Parigi, 12esimo arrondissement, Rue Crémieux. Una stradina pedonale coloratissima, illuminata dal sole di giorno e affusolata di luci basse di notte. Piante rigogliose agli ingressi delle case, fiori alle finestre, il classico scorcio da piccolo mondo antico di fronte al quale è impossibile resistere. Smartphone, fotocamera, clic. Un paradiso in terra per gli influencer che l’hanno scelta come sfondo per le loro foto di Parigi con N like, e che hanno trascinato la popolarità della stradina così in alto da far arrivare, automaticamente, altre schiere di Instagrammers e turisti con il telefono in una mano e un croissant atomico nell'altra. Rue Crémieux è uno dei luoghi più instagrammabili di Parigi. Tra foto e brevi Stories rigorosamente localizzate e taggate con #ruecremieux a ritmo continuo. Ma con crew di videoclip, staff per servizi di moda (più o meno autorizzati non si sa), continui passaggi di persone in pose plastiche alla ricerca della foto più originale, diventa un problema.

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Inquadra qui, scatta là, i residenti di Rue Crémieux a Parigi sono scesi in strada a protestare e difendere il loro diritto alla privacy. Basta coi selfie zombies, basta con l’invasione turistica irrispettosa nella loro Parigi da vedere. Dopo 4 anni e in piena era di follow Instagram, la presenza di estranei a tutte le ore non è più tollerabile per i residenti. “Stiamo seduti a mangiare e lì fuori ci sono persone che scattano foto, rapper che ci mettono due ore a girare un video da dietro la finestra, le feste di addio al nubilato e celibato dove urlano per un’ora di fila… Sinceramente, non se ne può più” ha raccontato Antoine, presidente dell’associazione degli abitanti della via di Parigi Rue Crémieux, alla radio nazionale France Info.

La particolare struttura della stradina, in realtà, non è così antica come si potrebbe credere: i palazzi sono sì stati costruiti nel 19esimo secolo ma le tinte pastello sono state decise dai residenti soltanto nel 1996, come riporta City Lab, per un makeover che valorizzasse le facciate. Di certo non pensavano che una stradina pedonale da visitare a piedi come rue Crémieux diventasse, quasi trent’anni dopo, così popolare da diventare un problema serio. Perché una tale, costante invasione temporanea non passa senza lasciare traccia alcuna. Come documenta, sarcasticamente, il profilo Instagram Club Crémieux, il passaggio dei barbari del selfie non si manifesta solo con timide foto. C’è chi plana tra le case pastello per coreografie improvvisate, per festicciole personali, per saltare tra le pozzanghere con misurata e studiatissima finta-poesia. La scenografia perfetta delle casette pastello è un’attrazione troppo forte per resistere. Ma in questo teatro naturalmente naif ci abitano davvero delle persone che si ritrovano pubblicate ovunque in fotografie e Instagram Stories dove non sarebbero mai volute comparire.

Con manifestazioni pubbliche e nastri blu che deturpano provocatoriamente le facciate delle case, gli abitanti di Rue Crémieux a Parigi domandano un controllo degli ingressi turistici negli orari e nei giorni più amati dagli instagrammers, vale a dire tramonto, sera e weekend. Nel resto della settimana, fanno notare, i turisti che passano sono inferiori e comunque molto rispettosi di chi abita la via. Pur consapevole della difficoltà di attuazione, il presidente del 12esimo arrondissment ha comunque promesso una soluzione prima dell’estate. Rue Crémieux potrebbe diventare una strada privata, vietare gli accessi ai non residenti o in alcuni orari, e ritrovare la pace perduta. Difficile pensare a cancelli proibitivi o a squadre di poliziotti schierati ad impedire l'ingresso. Che sarebbe comunque un mini-palliativo all’inarrestabile crescita dei maleducati di Instagram.