Essere sulla bacheca di tutti, non più sulla bocca. Appena il ministro Franceschini ha dato l’annuncio di Parma città italiana della cultura 2020 ogni singolo profilo Facebook dei parmensi (orgogliosi!) ha condiviso la notizia. Non si può dire che non facciano squadra (valore aggiunto, sono maestri di street style). E hanno perfettamente ragione. Si tratta di un vanto mica da poco, che pone la città su un piedistallo e le punta addosso i riflettori per un anno. Le altre candidate erano Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Nuoro, Piacenza, Reggio Emilia e Treviso, e già una nomination ha il suo peso sulla reputazione. Ma la vittoria significa fregiarsi di un titolo pieno di responsabilità. Così come Palermo, attuale capitale, l’amministrazione comunale di Parma riceverà un milione di euro da investire per un modello di sviluppo sostenibile che ponga al suo centro la cultura. Ma non è tutto. C’è dell’altro, ufficioso. Con questa occasione, forse Parma avrà l’occasione di liberarsi di un sacco di stereotipi (goliardici, dai) che le hanno appiccicato addosso. Giustamente o ingiustamente? Chi guarda Parma da fuori, magari da Roma o da Matera, non la conosce così bene (okay, è cooosì accogliente, ma i suoi inner secrets?). Due anni di tempo per saperne di più. Ma abbiamo cominciato a portarci avanti chiedendo a un po' di parmensi doc di elencare quali sono i luoghi comuni su Parma che sopportano come sassolini nelle scarpe (e di cui si volevano sbarazzare da tempo...).

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#1 Parma 2020 - A Parma si mangia bene e basta. FALSE. Naaaa! Ci sono UN SACCO di cose belle da vedere. Esempio? Il teatro Farnese. La biblioteca dell’Abbazia di San Giovanni. Grande, affrescata, con 40mila volumi. Un capolavoro. La piazza del Duomo? Sottovalutata come non mai. Non sarà famosa come quella di Milano ma, ehi, è bella davvero. E la Certosa di Parma. E con una buona guida in mano a Parma si vedono opere mica solo del Parmigianino: c’è Leonardo Da Vinci, il Beato Angelico, El Greco, Tintoretto, Tiepolo, Van Dick. Mica poco. Però, resta sempre che a Parma si mangia BENISSIMO.

#2 Parma 2020 - A Parma se la tirano. TRUE & FALSE. Ok, un pochino sì. Diciamo che comunque sì, siamo una città snobbona, con gente che fa montagne di rate per prendere IPhone e SUV anche quando non se li può permettere. Dicono che le donne qui siano bellissime ma se la tirino, soprattutto il venerdì sera, in movida lungo via Farini, dove sono in gran spolvero. C'è l'Università, decine di migliaia di studenti, però i tanti studenti meridionali stanno solo tra di loro perché dicono che siamo freddini. Poi, giudicateci voi: quando prendiamo confidenza, siamo molto affettuosi!

#3 Parma 2020 - A Parma hanno la erre moscia. TRUE. Noi non lo sentiamo, ma appena usciamo dal “ducato”, diamine se si sente. La sentiamo anche noi mentre parliamo con le altre persone. Più che altro, da quelli fuori “ducato” ci sentiamo dire sempre: "ommioddio ma allora è vero che a Parma parlate TUTTI così". Ci chiedono se sia un difetto di pronuncia generale, ma in realtà è un accento. Non è la erre blesa: i parmensi sono capaci di pronunciare la erre normale, ma fanno fatica. Pare che dipenda da Maria Luigia d’Austria (vedi voce #6).

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#4 Parma 2020 - Parma è una piccola Parigi. TRUE & FALSE. Okay, la chiamiamo Petit Paris. Okay, c’è il torrente che la divide in due come la Senna. Ma ragazzi, voliamo basso! I parmensi sono perfettamente coscienti delle dovute proporzioni. Lo sappiamo che il nostro teatro Regio è come la Scala. E in bicicletta ci andiamo solo noi, lo sappiamo benissimo.

#5 Parma 2020 - A Parma si mangia un sacco di prosciutto di Parma, e quelli degli altri non ci interessano. FALSE. Il prosciutto di Parma è il più buono del mondo, non si discute. Ma quello di Norcia, il Carpegna, persino il Serrano e il Praga non si disdegnano. In fondo, a quelli del San Daniele gli vogliamo anche un po’ bene.

#6 Parma 2020 - I parmensi adorano Maria Luigia. TRUE. Maria Luigia D’Austria ha cambiato per sempre il volto di Parma. Sapete perché tuttora è così amata dai parmigiani? Perché al suo arrivo in quello che era un ducato povero e oppresso dai debiti, la duchessa diede priorità alle opere pubbliche. Fece costruire strade e ponti, diede impulso alla cultura rendendola accessibile anche alle fasce più povere, finanziò quella che oggi definiremmo la ricerca in campo medico e agricolo. Era il 1816, era una donna, divorziata e che in seconde e terze nozze sposò uomini di rango inferiore. And she didn’t give a shit. Quando è arrivata parlava in francese e, nonostante fosse risoluta nel volersi "italianizzare", le è rimasto l'accento francese, ovviamente. Ma i parmigiani la amavano a tal punto da imitarne la pronuncia. e tadaaan, è nato l’accento tipico parmense (vedi voce #3).

#7 Parma 2020 - Parma e Reggio Emilia sono in competizione. TRUE. Super true. E gli abbiamo appena soffiato sotto il naso il titolo. C’è questa diatriba sulla faccenda delle teste. Noi diciamo che i reggiani hanno la testa quadra. E loro ribattono che abbiamo la testa tonda perché gli angoli li hanno smussati i pidocchi. Non glielo perdoneremo mai nei secoli!

#8 Parma 2020 - Moglie e buoi di Parma? TRUE& FALSE. Con ragazze e ragazzi da fuori ci usciamo. Però quando li portiamo a cena a Parma li sottoponiamo alla prova del caval pist. Sarebbe il pesto di carne di cavallo cruda. Se lui o lei non riesce a mangiarlo tutto: ciao ciao. Okay, ora ci sono i vegetariani e la prova gli si fa anche con la carciofa, la torta salata di carciofi e ricotta. Però, dai, i vegetariani non è che siano visti molto bene, qui…

#9 Parma 2020 - I parmensi rubano! TRUE & FALSE. Proprio nel giorno in cui siamo diventati Capitale della Cultura 2020 è molto difficile rimanere umili. Ci dicono che rubiamo le cose: Verdi, per esempio, ai piacentini. La centralità e paternità del Ducato. E poi la coppa, quella da mangiare. Però c'è chi si dimentica che a Parma, un ciabattino, di soprannome Cortopasso, ha fregato la corona d'oro all'imperatore Federico II di Svevia, quindi è logico che qualcosina di qua e di là magari lo rubiamo...

(Thanks to Pia Fantoni, Margherita Portelli, Alessandra Pradelli, Federica Soprani e Parma Illustrata)