Se voleste raccontare l’essenza del vostro mondo, quali elementi scegliereste? Per l’autrice di queste immagini, Sanja Marušić, sono sufficienti colori netti e vivaci, forme semplici e geometriche, corpi in posa come in una performance -a volte nudi e dipinti e altre volte vestiti con costumi bizzarri-, una natura rigogliosa e fiorita oppure deserti, mari e rocce sotto un cielo sempre blu. Pochi strumenti, tutti molto forti e riconoscibili, che combinati insieme danno vita a una realtà sorprendente, al tempo stesso astratta e calda, visionaria e familiare. Un panorama surreale che non arriva mai a essere alienante o distopico; piuttosto incuriosisce e affascina, come se si scoprisse una nuova specie di uccelli multiformi e coloratissimi nati da un incrocio tra natura e arte. Uno storytelling giocoso che si trasforma in una festa a tema. Before You, With You, Sasha and Sanja, Friends or Enemies, The Night Gardener, Eutierria, sono questi i titoli delle serie fotografiche create in parallelo alle tappe fondamentali della vita dell’artista: la gravidanza, la nascita del figlio Sasha, il rapporto con il marito, la relazione con la natura. Un amore per la sperimentazione che trasfigura completamente la traccia autobiografica e che si irradia a tutti gli aspetti, da quelli tecnici di realizzazione finale delle immagini -spaziando dalla postproduzione digitale, alla pittura con vernice sulle immagini stampate, alla colorazione con l’iPad-, all’artigianalità dei costumi fatti a mano, alla teatralità delle pose e delle interpretazioni, perché il soggetto in quasi tutte le foto è l’autrice stessa. In 7 anni di pratica professionale quest’artista olandese-croata nata nel 1991 a L’Aja ha creato un universo particolarissimo, che esprime in serie fotografiche personali, esposte in mostre e pubblicate in libri, e che riproduce nella sua interezza anche nei lavori su commissione editoriali e commerciali, dalla moda, alle copertine di album musicali, alle campagne pubblicitarie e corporate per gli enti e le aziende più innovative.

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With You Sanja Marušić

Come descriveresti il ​​mondo che crei nelle tue immagini?
Non è qualcosa che posso spiegare a parole nello specifico, è più come l'idea di un mondo basato sui miei sentimenti, riempito di colori scelti intuitivamente. Creo mondi in cui vorrei vivere, luoghi in cui mi sento al sicuro e felice, in cui sento calore.

Questo mondo che rapporto ha con la realtà?
Penso che sia una versione astratta della realtà. Ad esempio nella mia serie Friends or Enemies ho mostrato la relazione tra me e mio marito (allora fidanzato), ma in modo evocativo. Sentirsi davvero vicini l’una all’altro, allontanarsi, sentirsi una cosa sola, assumere posizioni in cui le schiene si appoggiano l’una contro l’altra. Ci siamo messi in posa su una montagna con un dirupo nel mezzo a separarci. Se guardi attraverso le immagini, puoi vedere diversi aspetti dello stare in una relazione, ma rappresentati in maniera simbolica.

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Friends or Enemies

Come nascono le tue immagini?
Il modo varia a seconda della serie che sto facendo. A volte realizzo schizzi a matita molto semplici di quello che voglio fare. Ho in mente lo schizzo quando scatto e penso: "forse funzionerà se le montagne sono viola e la sabbia è rosa". Poi la vera decisione viene presa dopo che ho fotografato, mentre modifico la foto. Provo colori diversi e scelgo solo quelli che mi rendo conto funzionano al meglio e che vedo come i più belli assieme. Altre volte invece guardo libri o altri artisti da cui trarre stimoli. Ricreo queste immagini attraverso la fotografia. Oppure vado in un luogo con la mente vuota, porto valigie piene di oggetti di scena e scatto, lascio che l'ispirazione mi arrivi al momento. Sperimento e vedo cosa funziona liberamente.

Cos'è per te il colore?
Quasi tutto. Non riuscivo a far funzionare lavori in bianco e nero. Non potrei vivere in una casa senza colori, non potrei indossare abiti bianchi o grigi. Tutto è estremamente colorato nel mio mondo, nella mia fotografia e nella mia vita reale. Il colore provoca una vibrazione psichica. Nasconde un potere ancora sconosciuto, ma reale, che agisce su ogni parte del corpo. Aggiunge molto al mondo che voglio creare con le mie immagini. Cerco di scegliere i miei colori in modo intuitivo, senza pensarci troppo, perché credo che creeranno una nuova "verità" nel contesto dell'immagine e degli altri colori.

