Le colline incantate per farci le passeggiate e la Mole Antonelliana in mezzo alle cartoline illustrate. Torino la mecca di Gianni Rodari, di Nietzsche e Twain. Torino la mecca del Piemonte al profumo di Martini, espresso e gianduja. Torino la mecca dei viaggiatori che hanno già visto, già vissuto (e instagrammato) Duomo, Reggia di Venaria, Museo Egizio... e tutti gli spot da visitatore di primo pelo. E poi? Sotto i portici, i palazzi, le porte della città si nascondono un'infinità di delizie taurine (no, non solo da gustare). Turisti con selfie stick alla mano, weekender dell'ultimo secondo, ecco a voi una mini-guida di Torino con 5 chicche della capitale sabauda che ogni bon vivant dovrebbe conoscere.

Torino è la mecca dei vintage addicted. Come chi cade ai piedi opssssull’uscio di Melissa, “erboristeria con salotto a 65 passi dalla Mole Antonelliana”. The al profumo di “torta della nonna”, gelatine di frutta homemade, tisana “del lettore” o “curcuma e zenzero”, per chi ha voglia di uno sprint detox. Ma anche album fotografici d’altri tempi, tazze dal retrogusto Seventies, scatole di spilli, barattoli, cioccolatini. Melissa, nom de plume di Valeria (e mamma), è la versione torinese (e reale) di Juliette Binoche in Chocolat. “Mai provato un seme di cardamomo nel caffè?”, “Lo zenzero col succo di limone spremuto?”, “La focaccia col cumino?”.

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Torino è la mecca dei techno addicted. In inverno e in estate. Dai 25 in giù, dai 25 in su. Non esiste la definizione “over” per chi ha il debole per i bassi sintetici e va forte sul dancefloor. Al Movement Torino Music Festival, cugino europeo di Movement Detroit e rassegna indoor più “rumorosa” d’Italia, di palchi che ne sono quattro. Di dj internazionali più di 40. Di ore di liveset 20 e oltre. Sabato 28 e martedì 31 ottobre il doppio show al Lingotto di Torino in occasione della dodicesima edizione di Movement Torino Music Festival. In attesa della versione estiva del prossimo luglio, Kappa FuturFestival. Noi siamo stati “sotto cassa” a tutte le edizioni… E probabilmente anche alle seguenti.

Torino è la mecca dei cocktail sartoriali addicted. Come quelli dello storico Bar Cavour, l’American Bar che non ti aspetti nel luogo che non ti aspetti. “Succursale alcolemica” del ristorante stellato Del Cambio di Piazza Carignano, questo place to be della movida torinese è la meta ideale per una sosta da viveur assetati. L’head barman Marco Ciminnisi e il suo staff ne sanno una in più di Bacco e realizzano famigeratissimi drink couture. Tequila, curcuma, ginger, lemongrass succo di lime e ananas sono gli ingredienti del Sant’Agave, cocktail signature del Bar Cavour di Torino che abbiamo sorseggiato N volte nel corso della dodicesima edizione di Movement.

Torino è la mecca degli art addicted. Più di 200 gallerie da 31 Paesi, più di 2 mila opere in mostra, oltre 50 mila visitatori l’anno, a Torino c’è la principale fiera d’arte contemporanea del Belpaese. Dal 1994, durante la prima settimana di novembre, Artissima apre le porte ad amanti e ricercatori, artisti emergenti e grandi pionieri dell’arte contemporanea, intenditori e diffidenti.

Torino è la mecca dei Fassona addicted. Tagliata in punta di coltello da manuale, di bovino autoctono piemontese only, da salivazione immediata senza se e senza ma. La battuta di Fassona, in compagnia di un Barbera (d’Asti o d’Alba, la diatriba è aperta), sono il mai senza di una toccata e fuga o di una relazione mooolto duratura con la capitale sabauda. Da Cianci Piola Caffè a pranzo, da La Società dei Carbonari per un tête-à-tête serale. Quella con dadolata di zucchine trombetta, crema di stracciatella e olive taggiasche o crema di cardi, pecorino e porri fritti, o con crema di Castelmagno e julienne di asparagi, o… Okay, okay, ci fermiamo.