Con questo libro si può giocare a celo celo manca (e fortunelle se ne avete pochi!). Oppure studiare da vicino gli esemplari descritti - da quello fissato con la tecnologia, a quello che scompare in un batter di ciglia, a quello perfetto, e infatti prematuramente dipartito - e farsi due domande su di noi. Perché Pene d’amore. Manuale illustrato di sopravvivenza agli ex (Baldini + Castoldi, € 18) scritto e appunto illustrato (in modo creativo, surreale e assolutamente esplicito! è bene dichiararlo) da Amalia Caratozzolo - classe 83 - è irriverente, spudorato e divertente. Una sorta di catalogo con schede e racconti dei maschi improbabili in cui si è imbattuta la protagonista, che non fa sconti a loro (leggi maschi improbabili) ma neppure a noi (leggi donne che si lasciano invischiare da vicende improbabili). E che suscita parecchie curiosità.

Cominciamo dall'inizio: com’è nato questo libro? Pene d’Amore è stato il mio progetto di tesi all’Istituto Europeo di Design di Roma, dove mi sono diplomata nel 2007. In quel momento era difficile trovare la giusta collocazione per un lavoro così audace. Ho sempre creduto molto in questa idea un po’ pazza, e così, dopo molti anni, l'ho ripreso in mano, ho fatto un restyling, e ho aggiunto delle storie. Anche perché nel frattempo ho avuto modo di raccogliere parecchio materiale!

Quanto c’è di autobiografico qui dentro? C’è molto di me, ma devo dire che queste vicende tragicomiche in fondo sono quelle di tutte noi. Questo libro raccoglie anche alcune delle mie più grandi passioni: il cinema al primo posto - i cult, e i film horror anni 80 - la cronaca nera, e un po’ di esoterismo che non guasta. Il tutto sempre senza prendersi troppo sul serio.

Sfogliando Pene d’amore, oscilliamo tra il sorriso e lo sconcerto. Ma non stiamo generalizzando troppo? I maschi sono davvero così orribili, immaturi, egoisti come li descrivi? No, gli uomini non sono tutti così orribili. Credo che sia difficile comprendersi, siamo molto diversi. Ma in fondo il bello è proprio questo. Questo libro è un gioco. Per me è stato un tentativo di sublimazione, un modo per esorcizzare le mie paure e gli amori finiti male. Ridere delle proprie sconfitte e delusioni può essere molto liberatorio.

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Courtesy Amalia Caratozzolo

Cronaca di una serata con Pietro - età anagrafica 28, mentale 18 - ossessivo compulsivo, posseduto dal demone dei social.

Noi, dico noi donne, che colpe abbiamo? Certamente ne abbiamo. Spesso siamo recidive e non molliamo quando è ora di lasciare. Una sfrenata e immotivata mania da crocerossina che di frequente si trasforma in un delirio di onnipotenza. Insomma, un tête-à-tête con il cilicio.

Nelle relazioni sentimentali c'è bisogno di una Santa a cui votarci? E la tua qual è? Sì, a volte ne abbiamo la tentazione, anche se queste sante spesso sono più confuse di noi. Fra tutte, la mia è certamente la Maria Addolorata del libro, ma meglio non spoilerare.

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Courtesy Amalia Caratozzolo

Nata a Messina nel 1983 (come l'autrice, sarà un caso?) Maria Addolorata condusse una vita austera e di penitenza, caratterizzata da dure flagellazioni (...)

Tra quelli descritti, qual è il “soggetto” in cui sarebbe meglio non imbattersi mai?Decisamente Giuda Il vampiro energetico. Di quelli che ti succhiano il sangue. Nel libro è GIUDAfen, medicinale per autolesionisti. Purtroppo sarà capitato a tutte di incontrarne uno almeno una volta nella vita, ma non lo auguro a nessuna, perché appunto «accresce dolori di varia origine e natura. Distrugge l’autostima in soli sei mesi».

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Courtesy Amalia Caratozzolo

Segnali da cui si evince che sarebbe meglio mollare il colpo? Forse capirlo è molto più semplice di quanto crediamo. Quale mistero si celerà dietro al telefono che non squilla mai? In realtà, se un uomo si dimostra sfuggente, credo sia plausibile pensare che non provi un reale interesse nei nostri confronti, piuttosto che optare per l’idea che gli abbiano amputato la mano e che per questo non possa rispondere a whatsapp. “Starà lavorando, vedrai che ti richiama, sei troppo per lui, ha soltanto paura”, sono tutte scuse che troviamo per non dirci, per citare una commedia molto carina, che La verità è che non gli piaci abbastanza. Per me, in amor non vince chi fugge, ma chi resta.

Assecondare o no la tentazione di seguire i nostri ex sui social? Facebook può essere uno strumento davvero deleterio per la fine di una storia. È una realtà filtrata, che potrebbe spingerci a immaginare il nostro ex in situazioni fantascientifiche… quando invece con molta probabilità si trova a casa solo, e abbrutito. Dà spazio all’immaginazione, quella paranoica. Credo che il rischio sia quello di diventare ossessivi nella ricerca di una spiegazione, che certo non troveremo sul suo profilo.

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Courtesy Amalia Caratozzolo

Se per trovare la direzione giusta nelle questioni di cuore non ci aiuta nemmeno Google Maps cosa ci può aiutare? Sante a parte, credo che solo il coraggio possa darci una mano. La voglia di andare avanti, sempre e nonostante tutto.

Riprendo il sottotitolo, come si sopravvive a un ex? Con il prossimo potenziale ex! E sicuramente con una buona dose di ironia. Ridere degli eventi tragicomici che ci accadono, secondo me aiuta molto.

Togliti un sassolino dalla scarpa, a chi vorresti recapitare questo libro con un bel fiocco? Spedirei una copia ad ognuno. Giusto per essere corretta e imparziale.

Concludendo: meglio sole? Assolutamente no. Insieme a una visione così catastrofica degli uomini, Pene d’Amore racconta anche di una forte consapevolezza del bisogno dell’altro. Dietro tanto cinismo, c’è una grande voglia di trovare un punto d’incontro e comprensione, di voltare pagina e ricominciare.

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Courtesy Laura Penna

Amalia Caratozzolo è nata a Messina, e vive a Roma. Ha frequentato la Scuola Internazionale di Comics, e subito dopo il corso di Illustrazione all’Istituto Europeo di Design di Roma, dove si è diplomata nel 2007 e ha insegnato Incisione su linoleum. Collabora con giornali, e case editrici. Ama i mare, i gatti, non dice mai di no a un caffè. E no, al momento, non è fidanzata.