Giù verso il selvaggio West End dei Dire Straits, tra le street del reggae perverso, dell’Angelucci’s Cafè di Mark Knopfler, del booga-wooga di Bob Marley. Giù verso l’incrocio più iconico al mondo, verso il landmark più fotografato di Londra, verso Piccadilly Circus. Lo spot più instagrammato della più grande metropoli d’Europa, lo spot più illuminato day to night del Regno Unito. Classy ma superaffollata, pop e rock insieme, Piccadilly Circus è l’ossimoro della Londra da turismo mordi-e-fuggi, della Londra traditional, della Londra royal. Attraversata da circa 100 milioni di persone ogni anno, questa intersezione è uno dei punti più trafficati del Regno Unito. Traffico che, nella cultura popolare inglese, ha reso l'espressione “Piccadilly Circus” un modo per riferirsi a un luogo o una situazione in cui esiste una grande concentrazione di persone. Che tu voglia vederla "solo da lontano", che tu voglia andare with the flow, voilá 7 curiosità su Piccadilly Circus per il prossimo weekend total brit.

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1. La (fu) Piccadilly Street. Nel 1692, lo spazio che oggi occupa Piccadilly Circus fu ufficialmente rinominato Street Portugal, in onore di Caterina d’Aragona. Tuttavia, in passato la strada era popolarmente conosciuta come Piccadilly Street, per via della celebre casa della zona chiamata Pickadilly Hall. Il termine Circus, che in inglese è usato per designare spazi circolari aperti ad un intersezione di strade, è stato aggiunto solo nel 1819.

#2 Piccadilly Circus, metro. Già dal momento della sua creazione, Piccadilly Circus era uno dei punti con maggiore traffico pedonale e di automobili. Per facilitare il trasporto, l'apertura di una stazione della metropolitana in questo punto era l’obiettivo prioritario per le autorità dell’epoca. La metro di Piccadilly Circus è stata aperta nel marzo 1906, in connessione con la linea Bakerloo, e nel dicembre dello stesso anno è stata unita con la linea Piccadilly.

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Getty Images

#3 Piccadilly Circus, vita notturna illegale. Fino agli anni Ottanta, la sua vicinanza al quartiere di Soho ha reso Piccadilly Circus un centro di prostituzione e un magnete per naïf e intellettuali. Secondo gli studi dello psicologo Alfred Kinsey, negli Eighties Londra era la città d'Europa con il più alto tasso di prostituzione di strada (e la seconda al mondo, dietro solo a L’Avana).

#4 Piccadilly Circus, statua. Costruita da Alfred Gilbert, la Shaftesbury Memorial Fountain venne inaugurata nel 1983 come memoriale per il filantropo Lord Shaftesbury. "Un forte contrasto con la bruttezza sorda della generalità delle nostre sculture”, la definiva il Magazine of Arts dell’epoca, ma la statua di Piccadilly Circus è popolarmente riconosciuta come la Statua di Eros. Nonostante l’intento del suo autore fosse quello di rappresentare Anteros, il fratello gemello di Eros e simbolo di amore maturo.

#5 Piccadilly Circus, display screens. Le pubblicità visibili da qualsiasi parte del Piccadilly Circus sono forse di per sé uno degli elementi più iconici di Londra e, fin dall'inizio del ventesimo secolo, sono stati utilizzati cartelloni illuminati distribuiti in punti diversi dell'intersezione. Le luci funzionano 24 ore al giorno, 365 giorni l'anno, anche se in occasioni speciali possono essere spente, come è accaduto nel 1965 e nel 1997 in segno di lutto per la morte dell'ex primo ministro Winston Churchill e di Lady D. Il 23 novembre 2007, poi, è stato trasmesso un film per la prima volta su un’insegna luminosa a Piccadilly: si trattava del cortometraggio The Ballet of Change: Piccadilly Circus di Paul Atherton.

#6 Piccadilly Circus e il D-Day. Durante la seconda guerra mondiale, “Piccadilly Circus” era il nome in codice usato per designare il punto della Francia dove le truppe alleate dovevano sbarcare nella lotta contro il regime di Hitler.

#7 Piccadilly Circus, shopping sicuro. Sicurissimo. La sua posizione centrale e il fatto di essere un luogo in cui centinaia di migliaia di persone passano tutti i giorni fa sì che l’incrocio numero uno di Londra sia scenografia di negozi ultra pop e shop acchiappa-turisti. Tra i nostri preferiti: Cath Kidston e Cool Britannia. Fine settimana low budget e low stress, anyone?!

In apertura foto di Brandon Wong per Unsplash