Cinquanta, trenta, venti anni fa: l'adagio del "si stava meglio quando si stava peggio" trova conferma in queste foto bellissime di viaggio, dal libro Nostalgic Journeys che racconta quanto e come è cambiato il turismo e il nostro modo di viaggiare. Ci siamo docilmente abituati alle code infinite in autostrada e a condividere centimetri di sabbia su spiagge sovraffollate. Non ultimo, ci siamo adattati a partire quasi per forza perché ci hanno insegnato che viaggiare è la scelta più cool da fare (compresa la cultura del MOLLO TUTTO). Sì ma da dove nasce questa convinzione? Arriva da lontano. Per la precisione da 200 anni di cultura del viaggio. Da quando muoversi da casa era appannaggio di pochissimi, e lo si faceva con un certo stile. E a un certo punto però grazie all'infittirsi delle reti ferroviarie, molti luoghi inaccessibili diventano per magia facili da raggiungere. Qui muovono i primi timidi passi il turismo e il gusto esteso per la vacanza come la conosciamo.
Piccoli e sgangherati villaggi di pescatori diventano mete balneari chicchissime. Antiche baite sgangherate si elevano a rifugi high class. La lista delle incredibili trasformazioni da luogo improbabile a località di villeggiatura contesissima, è lunga. Sono tempi in cui per la maggior parte delle persone già solo salire su un treno, andare in spiaggia o prendere l'autostrada diventa un evento. Nostalgic Journeys è una raccolta di fotografie vintage che spiegano questo spirito avventuriero e curioso senza sbavature (ma con molta efficacia). È la storia del viaggio e del turismo negli ultimi due secoli. Ed è un po' anche la storia di un certo entusiasmo negli occhi, che forse è venuto piano piano a mancare.
Foto di apertura: Toward Los Angeles by Dorothea Lange, 1937. Dorothea Lange/Bettmann Archive/Getty Images