I viaggiatori «consumati», quelli che su un mappamondo ideale hanno già puntato la bandierina sulle metropoli più ambite, le città d’arte, le isole più remote piuttosto che i rifugi into-the-wild, sanno bene che non è solo la destinazione a rendere unica l’esperienza di viaggio. Ci sono mille variabili, è tra quelle fondamentali c’è sicuramente la scelta di dove soggiornare. Hotel esperienziali, li chiamano: sono quelli che, solo per il fatto di starci, forniscono una dimensione speciale e indimenticabile alla vacanza.

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La nuova Fondazione Alda Fendi -Esperimenti a Roma

Ed é esattamente quello che succede a Roma negli appartamenti di The Rooms of Rome, 24 alloggi ristrutturati dall’archistar Jean Nouvel che all’interno di Palazzo Rhinoceros (accanto ai monumenti del Foro Boario, nel cuore della Roma imperiale) convivono con la Fondazione Alda Fendi- Esperimenti, neonato polo d’arte e cultura contemporanea della capitale. The Rooms of Rome è anche la nuova, complessa sfida dell’imprenditore spagnolo Kike Sarasola, un’autorità nel campo dell’hotellerie. E il perché lo si capisce appena si varca l’ingresso di The Rooms of Rome: è subito odio/amore, visto che qui nulla è scontato o banale, a iniziare dalla struttura d’impronta industriale dell’intero edificio.

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The Rooms of Rome, l’hotel progettato da Jean Nouvel all’interno della Fondazione Alda Fendi-Esperimenti.

Scordatevi decorazioni, atmosfere barocche o spazi trionfali, qui comanda il rigore minimale, e gli attori principali sono il cemento grezzo, le ringhiere metalliche, gli impianti a vista. Soggiornare qui diventa un piacevole e stimolante gioco concettuale, che inizia già davanti alle porte degli appartamenti, scintillanti pannelli di acciaio inox che hanno inciso sulla cornice la parola PENSIERO - declinata in 24 lingue diverse, dall’inglese al farsi - , insieme a frammenti di poesia.

Dentro, va in scena una gallery di design per intenditori - lampade Flos , divani B&B, sedute Vitra - , ambientata tra rivestimenti grezzi e magie domotiche. Per godervi appieno l’esperienza di The Rooms of Rome - e impratichirvi con schermi touch e impianti hi-tech!- chiedete di alloggiare nell’appartamento 23, un openspace dove sipari d’acciaio nascondono/svelano cucina e fornelli, a comando. O nel 24 , con il bagno racchiuso in un box totalmente inox. Se cercate invece una sistemazione più «cosy», optate per la 28, la piccola mansarda futuribile con le travi a vista; o per la residenza 2, al primo piano, dai colori più soft e l’affaccio sull’Arco di Giano. Ovunque e sempre, la parola d’ordine è sorpresa: e che sorpresa!

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Terrazza con vista per il ristorante Caviar Kaspia, alla Fondazione Alda Fendi-esperimenti.

La più recente vi aspetta all’ultimo piano, dove è appena stato inaugurato il primo ristorante Caviar Kaspia di Roma, con una proposta di piatti leggeri e sofisticati a base di salmone norvegese, granchio imperiale e l‘immancabile caviale, reinterpretati dallo chef Giovanni Giammarino. Sempre all’ultimo piano, dalle tre diverse terrazze all’aperto, è però Roma che ruba la scena: dal Gianicolo, alla cupola del Vaticano, la vista, sempre emozionante, è a 360° gradi. A ricordarci che anche le capsule di futuro hanno radici lontane.