Ripensare la relazione tra ambiente e profitto, a favore di un turismo più equo e virtuoso. È l’obiettivo di alcuni imprenditori illuminati che hanno aperto resort di lusso nel mondo. C'è il regista filantropo che nel suo hotel finanzia un programma per tutelare le lavoratrici in Tanzania. C'è il manager che, con il suo eco-lodge, ha salvato un arcipelago indonesiano dall’erosione. La psicoterapeuta che vive in una riserva naturale in Sudafrica e nel suo casale fa stage di eco-psicologia, la disciplina che mette in relazione la nostra salute e quella dell’ambiente.

Attività che stanno provando a cambiare la nostra idea di turismo. A raccontare le loro storie è la scrittrice Clara Le Fort nel suo libro Bon Voyage (Gestalten), che apre le porte di paradisi naturalistici a prova di viaggiatore consapevole. Oltre a condurci per luoghi meravigliosi, svela il prossimo passo di un nuovo modo di viaggiare: «Viviamo in un momento d’oro, perché finalmente ci stiamo rendendo conto che possiamo fare un grande salto, da un’economia che prende alla terra e alle persone a un sistema gentile, che restituisce e nutre».

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Courtesy of Coucoo, Bon Voyage, Gestalten 2019
Coucoo Grand Cépages, Lac de la Lionne, Francia

Dove. Il Coucoo Grands Cépage è sul Lac de la Lionne, in Francia. Si soggiorna in una delle tante piccole capanne, i coucoo, dove ci si sente parte della natura. La brezza tra gli alberi, le cicale, il fruscio dell’acqua sollevata dai remi di una barca, sono gli unici suoni che si sentono tra le palafitte. Quindici casette in legno nate dall’ambizioso progetto degli eco-attivisti Gaspard de Moustier ed Emmanuel de La Bédoyère, a due passi da Avignone.

Perché. All’arrivo si riceve il vademecum ambientale del resort, che insegna a diventare perfetti cittadini del lago, con le dritte per evitare ogni spreco. Non si smette mai di imparare.

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Jorge Bustos, Bon Voyage, Gestalten 2019
Bawah Reserve, Riau Islands, Indonesia

Dove. Nell’arcipelago di Anambas, a nordest di Singapore, guardi all’insù e le stelle sono così tante che ti senti avvolto dal cosmo. Il Bawah Reserve, a Riau Island, è la sfida di un manager illuminato: trasformare un’area a rischio in un’utopia. Cinque isole con tredici spiagge bianche, coperte da una vegetazione lussureggiante.
Perché. La zona, una delle più remote dell’Indonesia, era a rischio erosione a causa della pesca con la dinamite. L’hanno salvata due capitani coraggiosi: l’imprenditore Tim Hartnell, che con la Bawah Resort Foundation stanzia fondi per preservare il territorio e i prodotti della comunità locale, e l’architetto Sim Boon Yang, che ha progettato una struttura per soggiorni responsabile in ogni aspetto. Dalle ville in bambù riciclato agli arredi, creati con materiali recuperati dall’oceano, fino alla scelta di offrire alternative alla plastica, creme solari e detergenti che non inquinano l'oceano.

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Jorge Bustos, Bon Voyage, Gestalten 2019
Tierra Chiloé, Cile

Dove. La ricetta sostenibile del boutique hotel Tierra Chiloè, in Cile: utilizzare energie rinnovabili, avviare frutteti condivisi e promuovere l'artigianato locale. Il resort, un parallelepipedo in legno naturale affacciato sull’Oceano Pacifico, rievoca le palafitte della tradizione locale. Come quelle coloratissime di Castro, un paesino di pescatori (imperdibile) a pochi minuti dal resort.
Perché. Qui si coltiva nel rispetto della biodiversità e si spinge l’uso delle sementi native. Un impegno che è valso all’hotel una menzione dalla Fao. Da non sottovalutare: è il posto migliore dove mangiare il curanto, un piatto di carne, pesce e verdure, cucinato con la tecnica millenaria di cottura sotto terra.

