cina salvata dall'oblio di Beijing Silvermine. In mostra con scenografia di Sylvie Meunier, c'è una selezione di quasi 300 immagini dell'archivio di oltre 500.000 negativi, salvati dalla distruzione da Thomas Sauvin, collezionista ed editore francese che vive tra Parigi e Pechino.

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© Thomas Sauvin / Beijing Silvermine​​
Thomas Sauvin, Beijing Silvermine, Série Quanshen

Gilles Coulon, del collettivo Tendance Floue, ha messo a frutto la quinta residenza fotografica di Vichy, fotografando gli ospiti e studenti stranieri che ci arrivano per imparare la lingua, accolti dalle famiglie del luogo e l'associazione CAVILAM-Alliance Française. Quello che ritrae, raccolto anche nelle pagine del libro pubblicato da Filigranes, è la forza e la fragilità dei legami che rinnovano il resistente desiderio di vivere insieme e capirsi superando i confini delle lingue e delle culture.

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© Gilles Coulon / Tendance Floue​​
Saala Kondo, japonaise, série Entrevues, 2018
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© Karma Milopp​​
Sans titre, série Portraits de familles © Karma Milopp

Si torna nelle gallerie a cielo aperto di Piazza de l'Eglise Saint-Louis e e sul piazzale antistante la stazione ferroviaria, con i ritratti di famiglia di Karma Station Milopp studio, duo creativo formato nel 2011 dall'artista visiva Carla Talopp e dal fotografo Thomas Millet. Momenti di poesia e convivialità, colti lo scorso aprile nei gruppi familiari del luogo (in senso molto aperto), ritratti con l'illuminazione accurata di Thomas e i fondali dipinti da Carla Talopp. Ai più piccoli, pensa anche l'opuscolo a misura dei bambini, concepito per imparare a giocare con le immagini.

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