Il weekend perfetto è qui: viaggio ad Amsterdam più incursione a Rotterdam. O viceversa. Collegate da mezz’ora di treno e agganciate al mondo da uno degli aeroporti più grandi e pregevoli per architettura e glamour, le due città fanno tandem in una, motivo? L'art week 2018 è il motivo per rilanciare cosa vedere/provare/scoprire in Olanda in un weekend.

ROTTERDAM. La settimana di Object Rotterdam e Rotterdam Art Week del 7-11 Febbraio è un appuntamento fisso con la creatività olandese e internazionale, in totale immersione nelle novità di arte e design più provocatori del momento. La 18ma edizione dello scorso anno era dedicata a ‘scoprire l'arte giovane’ sollecitando “Intersezioni”, con opere site-specific incontri e performances dal vivo, in un circuito urbano coinvolgente, tra mostre in galleria, location insolite, proposte bizzarre e innumerevoli installazioni pop-up in giro per la città. La novità di quest’anno è ‘Commonities’ curata da Lorenzo Benedetti, volta a mettere in luce cosa gli artisti hanno in comune, pur esprimendosi con linguaggi diversi.

Bridge, Cable-stayed bridge, Extradosed bridge, Sky, Fixed link, Landmark, Suspension bridge, Architecture, Daytime, Skyway, pinterest

Rotterdam sembra ispirare la possibilità di osare in quanto a messaggi, sperimentazioni e connessioni alterne, tra il reale, il virtuale e l’immaginabile, di pensieri, oggetti e soprattutto persone. Una settimana di sinapsi creative singolari, tra il sociale e l’ambiente intorno, design, arte, architettura e città, possibili solo in terreni dalla ‘fertilità progettuale’ collaudata. La singolarità dell’Art Week a Rotterdam consiste nel fatto che per una settimana la città diventa arte e l’arte diventa città, in una sorta di mutazione/simbiosi in cui una si fonde con l’altra, in un fenomeno tutt’affatto imprevisto. È proprio il collegamento arte/città a dare a questo evento una identità unica, in cui ogni espressione della creatività, artistica e urbana, camminano insieme.

Rotterdam è abituata a darsi spinte di genio e rinascita, lo ha imparato dal dopoguerra, quando è stato necessario risistemare tutto e far fronte ai danni dei bombardamenti. In pochi decenni è diventata la città catalogo e laboratorio di riferimento dell’architettura contemporanea in Europa, a firma di note archistar e progettisti locali di grande rilievo. Dalle nuove architetture del quartiere Kop Van Zuid a Timmerhuis, l’opera più recente di Rem Koohlaas al Markthall di MVRDV, passando per le Kijk Kubus, le case cubo gialle, provocazione anni ’80 di Piet Bom, tutto parla di cose che cambiano, ogni volta con audacia, con un guizzo, un piglio nuovo, e la disinvoltura progettuale di chi è già nel futuro, perché lo realizza ogni giorno.

Bicycle, Building, Vehicle, Architecture, Tree, House, Facade, Neighbourhood, Mixed-use, Restaurant, pinterest

La Rotterdam Art Week fa da connettivo a un racconto urbano già pronto, ben attrezzato a parlar d’arte e a far sì che l’arte metta in luce gli aspetti urbani più simbolici e d’effetto per la vita sociale. Lasciandosi guidare dagli itinerari suggeriti per l’occasione, si scopre una Rotterdam in loop, da ripetere e ripercorrere accorgendosi ogni volta di pezzi nuovi. Il viaggio è condotto, alla lettera, da due shuttle a circuito continuo di 20mn, offerti per l’intera durata della mostra, con il biglietto d’ingresso ad una delle sedi principali. Le navette, due autobus originali di 50 anni fa, ambientati in perfetto stile anni ’60, attraversano la città diramandosi dal polo centrale di Museumpark verso le due sedi principali della mostra d’arte: Art Rotterdam ambientato nelle ex officine della Van Nellefabriek e Object Rotterdam esposizione organizzata nella nave hotel SS Rotterdam ormeggiata a Katendrecht. Il servizio watertaxi, frequente e agevole da un canale all’altro, completa le offerte disponibili in termini di mobilità alternativa, elevando la percezione emozionale dei luoghi ad una fantastica giostra urbana, tanto più sorprendente quanto più sperimentata nel reale. Il percorso urbano cucito nelle tappe dedicate all’arte, onora a quartier generale di Art Rotterdam, uno degli edifici più iconici della città: l’ex tabacchificio Van Nelle, fabbrica tutta bianca, gioiello di architettura modernista a firma di Johannes Brinkman e Leendert van der Vlugt, da due anni patrimonio dell’Unesco. La possibilità di attraversarla, offerta proprio dal dialogo che l’architettura è capace di avere con l’arte è uno dei privilegi offerti dalla settimana dell’arte.

