Ci sono treni che producono il suono di piccole ninna nanne. Altri che producono viscerali richiami soul. Altri che ti cullano sapendo di portarti nel tempio del jazz. La prima volta che arrivi a Montreux, in qualunque momento della tua vita, ti stupisci di come una borghese cittadina svizzera (affacciata sul lago come N altre borghesi cittadine svizzere) sappia produrre i suoni migliori del mondo. Il Montreux Jazz Festival, a 52 anni di vita, mantiene intatto il segreto che rende la cittadina sul lago di Lemano la meta dove gli oggetti, i luoghi, le persone, il tempo creano musica. Il tempo è un orologio svizzero puntiglioso e crudele? No, siamo arrivati al Montreux Jazz Festival 2018 proprio con una maison di orologi, Parmigiani Fleurier, global sponsor del festival, che ha preso il tempo e lo ha reso sognante. Il tempo sarà il fil rouge di un lungo live, di un viaggio nei ricordi delle star passate di qui, in primis quando sul treno che ti porterà al tempio del Jazz, riascolti il live al MJF di Nina Simone del 1976, lei regina d’Africa che torna da quell’Africa scottata sul cuore. Volto d’ebano e abito come una seconda pelle: inizia a battere i tasti su I wish I knew How It Would Feel to be Free. E il mondo (non solo Montreux) non sarà più lo stesso.

Monochrome, Musician, Style, pinterest
Getty Images
Gary Brady e la Littleton Community Jazz Ensamble nel 1976 nella piazza principale del Montreux Jazz Festival

Ci sono nomi ben più rumorosi del suo che sono passati qui al Montreux Jazz Festival, rigorosamente jazz per poco, rigorosamente musicale per molto di più. Quando nell’Auditorium Stravinsky sale Jack White il cantante di Detroit chiede di non utilizzare smartphone durante tutto il concerto. E il tempo torna indietro. Le lancette dell’orologio corrono al contrario. Nashville, Tennessee, anni 70, riff costanti. Sul lungolago di Montreux si intrecciano profumi di street food, da paesi lontanissimi tra loro, musicisti di strada con voci potenti, tanto bravi da oscurare la fila per farsi il selfie insieme alla statua di Freddie Mercury che, leggenda vuole, abbia scritto proprio qui Under Pressure (picchiettando sul tavolo con il dito a casa del fondatore del MJF, Claude Nobs). Qualche ora prima del live, nel palazzetto ufficiale del Montreux Jazz Festival, i cimeli scorrono con la discrezione che solo gli svizzeri sanno preservare: locandine delle più di 50 edizioni tratteggiate da Keith Haring, schizzi di psichedelia (ps: Frank Zappa suonò qui 1971), record di decibel (i Deep Purple dal 1969 al 2016 sono passati 9 volte al Festival elvetico).

Ecco perché quando si osservano a lungo le lancette del Toric Hémisphères Retrograde, nella sua sublime silhouette del primo disegno del fondatore Michel Parmigiani (1996), il tempo ticchetta un refrain non banalissimo tempo. Il refrain di Under Pressure? No, nessuna pressione, solo l’uso più lussuoso del tempo: il relax, il tempo fatto scorrere guardando per ore artigiani intenti a costruire architetture mignon per quel tempo così raro (un minuto di silenzio per la , nata nel 2004 dopo la visita di monsieur Parmigiani nell’iconica casa automobilistica: grazia, velocità, tecnica appoggiate al polso). Lo stesso relax che ti avvolge quando un concerto ne 2018 è privo di schermi blu, dirette Instagram, e mani libere per fare quello che dovrebbero fare a un concerto: battere il tempo, applaudire, partecipare a un live che vibra nelle mura della main hall di Montreux (dove tutti hanno paura di suonare perché tutti i giganti hanno impugnato quel microfono).

Watch, Analog watch, Watch accessory, Fashion accessory, Strap, Jewellery, Brown, Brand, Still life photography, Material property, pinterest
Courtesy Photo
"Quando ho disegnato la collezione Toric il mio obiettivo era disegnare un modello senza tempo, dove l’estetica superasse il test del tempo. E dove la performance delle mie creazioni rimane il mio più grande sogno" Michel Parmigiani

Il Montreax Jazz Festival dunque è un tuffo nel passato? No, la nostalgia è ispirazione non polvere: motivo per cui l’orologeria Parmigiani Fleurier ha scelto proprio il MJF per presentare un progetto at large con nuovi ambassador mondiali che vogliono lasciare il segno. Nel futuro. Cinque personalità influenti e host di un’idea geniale: Ryan Leslie, produttore e compositore nominato ai Grammy 2011; Ilya Sachkov under 40enne che ha fondato un colosso della cyber security, Group-BI, la coppia russa formata da Evgeny Malkin perennemente nella lista dei migliori giocatori di hockey al mondo e Anna Kasterova, volto della tv moscovita; Akrame Benallal, chef e imprenditore francese che, con i suoi 14 locali, ha intenzione di cambiare la nostra idea di cucina. Il futuro si affida all’antico artigianato? Oui.

Conversation, Games, Fun, Recreation, Table, Event, pinterest
Courtesy Photo
Ilya Sachkov e Michel Parmigiani nella manifattura della maison nata nel 1996

Il mattino dopo il treno riparte e riproduce il suono vintage di Jack White e della sua folle Ezmerelda Steals the Show.