Quali sono i tuoi colori preferiti?
Giallo pieno, per l'effetto di contrasto luminoso. Mi dà una sensazione calda. Blu cobalto, lascio sempre il mio cielo blu, perché adoro il colore così tanto che non è necessario cambiarlo. Il blu è calmo, pacifico. E il rosa. Il rosa sembra un colore positivo, che ispira sentimenti caldi e confortanti. So per certo che il rosa ha un effetto calmante, è usato a volte nelle carceri per rilassare i detenuti.

Come scegli i luoghi?
Li seleziono principalmente fidandomi dei miei sentimenti e della mia intuizione. A volte sento di aver bisogno di un paesaggio che assomiglia a un deserto, vuoto e spoglio, per esprimere la tensione tra il soggetto e l'ambiente circostante. Altre volte invece cerco di catturare un momento di connessione con la natura, il processo per diventare tutt'uno con il paesaggio, e allora scelgo un luogo con molta energia, piante e fiori.

In alcune foto i corpi si mimetizzano nel paesaggio, perché?
Per me -e penso anche per molte persone- sentirsi uniti a ciò che ti circonda, come un bel posto nella natura, è qualcosa di veramente speciale. Ti dà così tanta calma, è ritornare alle basi. Senza la natura non avremmo ossigeno, non esisteremmo. Penso che sia davvero importante rendersi conto una volta ogni tanto che tutto è connesso. Nella società moderna viviamo in città costruite dall'uomo. Che non vedo solo come una cosa negativa; c'è divertimento, arte e cultura nelle città. Amo esplorare posti nuovi. Ma niente batte la sensazione di sentirsi tutt'uno con la natura.

Perché il viso il più delle volte nelle tue foto è nascosto o coperto?
I volti e le espressioni facciali attirano molta attenzione nelle immagini e rivelano anche molto del sentimento e dello stato emotivo del soggetto. Mi piace creare lavori che lasciano spazio all'interpretazione e all'ambiguità.

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Before you - Part Two Sanja Marušić

La maggior parte delle volte nelle immagini sei tu: sono autoritratti o stai usando te stessa come modello?
Da quando ho iniziato a fotografare, mi sono usata come modello, l'ho fatto durante tutto il liceo, ma quando sono andata alla Royal Academy of Art dell'Aja a studiare fotografia, ho smesso e ho usato solo modelle professioniste. Quando poi mi sono laureata, ho ricominciato a fare autoritratti e mi sono divertita molto, ecco perché continuo a farlo. Volevo fotografare (in modo surreale) tutte le fasi della mia vita. Per rispondere alla domanda: penso che sia una via di mezzo. So esattamente cosa voglio, quale sensazione desidero esprimere attraverso il linguaggio del corpo e le pose. Quindi nelle mie foto non ho bisogno di qualcuno che interpreti e cerchi di veicolare le mie idee e i miei sentimenti. Penso che sia più genuino quando sono solo io. Quindi, a bene vedere, sono tutti miei autoritratti, sono il mio mondo interiore. Ma non lo sono in maniera esclusiva: amo quando gli altri possono riconoscersi nelle figure che ho fotografato, è per questo che non mostro quasi mai i volti, perché così è più facile. Posso dire di fare degli autoritratti, che però non sono dei veri ritratti. Non mi interessa veramente che le persone mi riconoscano: voglio solo che capiscano lo stato d'animo che intendo mostrare e sono io la modella migliore per questo scopo.

Cosa hai scoperto su di te facendo questi autoritratti?
Che sono abbastanza brava a rimanere calma, a meditare in situazioni un po’ difficili. Alcuni autoritratti richiedono molto tempo, devo stare in posa su pietre appuntite nel deserto sotto il sole cocente. O fare escursioni per ore con molte attrezzature e cose per trovare il luogo perfetto. Quando è per le mie foto, faccio di tutto. Sono davvero determinata.

Tuo figlio è entrato nei tuoi progetti personali With You e Sasha and Sanja praticamente appena nato, perché l’hai coinvolto da subito? Avendo già fatto una serie su me e mio marito prima che ci sposassimo e un'altra sulla nostra luna di miele, ero già un po' abituata a fotografarmi con chi mi è vicino. È stato molto naturale includere mio figlio Sasha nelle mie foto sin dall’inizio. La fotografia è una parte enorme di me, proprio come lo sono mio marito Lars e Sasha. È tutto connesso. E senza di loro le mie immagini non sarebbe complete.

Vedere la tua famiglia “trasformata” nel tuo mondo colorato ti ha portato a delle intuizioni che non avresti potuto raggiungere con ritratti più realistici? Questa è una domanda difficile, di cui non conosco davvero la risposta. Posso dire che non penso in termini di ritratti realistici, i miei pensieri sono come le mie foto, cioè sono un po' surreali. Quindi non posso fare il confronto.

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Eutierria Sanja Marušić