Se fate due passi per le strade di Roma, e sopravvivete all’incredibile quantità di motorini che cavalcano i marciapiedi con invidiabile nonchalance, capirete subito perché i suoi abitanti sostengono che sia la città più bella del mondo. Se invece a passeggiare siete nelle vie di Milano, e riuscite a scampare alla furia selvaggia degli automobilisti davanti a un pedone che attraversa lontano dalle strisce, sarà altrettanto facile capire perché i milanesi la considerano la capitale economica italiana. Quando però si comincia a chiedere quale sia la migliore fra le due ecco che comincia una guerra capace di spaccare a metà l’Italia con una precisione quasi chirurgica.

Quella della rivalità fra Roma e Milano è storia vecchia e, diciamocelo, nemmeno così originale: da New York e Los Angeles a Pechino e Shanghai fino a Rio de Janeiro e San Paolo, pare che l’identità di ogni nazione passi necessariamente attraverso il conflitto tra le sue più importanti città. Quando però lo scontro riguarda i due centri italiani la partita non potrebbe essere più impari.

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Mourad Saadi su Unsplash

VIVERE A MILANO significa correre – anche senza un preciso perché. C’è la Fashion Week, l’Expo e il MiArt, Piazza Affari e il nuovo ristorante di Carlo Cracco. Durante la Milano Design Week dell’anno scorso più di 400.000 visitatori (di cui il 70% stranieri) hanno gremito l'anima meneghina trasformandola in una festa itinerante (nel mentre di tutto questo trambusto ci si è dimenticati di approfondire la questione: la Design Week è ancora influente o no?).

Milano è anche il magnete dei giovani provenienti da tutti gli angoli d’Italia e lo è per un preciso motivo. Cibo, moda, design, arte, editoria, pubblicità, finanza e perfino manifattura: per questi settori Milano è il posto dove essere. I trasporti pubblici sono efficienti, lo spirito d’iniziativa sfocia in quello imprenditoriale e dilaga fra la gente una vera e propria ossessione verso la novità. Sempre bene accetta e adottata, nonostante le possibili perplessità.

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Lian Jonkman su Unsplash

VIVERE A ROMA significa accettare gli opposti. È enorme, frammentaria e non ha un’idea precisa di quello che vuole fare. L’economia fa fatica a scorrere, il traffico ancora di più – per non parlare poi della povera metro, la cui esistenza è minacciata da ogni anfora antica scoperta durante gli scavi. Non esiste un altro posto al mondo in cui gli scandali riescono fluentemente a passare da Mafia Capitale a Spelacchio per tornare poi a raccontare le vicende dei clan di Ostia. Eppure non puoi che perdonarle tutto, a una città come Roma.

Che sia un bar, un ristorante, un ospedale o un ufficio, in ogni posto dove capiti devi imparare come funziona e tutti funzionano in modo diverso. C’è la musica, la cultura popolare, il teatro d’avanguardia, l’arte sperimentale e tutto quello che un curioso possa desiderare. I romani sono il sale della terra: sono ruvidi, ironici e dissacranti e non esiste modo migliore di vivere del loro. Ci sono giovani che ci provano e riescono, idee che nascono e creano piccole rivoluzioni anche quando lontane dalle luci della ribalta di Milano. Quello di Roma è un mondo fatto di storia, decadenza, bellezza e ripensamenti che non puoi controllare: è lui che controlla te.

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Ruben Ramirez su Unsplash

La verità è che Roma è una città impossibile e Milano è una città normale. La prima ti esaspera con la sua ostinazione nel perseguire la strada sbagliata che ha dell’incredibile. La seconda è tutto ciò che dovrebbe davvero essere considerato normale nel 2017: strade pulite, trasporti pubblici funzionanti e il giusto spazio per gli interessi di ognuno. Ma niente di più. Nonostante la calca in Piazza di Spagna, la disorganizzazione, lo sporco, la metro che non passa, il parcheggio che non si trova, gli episodi di Suburra e le volte in cui ti odio perché maledizione, potresti essere un po’ più simile a Milano, io Roma ti amo.

in apertura foto di Dennis van den Worm su Unsplash