Dici Australia e subito parte la vocina che canta do you come from a land down under. Dici Australia e pensi all’aria cosmopolita di Sydney, alla complessità espressiva di Melbourne, alla dolcezza hippie di Brisbane che sembra una piccola San Francisco (e gli abitanti sono fieri di vivere lì). Dici Australia e pensi alla barriera corallina, al bush, ai canguri, ai koala. All’Ayers Rock (Uluru per gli aborigeni), il gigantesco masso magneticamente attrattivo al centro di un terreno sconfinato. Australia e le miniere di opali a Coober Pedy, la desolazione intorno ad Alice Springs dispersa in un outback che sembra non avere fine, Perth a ovest e Darwin a nord, lontane da tutto e da tutti. Land down under laggiù, 24 ore di viaggio minime. Ma non mi manca una città? Eccome se manca. Qual è la capitale dell'Australia? A Canberra non ci pensa mai nessuno. Eppure secondo il best in travel di Lonely Planet è tra le mete must del 2018: perché ha segreti nascosti e bellezze che nessuno può più ignorare. La sovraesposizione delle principali città dell’Australia, ormai diventate metropoli comunissime, ha prodotto la super inflazione di Sydney & co: meglio Canberra capitale, Canberra città nuovissima ed esempio speciale di new town ragionata. Canberra coordinate 35°18′S 149°08′E (impostate il navigatore). Come la gemella Brasilia in Brasile, Canberra è una città ipercontemporanea, perché è stata fondata nel XX secolo ed è stata progettata sulla carta per diventare una capitale. Il suo nome, però, viene fatto risalire secondo alcune fonti alla parola aborigena Kambera, che significa “luogo di incontro”. Eccolo il crocevia dell’Australia che non perde una delle identità più complesse e difficili delle sfide postcoloniali. Se i primati di lotta tra le città di mare australiane (sempre loro: Sydney, Melbourne, Brisbane e Adelaide) non erano risolvibili, ecco la soluzione: creare un posto dal nulla in una zona che fosse sufficientemente accogliente ma distante dalle altre. Via all’appalto, vinto dall’architetto statunitense Walter Burley Griffin: la costruzione di Canberra iniziò ufficialmente il 20 febbraio 1913 e la sua pianta cittadina è stata da sempre influenzata, come in molti paesi d’Australia, dalla spontanea natura selvaggia del Paese. Una città-giardino, in pratica, tanto che Canberra viene definita la capitale del bush (che significa cespuglio).

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La Parliament House di Canberra, Australia

Snobbata per lunghissimo tempo come semplice città di burocrati e politici, visto che tutto l’apparato nazionale della Federazione australiana si trova lì -Parlamento, Alta Corte d’Australia, uffici governativi e diplomatici-, Canberra meta imperdibile proprio per la sua unicità. Non possiede l’impatto delle altre città ma ti striscia dentro, ti affascina sulla lunga distanza con una placida inquietudine e soprattutto fa capire come sia possibile sviluppare un’architettura quasi eco-compatibile con largo anticipo sulle mode, nel rispetto di una delle Nature più incredibili di tutto il mondo. Gli australiani sono dei fervidi ambientalisti e Canberra sembra esserne diventata la città simbolo: l’aria è respirabile -dimenticate le capitali inquinatissime e il traffico osceno-. Canberra piste ciclabili: una realtà vera. Circondano un lago artificiale bellissimo realizzato nel 1960 (e intitolato all’architetto che ha progettato la città). Fate un giro sull’isolotto al centro del lago per scoprire il carillon più grande del mondo, fatto di 55 campane di bronzo. A Canberra ovunque ti volti vedi verde di arbusti, alberi e piante che non avresti mai immaginato (il bello dell’Australia, paradiso per biologi), e respiri un’aria pacifica, da occhio del ciclone dove tutto arriva ma nulla diventa di moda per forza: vale la pena visitare tutti i giardini, parchi, parchetti e aspettare a settembre l’immenso Floriade, un mese di festival dei fiori che farebbe impallidire tutti gli appassionati del pollice verde. Non solo natura, però. Quello che conquista di Canberra capitale è l’attitude degli australiani all’ennesima potenza: non c’è fretta, non c’è ansia, non si pensa solo a guadagnare soldi. C’è sempre tempo per una birretta al pub, per una chiacchiera davanti ad un toast con la Vegemite, per una passeggiata a piedi sorseggiando un coffee-to-go all’Old Bus Depots Market, un delizioso mercato biologico pieno di cibo e oggettistica da saccheggiare come souvenir, invece di salire sulla pur efficiente rete di bus che attraversa la città. Sì perché il modo migliore per girare Canberra è a piedi o in bicicletta: la città si stenderà davanti a voi come un tappeto meraviglioso, specialmente al di fuori del cosiddetto “triangolo parlamentare”.

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Cosa vedere a Canberra: la National Gallery che ospita mostre e personali imperdibili, la Parliament House, l’Australian War Memorial. Canberra meteo, il periodo migliore? Da marzo a maggio, quando nell’emisfero australe è autunno e le giornate sono naturalmente soleggiate, ricchissime di aria frizzantina che rigenera i polmoni dei più ferventi urban addicted drogati di smog e traffico. Meglio evitare l’inverno (da giugno ad agosto) che potrebbe essere davvero troppo rigido e l’estate (da dicembre a febbraio), che al contrario può essere particolarmente calda. A meno che non decidiate di atterrare a Canberra per partire per le Snowy Mountains o per surfare sulla costa meridionale dello stato del New South Wales, ma vi perdereste i momenti migliori di una città inedita. Canberra riesce a lasciare il mondo fuori e ad emergere in tutta la sua decisa australianità. Canberra, unica.

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