Abbandonate ogni cliché voi che entrate nella Grotta Azzurra di Capri. Abbandonate ogni cliché voi che non avete ancora perso il senso del tempo (e del luogo) nella Grotta Azzurra: questa è una delle tappe fondamentali per dichiarare di aver viaggiato (davvero) in Italia. Insieme ai Faraglioni di Capri, è il simbolo stesso dell'isola più esclusiva e meravigliosa del Golfo di Napoli e non va sottovalutata negandosi almeno una visita nella vita. La Grotta Azzurra è un luogo magico ammantato di leggenda, una cavità carsica di rara bellezza dove mare e pareti sembrano fondersi in un unico abbraccio e la poca luce che vi entra si riflette in una tinta blu da far venire le vertigini. Okay: come programmare una visita alla Grotta Azzurra di Capri?

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Come visitare la Grotta Azzurra di Capri. La prima indicazione utile a chi vuole visitare la Grotta Azzurra di Capri è come raggiungerla. Ci si può arrivare in autobus da Anacapri (da Piazza della Pace) oppure direttamente in barca da Marina Grande. Può essere suggestiva anche un'escursione alla Grotta Azzurra di Capri a piedi, percorrendo i tre km e mezzo che separano il centro di Anacapri dalla cavità: basta scendere lungo via Pagliaro e quindi imboccare Via Grotta Azzurra. L'ingresso, però, avviene esclusivamente via mare, scendendo una scalinata e facendo la fila per le barchette che conducono alla grotta.

Grotta Azzurra di Capri, descrizione. La Grotta Azzurra è una cavità naturale lunga più o meno 60 metri e larga circa 25. L'ingresso è molto stretto, visto che è largo appena due metri e alto uno e questo fa sì che entrare al suo interno sia possibile solo attraverso piccole barche a remi su cui possono salire massimo quattro persone. Entrare nella grotta di Capri è un'avventura nell'avventura, visto che bisogna stendersi sul fondo della barchetta, mentre il marinaio si dà uno slancio con una catena agganciata alla roccia. La colorazione azzurra della grotta deriva dal fatto che la luce solare entra al suo interno attraverso una finestra sottomarina posta proprio sotto il piccolo ingresso. L'acqua assorbe il rosso della luce e lascia passare solo l'azzurro, mentre i riflessi argentei degli oggetti immersi in acqua sono provocati dalle bolle d'aria che aderiscono alla loro superficie esterna, che hanno un indice di rifrazione diverso rispetto a quello dell'acqua.

Grotta Azzurra di Capri: costo. Quanto costa un giro nella Grotta Azzurra di Capri? Il costo del biglietto è di 14 euro a persona, ma esistono delle particolari offerte, ad esempio se l'escursione alla Grotta Azzurra rientra in un giro dell'intera isola di Capri. I bambini sotto i 6 anni entrano gratis, i ragazzi fino a 18 anni con cittadinanza Ue pagano solo 10 euro, quelli dai 18 ai 25 anni solo 12 euro. I botteghini per i biglietti sono a Marina Grande. Grotta Azzurra di Capri: apertura. Si può entrare nella Grotta solo a patto che il mare offra condizioni favorevoli, vale a dire poco vento e acque calme. Bastano piccole raffiche di maestrale o libeccio per rendere impossibile l'accesso alla cavità, che è aperta generalmente dalle 9 del mattino fino alle 17, generalmente da marzo a novembre.

Come visitare la Grotta Azzurra di Capri? Se volete un'esperienza esclusiva si possono noleggiare dei giri in barca con tanto di marinaio al seguito (costo medio 150-200 euro per un paio d'ore), ma in ogni caso c'è da aspettare perché l'ingresso nella grotta è limitato. Il momento della giornata migliore per una visita? Poco dopo mezzogiorno. È in questa fase del giorno, infatti, che i riflessi all'interno della cavità possono regalare emozioni uniche. Peccato che si possa restare all'interno appena 5 minuti, dopo aver atteso anche due ore per godere di questo privilegio.

Grotta Azzurra Capri: informazioni. Raggiungere la grotta a nuoto e nuotare al suo interno è vietato, ma qualcuno ci prova lo stesso, soprattutto dopo le 17. C'è da fare molta attenzione, però, perché l'ingresso è davvero ristretto e basta un'onda anomala per finire contro le rocce. Grotta Azzurra di Capri: storia. Conosciuta già in epoca romana, ai tempi di Tiberio la grotta era utilizzata come ninfeo marino infatti al suo interno sono state ritrovate delle statue, ora custodite alla Casa Rossa di Anacapri. Qualcuno ipotizza che fosse uno dei luoghi in cui l'imperatore si intratteneva in giochi erorici con i suoi efebi. Per svariati secoli, poi, nessuno ha osato più entrarci a causa di misteriose leggende. Quali leggende?

Grotta Azzurra di Capri: leggenda. Secondo la credenza popolare nella Grotta Azzurra risiedevano spiriti maledetti e demoni che impedivano alle persone comuni di entrare all'interno. Da cosa sia stata generata questa leggenda non si sa. Ma nel 1826 arrivò a Capri un pittore tedesco, August Kopisch, che aveva dovuto smettere di dipingere per un incidente alla mano, e che quindi girava il mondo per studiare archeologia e paesaggistica. Kopisch al tempo aveva 27 anni ed era accompagnato dall'amico 25enne Ernst Fries (per qualcuno il suo compagno, ma al tempo non era dato sbandierarlo) con cui alloggiava a casa di Giuseppe Pagano, un notaio che amava ospitare stranieri intellettuali per avere compagnia di alto livello in casa. Probabilmente fu lui il primo a raccontargli la leggenda della grotta nascosta. Non è esatto dire infatti che i due ragazzi "scoprirono" la Grotta Azzurra: i pescatori locali sapevano bene dove fosse, ma nessuno vi si avvicinava. I due ragazzi, spinti dal fascino dell'avventura, decisero invece di sfidare il pericolo, e una bella giornata di quella estate del 1826 decisero di entravi a nuoto. Rimasero così trasecolati davanti a tanta bellezza che Kopisch in seguito descrisse ciò in un libro che aveva visto nell'antro. Ovviamente, non avevano incontrato né demoni, né spiriti, solo la bellezza assoluta. Le illustrazioni dell'amico pittore Ernst Fries hanno fatto il resto: anche a quei tempi c'era modo di far diventare virale un posto bellissimo, più lentamente, ma lo diventava. Da allora la Grotta Azzurra è uno dei luoghi più visitati e ammirati al mondo, simbolo di Capri e dell'Italia intera. Grazie a due tedeschi (e sì, ci dobbiamo stare).