«Lo sapevi che oltre al camaleonte c'è un altro animale che cambia colore a seconda della superficie che tocca?». Fino a tre anni fa, Alana Alvarez non sarebbe stata in grado di rispondere “sì, lo so” a questa domanda. E invece un polipo incontrato un giorno in un bus le ha cambiato la vita. No, non siamo nel paese dell'assurdo dove gli animali acquatici fanno i biglietti per salire sui trasporti pubblici, ma questa storia non potrebbe essere raccontata diversamente.

Oggi subacquea e ambassador della Divers Alert Network (DAN), nonché membro del DAN Sustainable Tour, Alana è nata e cresciuta in Venezuela, a Caracas, con il mare che le scorre nelle vene. La sua attrazione verso l'acqua salata sembra scontata: i piedi sempre nelle sabbia, e i capelli pieni di sale, per lei l'oceano è un posto che la fa stare bene e da condividere con le sorelle. Eppure questo amore resta alla superficie e fatica ad andare più nel profondo. Quella bambina poi cresce: una laurea in farmacia, il trasferimento ad Andorra, in Spagna e una vita fatta di giorni tutti uguali, di una serena e distaccata esistenza e quella sensazione, mai sopita, di sentire che non poteva essere tutto lì. Poi l'incontro. «Dovevo andare in aeroporto, erano circa tre anni fa», racconta. «Ero seduta sull'autobus e guardavo fuori dal finestrino quando arriva quest’uomo che mi chiede se può sedersi al mio fianco. Ha cominciato a parlarmi, ma io inizialmente non gli davo molto retta».

Eppure.

«Eppure più parlava, più mi affascinava: mi raccontava di mondi sommersi, delle immersioni e della sua vita da diver».

Manuel Bustelo, allora, era già un sub appassionato che aveva fatto del suo amore per l'oceano una missione, diventando imprenditore ambientale e consulente per diverse aziende. Vedendo Alana su quel sedile ha sentito subito che avrebbe dovuto condividere qualcosa con lei. «Avevo un fidanzato in quel momento quindi restavo diffidente», continua Alana, «ma sentivo che c’era qualcosa e la curiosità non mi permetteva di mandarlo al diavolo. Poi ha voluto farmi vedere dei video di quello che aveva visto sott’acqua, nelle sue ultime immersioni». Ed ecco che entra in campo il nostro polipo. «Non avrei mai pensato che ci potessero essere così tante sfumature sott’acqua e per me è stato incredibile: mi ha fatto vedere un polipo che cambiava colore, come un camaleonte. Sono impazzita guardando quell'animale incredibile, non avevo mai visto una cosa del genere, sono rimasta davvero colpita. Era pazzesco vedere come si adattasse non solo alle nuance, ma anche alla texture, alle forme delle pietre e dei fondali su cui si appoggiava. Ho capito che avrei dovuto seguire quell'uomo ovunque, anche in fondo al mare».

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La storia d'amore tra Alana e Manuel ha inizio così e allo stesso modo ha inizio la relazione di lei con le immersioni. «Ho fatto il corso per il patentino e la prima volta che ho messo la testa sotto l’acqua ho capito che la mia vita non sarebbe mai tornata ad essere come prima. Non sapevo esattamente cosa avrei dovuto fare, ma sentivo che quella era la strada. Oggi è il mio lavoro, collaboro con diverse aziende e con la DAN, Divers Alert Network, una fondazione senza fini di lucro che assiste i subacquei in difficoltà tramite una rete internazionale di centrali d'allarme e di soccorso e conduce ricerche scientifiche relative all'attività subacquea. È una cosa eccezionale che non mi sarei mai immaginata».

Oggi Alana e Manuel sonoi protagonisti del DAN Sustainable Tour, il primo tour europeo sostenibile che promuove non solo uno stile di vita green, ma anche una responsabilità aziendale e sociale nel mantenere sani gli oceani e tutelare tutti i subacquei sostenuto anche da Aqualung. Con l’obiettivo di condurre ricerche scientifiche per comprendere meglio la fisiologia dell’immersione e rendere questa attività più sicura e sostenibile, i due sub sono partiti da Roseto degli Abruzzi dove c’è la sede Europea del Divers Alert Network, e raggiungeranno 15 Paesi in tutto il continente. Noi li abbiamo incontrati in occasione della seconda tappa italiana, in Liguria, tra Rapallo e Portofino.