Objet Rotterdam, polo gemello della mostra, dall’altro capo della città, è dedicata ad edizioni limitate e pezzi unici di designer noti ed emergenti di firme nazionali e internazionali, in quanto a design, arte, architettura e moda. Mobili che hanno fatto storia, design d'interni e installazioni, riprendono vita in un contesto a dir poco spiazzante se non ironico, ma autentico e (sur)reale quanto può esserlo un hotel ambientato in una nave crociera. Camere dell’hotel, ponti e bar fanno parte del circuito espositivo. La stessa piscina coperta della nave, progettata da Maaskant diventa location espositiva. Lo scorso anno ambientava le opere di 16 designer in una bizzarra camera da letto. Il percorso nella nave a vapore, La Grande Dame della Holland - America Line include l’apertura al pubblico dell’enorme sala macchine.

Red, Building, Interior design, Room, Furniture, Architecture, Design, Material property, Table, Glass, pinterest

L’unicità della Art Rotterdam Week è nella natura stessa del concept urbano secondo cui è progettata la comunicazione dell’arte, in mutuo supporto con la città. Andar per arte a Rotterdam diventa esplorare la città e comprenderla attraverso messaggi e visioni che solo l’arte può offrire.

AMSTERDAM

Hipster quanto basta, destinazione ufficiale per classi creative d’ogni tempo, Amsterdam meriterebbe più di qualche giorno per essere attraversata nelle tante vite che le appartengono. Allora val la pena toccarne i punti caldi, quelli che la raccontano di più, in una visita intensiva di esperienze e valori da approfondire magari a casa, nelle letture da divano.

Amsterdam è Berlage e la Amsterdamse School ovvero La Scuola architettonica che ha rifondato la città ad inizio ‘900, progettando interi nuovi quartieri dedicati alla classe operaia, in nome di estetica, benessere, lusso e vita felice, quali parametri mai appartenuti al mondo dell’edilizia sociale pubblica. Mattoncini, forme tondeggianti, decorazioni in pietra, interni curati e funzionali erano la cifra del nuovo modo di fare città. Passeggiare oggi tra quartieri come Rivierenbuurt è un incanto ad ogni porta, una sorpresa ad ogni angolo. Amsterdam è l’avanguardia di opere come l’Eye Museum, il Nemo, il Muziekgebouw, o lo Stedelijk, architetture tanto audaci nell’aspetto, quanto pioniere del rinnovamento ciclico, quasi biologico, che appartiene alla città. Amsterdam è ironica, almeno quanto lo è la gru hotel monocamera del Faralda piantata nella ex zona portuale neo gentrificata di Buksloterham.

Wood, Art, Interior design, Sculpture, Rock, pinterest

La nuova città è nelle isole di Java, Zeeburg e Borneo, un catalogo a cielo aperto di architetture bellissime affacciate sull’acqua.

Ma la città più affascinante è affacciata sui canali di Prinsengracht e Keizersgracht, la sua natura antica è nelle canal houses. Uno dei posti più avvincenti per riviverle da locals è una sosta al Pulitzer, l’hotel che compone 25 unità di case-canale, tutte insieme in un unico distretto, tutte connesse, ma ognuna distinguibile nella sua identità e intimità originaria, dalle case di lusso (oggi Suites dei Collezionisti) con ingresso indipendente sul canale, alle casine minimal sottotetto, oggi alcove irresistibili. Nome e progetto dall’eco letteraria furono decisi quasi mezzo secolo fa, dal nipote di Joseph Pulitzer, fondatore del Premio omonimo, Peter. Gli interni sono carichi di oggetti raccolti con occhio innovatore dal designer Jacu Strauss, senior da Tom Dixon a Londra, in tre anni di ricerche tra mercati e collezionisti locali, per combinare insieme arte, artigianato e atmosfere, in una sorta di neo decostruttivismo creativo dell’eredità domestica olandese del XVII e XVIII secolo.

Building, Architecture, Facade, Property, Commercial building, Real estate, Apartment, Condominium, Daylighting, House, pinterest

Amsterdam è citazione dotta di se stessa, un racconto spazio-tempo-musica, fisicamente attraversabile, tradotto in architettura da Piero Lissoni nel restyling del Conservatorium hotel, antica sede dell'ex conservatorio musicale di Sweelinck dell’800. La storia della città c’è dentro tutta, dal monumentale dell’antico edificio, alle forme semplici e funzionali, ma di grande effetto scenografico, della grande corte coperta in vetro che si accosta all’antico in forma di riverente tributo. L’intuizione di scoprire spazi nuovi, esistenti ma prima invisibili, è la cifra geniale del progetto di Lissoni nell’aver ridato vita pulsante ad un luogo importante di Amsterdam. Non a caso il Conservatorium fa parte di The Leading Hotels of the World che seleziona i gli hotel in base al modo in cui questi esprimono l’unicità del luogo in cui si trovano. Sostare nel giardino inglese e osservare come ogni dettaglio costruisce il dialogo dentro-fuori, vetro-mattone, antico-contemporaneo è un’esperienza da non perdere. Oggi Museumplein è il quartiere dello shopping grandi firme, oltre che dei musei più importanti di Amsterdam. Lì vicino c’è il negozio di Chanel rivestito in mattoncini in vetro su progetto di MVRDV di Rotterdam, più che un negozio, un’opera di gioielleria. Una ragione in più per far da spola tra le due città gemelle opposte.