La stagione dell’amore per la Sicilia viene e non se ne va mai. La stagione dei mandorli fioriti è tra febbraio e marzo ma la regione più a Sud d’Italia resta fino a maggio una meraviglia di alberi in boccio, profumatissimi di petali colorati, un’esplosione di natura al massimo della sua bellezza. Andare in Sicilia fuori stagione, N motivi per N desideri

Sicilia fuori stagione, cosa vedere. La Valle dei Templi, of course, patrimonio dell’Unesco dal 1997, luogo incantato e recuperato progressivamente da incuria&inciviltà stratificate da secoli. Non ha bisogno di presentazioni, chiaro. E se il salvataggio della bellezza è partito dalla caparbietà di pochi, i templi sono diventati (giusto) orgoglio di molti. Perché è impossibile resistere all’apnea in cui ti porta il tour nei templi, naso all’insù, piedi nella terra, e il profumo della valle che stordisce i pensieri negativi. Essere felici non è un caso, alla Valle dei Templi. E il Parco Archeologico sta lottando per garantirla, la felicità, a tutti i puri di cuore che sanno apprezzare quello che è stato e quello che sarà. Perché andarci fuori stagione? Per ammirare la valle in tutto il suo verde stupefacente, gli alberi in boccio e non essere assordati da orde di turisti incolonnati come nelle tappe della via crucis. Dopo la visita regolare deviate verso lo strepitoso Giardino della Kolymbethra, dove crescono e profumano aranci, mandorli e olivi secolari grazie all’irrigazione naturale dalle profondità della terra. Un luogo incantatissimo dove vi sentirete lontani dal tempo e dallo spazio (ma informatevi per le visite guidate che sono bellissime).

Sicilia fuori stagione, dove mangiare. Dopo aver dragato in lungo e in largo tutta la Valle, potete andare a soddisfare la fame direttamente in città ad Agrigento. Si sa, la cucina siciliana ha pochi rivali e nell'ottica del recupero ci sono alcune eccellenze validissime. Un esempio d questi è lo Spazio Temenos, che include il wine bar Caffè San Pietro e il ristorante Terracotta, costruito nella canonica di una ex chiesa sconsacrata (e visitabile, su richiesta). Qui la cucina vi riporta direttamente ai Templi, visto che vengono utilizzati i prodotti coltivati nel Giardino di Kolymbethra. Il proprietario, Fabio Gulotta, merita una menzione per l’attenzione informale e calda che riserva ai clienti. Grandissima protagonista la ricotta, naturalmente e rigorosamente di pecora, che spopola tra antipasti e dolci (il cannolo non c’è ma la sua essenza rimane). Degno di nota anche il macco di fava cottoia di Modica (preparato con le fave secche) con tartare di tonno e bottarga di pesce spada, a suggellare l’alleanza tra terra profonda e mare onnipresente. La pasta (fresca, ripiena o secca) è prodotta prevalentemente da grani antichi come il tumminia o il perciasacchi, i formaggi deliziosi e tutti siciliani, accompagnati da confettura di cipolla paglina (molto dolce) e miele di arancio delle api nere di Sicilia. Una ricerca di antica purezza siciliana che si aggiorna con le novità di oggi, tra l’acidulo di frutti esotici e piacevoli variazioni fusion: il menu cambia in continuazione, a seconda di stagioni e mercato. Da segnalare la ricca cantina con proposte dell’isola accuratamente selezionate, tra i quali spiccano i vini locali (Casa di Grazia, Gorghi Tondi, Castellucci Miano, CVA Canicattì) curati con paterna pazienza dall’enologo Tonino Guzzo.

Spazio Temenos, Ristorante Terracotta
Via Luigi Pirandello, 1 - Agrigento

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Courtesy Ristorante Terracotta

Sicilia fuori stagione, dove dormire. Lasciate la città, dimenticate i posti affollati, scegliete le campagne: qui si trovano i posti migliori. Ad Aragona, nella riserva naturale delle Macalube ha aperto da poco un bio resort incantevole, Fontes Episcopi, che prende il nome da un’antica sorgente dei terreni vescovili sul quale è poi sorta la stupenda casa. Varie stanze raccordate da una corte dove è piacevolissimo rilassarsi all’aperitivo, una piscina piccola di acqua termale alla fine del viale alberato che porta alla casa. A Fontes Episcopi viene naturale stare comodi, accoccolarsi sulle poltrone, entrare a fare un giro nella grande cucina dove mamma Maddalena (“non chiamatemi cuoca”) si prende cura degli ospiti del bio resort preparando il cibo come a casa. La cura estrema nei dettagli che affollano le zone comuni, ricche di ricordi e oggetti di recupero che sono una delle grandi passioni di Maurizio Tedesco, uno dei due fratelli farmacisti proprietari (l’altra è l’antica arte della farmacia naturale, tanto che tiene anche corsi di preparazione di cosmetici fatti in casa proprio al resort), è notevolissima. Sembra davvero di essere agli inizi del secolo scorso, con le comodità moderne. Dormire bene ad Agrigento si può. La gentilezza antica, che sa di sapienza ancestrale, qui è di casa: la parola d’ordine è “rallentare” e viene molto, molto naturale. Soprattutto nella splendida area benessere ricavata nel vecchio palmento, dove si possono fare stupendi bagni di fieno, trattamenti con l’argilla delle Macalube, massaggi e “scialo wellness”, che rispolvera il relax all’epoca dei nonni. Per chi volesse definitivamente staccare con il mondo circostante è possibile anche dedicarsi all’ortoterapia, ficcando le mani nel terreno e riscoprendo il valore del tempo nello splendido orto che regala frutta e verdura per il menu di casa. E poi, naturalmente, cucinare tutto con mamma Maddalena, rubando patate e carciofi dalla teglia bollente di forno a legna per un assaggio peccaminoso. Prima di riprendere la strada per andare a vedere il mare fuori stagione.

Fontes Episcopi Bio Resort
Contrada Fontes Episcopi, SP 8 – 92021 Aragona (AG)

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Courtesy Fontes Episcopi