Mettiamo subito le cose in chiaro: assistere a una mostra di Antonello da Messina non è una cosa comune. Ma un vero e proprio evento, da ricordare. Almeno questo è ciò che dovrebbero fare gli appassionati di arte, che sanno benissimo quanto raro sia vedere concentrati in un unico luogo tanti lavori del maestro siciliano. Nel mondo restano solo poche straordinarie opere firmate dal pittore, scampate a tragici avvenimenti naturali come alluvioni, terremoti, maremoti e all’incuria e ignoranza degli uomini. Insomma, quasi una maledizione. Al Palazzo Reale di Milano ce ne sono 20 (su un totale di 35 che ne conta la sua autobiografia): insomma, un'enormità.
L'opera must dell'esposizione è anche quella più iconica di tutte: L'Annunciata, del 1475 circa. Si tratta di una delle più belle Madonne della storia dell'arte in arrivo da Palazzo Abatellis di Palermo. Merito di quel suo sguardo sereno e enigmatico, della posizione del volto, della mano protesa verso lo spettatore che quasi sembra uscire dal quadro, delll'azzurro vivissimo del manto, ma anche dello sfondo totalmente nero che rimanda alla pittura fiamminga. Pittura a cui Antonello (a proposito sapevate che in realtà si chiamava Antonio de Antonio?) si è ispirato fondendo la luce, l'atmosfera e l'attenzione al dettaglio nordiche con la monumentalità e la spazialità razionale della scuola italiana.
Nella hit parade dell'esposizione milanese ci sono anche il Ritratto di giovane dal Philadelphia Museum of Art, l’incantevole Madonna col Bambino dalla National Gallery di Washington, il Ritratto di giovane uomo dal Museo statale di Berlino, il famoso Ritratto d’uomo dall’enigmatico sorriso in arrivo dalla Fondazione Culturale Mandralisca di Cefalù (e che per anni è stato l'anta di un mobile!). E ancora: il poetico Cristo in pietà sorretto da tre angeli dal Museo Correr di Venezia e l'altro Ritratto d’uomo (Michele Vianello?) dalla Galleria Borghese di Roma.
L'esibizione rimarrà aperta fino al 2 giugno. Info biglietti: cliccando sul sito ufficiale della mostra, da cui è stato tratto anche un bellissimo catalogo edito da Skira.