Mangia (riso al salto e mondeghili), prega (che la nebbia si prenda cura della Madunina), ama (il suono di un sacchettino di carta colmo di caldarroste). Questa non è la scenografia di un film tra templi e batik, questo è il micro-macrocosmo di una storia tra Porta Romana e Piazza Cinque Giornate. È una favola moderna dove i protagonisti perdono testa (e occhi) per avveniristici piani cottura tedeschi e piatti che fanno sentire vivi (tutti e cinque i sensi), è un racconto che dà voce ai bottegai dei Navigli e agli artigiani della Sonda, è una vita che si riscopre a una manciata di Continenti di distanza e che poi fa ritorno da dove è partita. Sempre. “Oggi mi sono concesso un pomeriggio di libertà”, dice Fabio sfiorando un lembo della camicia in lino balinese color latte. Lui è l’host della casa Airbnb Porta Vittoria a Milano e che ospiterà la settima edizione di #casaMC (special party incluso!). Notaio si legge sulla sua carta d’identità, esploratore sugli occhi che ricordano le giornate infinite trascorse su quell’isola-oasi indonesiana. Un miraggio a sud dell’equatore che Fabio ha delicatamente trascinato con sé nella sua casa Airbnb a Milano. Un attico dove ci si dondola su una poltrona Soft Heart di Moroso contando le guglie del Duomo dalla finestra, dove imparare i nomi dei fiori in balinese mentre si carezzano gli intagli sullo schienale della sedia in terrazzo, dove trasformare un weekend a Milano in un volo intercontinentale per Bali (su sedute venete, ça va sans dire).

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Quando e perché ti sei votato a Airbnb.
È successo qualche anno fa, proprio durante Expo Milano. Per motivi personali la casa era diventata troppo grande e troppo costosa per abitarci da solo, così ho deciso di affittarne una parte.

Mai capovolto i ruoli? Sei mai stato guest?
Sì, ogni tanto scelgo una casa Airbnb per i miei viaggi. Le indimenticabili? Sevilla e Mira.

Cosa diresti agli indecisi che non sanno se aprire la porta di casa ad uno o più ospiti?
Che il sistema delle recensioni su cui si basa la piattaforma è eccezionale. Perché genera fiducia sia nel proprietario che accoglie in casa degli estranei, sia per chi prende in affitto un appartamento. E, semmai dovesse andar storto qualcosa, Airbnb vi pone tempestivamente rimedio.

L’attico è in Porta Vittoria a Milano, ma l’aria che si respira è esotica. Ci racconti la storia di questa casa?
L’ho acquistata nel 2006 e, proprio in quel periodo, ho compiuto il mio primo viaggio a Bali. Ho amato quell’isola, tanto da ritornarci altre due volte, tanto da decidere di ristrutturare la casa seguendo lo stile balinese. I pavimenti, le porte, i fiori, tutto mi/ci riconduce alla perla indonesiana. Persino uno dei bagni ha un serramento che apre verso l’esterno, in modo da poter fare una doccia avendo la sensazione di essere all’aperto, esattamente come sono all’aperto le docce di Bali.

Quando hai deciso di portare l’Oceano Indiano a Milano?
Quando mi sono reso conto dell’atmosfera di assoluta serenità e libertà che permea l’isola. Trasferire in città quegli arredi tipici, in qualche modo, aiuta a riprodurre quella sensazione.

L’angolo della casa che ti piace di più (doccia dei sogni a parte).
La veranda. Si estende verso il terrazzo e dà a sua volta la sensazione di poter cenare all’aperto.

Il complemento d’arredo da cui non ti separeresti mai.
Una credenza realizzata su misura e sotto mia idea, praticamente unica. Dietro al suo ripiano in vetro ho fatto incastonare una porta di un’antica casa balinese.

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Raccontaci un po’ di te e della tua vita qui a Milano.
Diciamo che la casa è meravigliosamente in contrasto con la mia vita professionale: sono un notaio, milanese doc e una persona rigorosa e tradizionale.

LA colazione a Milano si fa da…
… Sul terrazzo di casa! Magari con le brioche à porter del Panificio Morosini.

LA merenda?
Al Mercato del Suffragio. Scegliete voi se dolce, a base di croissant caldi e centrifughe-lampo, o salata, con capatina al forno e pescheria.

LA cena?
All’Isola dei Sapori per scoprire specialità di pesce sarde, El Carnicero per la carne alla griglia, Barmare per i crudi gourmet, da Cous-Cous per una (una si fa per dire) cucchiaiata di Sicilia.

Il bicchiere della staffa?
Okay okay, ci rispondiamo da soli: in terrazzo con un drink (ricetta balinese, ovvio).

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