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«Vogliamo andare in prima persona a vedere cosa sta davvero succedendo ai mari e a conoscere i protagonisti del cambiamento. Speriamo di poter dare degli spunti interessanti alle persone che ci seguono in modo da fornire loro gli strumenti per fare delle scelte consapevoli. Le soluzioni “alternative” ci sono già, bisogna solo farsi ambassador del cambiamento per comunicarle a quante più persone possibili», dicono mentre beviamo un caffè shakerato sotto il sole della Liguria. Sono arrivati al nostro appuntamento con una Hunday elettrica con cui percorreranno un viaggio di 11.500 km totali attraverso l’Europa con partenza l’8 giugno da Roseto degli Abruzzi (TE), ovvero la sede di DAN Europa, nonché la casa dei due, e ritorno al punto di partenza in cinque/sei mesi di viaggio.

Nelle diverse città del continente, i due si fermeranno non solo per incontri e dimostrazioni pubbliche di prodotti e veicoli eco-compatibili, ma anche per analisi delle acque, azioni di pulizia delle spiagge e documentazione dei fondali e dello stato di alcune specie marine. «Conosciamo solo il 5/6% dell’oceano. Le esplorazioni marine che vengono fatte, spesso, sono legate all’estrazione di petrolio, di litio e non davvero alla volontà di scoprire cosa c’è nel mare. Ci sono compagnie che vogliono andare a indagare l’oceano profondo, ma la verità è che non ne sappiamo niente. Se facciamo qualcosa di sbagliato ne risente tutto il pianeta: l’acqua è liquida, si muove e arriva ovunque, portando il risultato di un danno anche dall'altra parte del mondo».

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MANU BUSTELO

Alana ha gli occhi che brillano quando parla di mare e della sua missione. «Conoscere il mare, ha dato un senso alla mia vita. Prima era come se esistessi e basta, ora sento un fuoco dentro, una passione che mi fa muovere e che mi fa alzare la mattina. Sento che posso lasciare qualcosa alla prossima generazione e questo mi fa sentire davvero importante, almeno ai miei occhi. Quando ero bambina dicevo sempre di amare tutti. Mio padre mi riprendeva: “Non puoi voler bene a tutti”. Così ho represso un po’ quella mia natura. Tornare in acqua mi ha permesso di riconnettermi con quella sensazione di amore puro che penso abbiano tutte le persone, ma che tendiamo a nascondere tra tante ferite. Prendermi cura di tutto ciò che è vivo non lo vedo più come un limite, ma come una grandissima possibilità».

Attraverso Instagram e il loro blog i due divers testimonieranno il loro viaggio, raccogliendo informazioni che riguardano gli oceani, ma non solo. «Al momento il 70% dei nostri incontri è già fissato, ma cerchiamo comunque di avere un po’ di flessibilità. Parleremo attraverso immagini visto che Manuel è fotografo ed entrambi siamo videomaker. Ovviamente a tutto questo percorso più “politico” affiancheremo anche delle immersioni e esplorazioni per vedere da vicino le meraviglie del mare che vogliamo salvaguardare». Tantissima acqua è passata sotto i ponti dalla scintilla, e tanto ossigeno è stato respirato, eppure, quando Alana pensa al mare e alle emozioni più belle che è stato in grado di regalarle, lei torna ancora lì: «Uno dei miei momenti più emozionanti è stato con un altro polpo che stava nella sua caverna. Mi sono avvicinata, l'ho guardato e ho messo il dito vicino a lui senza toccarlo. E lui, da solo, ha staccato un tentacolo per cercare un contatto: siamo rimasti due minuti così, dita tra le ventose. Quando vedi la meraviglia degli animali che stanno lì sotto, i colori, la tranquillità e la sinergia con cui tutti gli esseri viventi vivono in armonia ne resti affascinato. Si mangiano tra loro, ma stanno insieme in un modo rispettoso e tu sei parte del loro ecosistema».

«Pensa alla cosa più incredibile che tu possa immagine: ecco, ora moltiplicala per mille a avrai la sensazione che si prova in profondità».
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