1981. "Quando unisco il bronzo al rame, un colore a un altro colore, attuo una forma metafisica di simpatia, tanto è che quando il risultato dell’unione funziona, noi non abbiamo più il senso dell’unione, ma il senso di una terza cosa", Luciano Fabro, scultore di arte povera.

2020. "Le diverse epoche e i diversi artisti non esistono mai in una dimensione di autonomia, ma di reciproca comprensione. miart a partire da questa edizione vedrà arte moderna e contemporanea in relazione con design e arti applicate, senza alcuna separazione tra gallerie d’arte, gallerie di design e di arti decorative", Alessandro Rabottini, direttore artistico miart 2020.

Ecco l’essenza di miart asse 1981-2020: stesso principio ovvero la “simpatia tra le cose”, l’abbattimento delle barriere, l’assenza di limiti. Infatti, i limiti verranno completamente spazzati via da questa 25esima edizione organizzata da Fiera Milano con il sostegno del main partner Intesa Sanpaolo. Qui i numeri da capogiro: 181 gallerie provenienti da 20 Paesi, 66 le gallerie estere e 36 quelle che partecipano per la prima volta, 5 le sezioni (Estabilished Contemporary, Estabilished Masters, Generations, Decades, Emergents). Un grande dialogo fra discipline, periodi e personalità: un concept che ambisce a fare della fiera un ritratto della città di Milano e del suo dna culturale, un’officina creativa fra tradizione e sperimentazione sempre all’avanguardia.

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Qualche nome per farci un’idea. Chi espone per la prima volta o dopo un periodo di assenza: A Gentil Carioca, Blank, Rossella Colombari, Chantal Crousel, Gagosian, Jackson Design, Karsten Greve, Kadel Willborn, Nilufar, Franco Noero, Eva Presenhuber e Thomas Schulte. Chi conferma la partecipazione dalla precedente edizione: A Arte Invernizzi, Alfonso Artiaco, Isabella Bortolozzi, Cabinet, Campoli Presti, ChertLüdde, Clearing, Continua, Raffaella Cortese, Corvi-Mora, Dvir, Feldt, Gladstone, Marian Goodman, Herald St, Kaufmann Repetto, Peter Kilchmann, Andrew Kreps, Lelong & Co, Magazzino, Massimo Minini, P420, Lia Rumma, Sprovieri, Vistamare, Hubert Winter e Zero.

MIART 2019pinterest
Andrea Pisapia

Per orientarci meglio in questo labirinto... Emergent è per gli irriverenti, qui si troveranno le novità assolute, freschissime, inaspettate. Per gli amanti della tradizione, invece, Estabilished Masters presenterà alcuni capolavori dell’arte moderna e Decades quelli del Novecento. Numerosissimi i premi e le iniziative connesse. Miartalks a tema “l’esistenza dell’artista” in collaborazione con Between Art Film, Transmission ovvero il racconto per immagini sugli spazi di contatto fra esseri umani e opere d’arte, la Milano Art Week (14 – 19 aprile) con un fittissimo programma di inaugurazioni e mostre, la Investec Cape Town Art Fail (14 – 16 febbraio) il parallelo di miart ma a Cape Town. Troppo ancora da dire ma soprattutto tanto da vivere. L’appuntamento si avvicina.

miart 2020

Dal 17 al 19 aprile.
Fieramilanocity, padiglione 3, gate 5.