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Javier Ortiz Pinazo, BonVoyage, Gestalten 2019
Finca La Donaira, Montecorto, Spagna

Dove. Un agriturismo charmant nella campagna andalusa, a Montecorto. Nella Finca La Donaira si impara a sussurrare ai cavalli, a preservare il suolo e a ballare al ritmo della natura. Uno storico cortijo spagnolo, trasformato in una fattoria extra lusso, all’interno del Parco Nazionale della Sierra di Grazalema, tra Malaga e Cadice. Si soggiorna in due yurte (tende mongole) panoramiche che si aprono sul paesaggio o in una delle sette stanze, in cui i materiali della tradizione, come la terracotta, la pietra e il legno, sono rivisitati con un tocco attuale e accostati ad arredi in stile rustico contemporaneo.

Perché. Le due piscine di acqua sorgiva, l’orto in cui si vanno a scegliere le verdure assieme allo chef, i corsi di danze sciamaniche e la scuola di agricoltura biodinamica fanno del resort una meta perfetta. Per fughe in sella a uno dei cavalli lusitani allevati nel maneggio, la specie più antica del mondo.

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DesignHotels™, Bon Voyage, Gestalten 2019
Zuri Zanzibar, Tanzania

Dove. Un resort che promuove i diritti umani grazie a iniziative solidali. Lo Zuri Zanzibar è l'ambizioso progetto del regista e mecenate Vàclav Dejcmar. Zuri, in swahili, la lingua locale, vuol dire bellissima. E a guardarsi intorno, sull’isolotto di Unguja dove sorge il resort, la meraviglia prende il sopravvento. I 55 bungalow si ispirano all’architettura originale con i caratteristici tetti di paglia e a connetterli è un labirinto di passerelle che portano fino a Kendwa Beach, una lingua di sabbia bianca che contrasta con il turchese intenso dell’Oceano Indiano.

Perché. È il primo resort africano a vantare la certificazione EarthCheck’s Building Planning and Design Standard, che valuta le performance ambientali e sociali di un progetto. Sarà perché l’hotel ha una politica rigida sugli sprechi, dall’acqua alla plastica, oppure perché sceglie soltanto fornitori che garantiscono ai dipendenti locali uno stipendio equo, o perché ha dato vita a progetti di reinserimento lavorativo. Come la Chako Partnership, un workshop per artigiani, per lo più donne, dove si riutilizzano i materiali di scarto provenienti dai soggiorni turistici. O la Seaweed Company, un team al femminile che si occupa della linea cosmetica a base di alghe dell’hotel.

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Mikael Benard, Bon Voyage, Gestalten 2019
Ani Villas Dikwella, Matara, Sri Lanka

Dove. Un progetto sociale visionario nel sud dello Sri Lanka. Con gli utili dell’hotel Ani Villas Dikwella è nata un’accademia d’arte per la popolazione locale. «I grandi artisti non sono nati famosi, ma sono stati istruiti», questo il motto di Tim Reynolds, finanziere convertito all’ospitalità responsabile. I suoi lodge punteggiano le spiagge tropicali di Dikwella, e a beneficiare dei profitti sono i 40 teenager che ogni anno frequentano la Ani Arts Foundation, che finanzia lauree triennali in Arte riconosciute dal governo.
Perché. Le 15 suite sono state costruite senza abbattere nemmeno un albero e gli arredi sono di artigiani locali. «Vogliamo lasciare un’impronta positiva», dicono gli architetti dello studio parigino AW2. «Insegnare alla gente come costruire meglio rende leggero l’impatto sull’ambiente».

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Bon Voyage. Gestalten 2019
Il libro Bon Voyage. Boutique Hotels for the Conscious Traveler (Gestalten), di Clara Le Fort, fa tappa in decine di resort per raccontare il lato sostenibile del lusso. Un’agenda di indirizzi preziosi. Le foto di quest0 articolo sono prese da questo libro.