Siamo a Zorritos, piccolo villaggio di pescatori nella regione di Tumbes, a nord del Perù. Si trova a circa cinquanta chilometri dal confine con la Repubblica dell’Ecuador ed è qui che nella seconda metà dell’Ottocento viene realizzato il primo pozzo petrolifero di tutto il Sud America (e il secondo del mondo). Durante la perforazione di un pozzo esplorativo per la ricerca del petrolio invece di trovare l’oro nero dalla terra sgorgò l’acqua termale, ricca di sali minerali: erano nati i bagni di Hervideros ed El Tubo, spa all’aria aperta immersa nella naturaleza peruana presto diventata la spa popolare per tutti. Oggi Zorritos è conosciuta per le sue spiagge, per il Cheviche de Pescado - uno speciale piatto di pesce cotto soltanto con il limone - e per il clima benevolo tutto l’anno: “Aquí es verano todo el año” ci dicono orgogliosi i passanti; la temperatura di giorno non scende mai sotto i 26 gradi. Passando per le trochas - le strade sterrate di montagna che soltanto i locali riescono ad attraversare senza perdersi - arriviamo ai Baños Temales di Hervideros, 13 chilometri a sud dalla Plaza de Armas di Zorritos.

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AlessandroCinque

“Hervideros è nata in seguito ad una perforazione petrolifera” - raccontano gli abitanti - “quando, la compagnia di estrazione trivellò il terreno convinta di trovare l’oro nero ma incontrò una corrente di acqua termale”. Quattro differenti pozze di acqua calda (la temperatura media è di 30 gradi) realizzano il percorso di bellezza dei bagni termali: le acque, come certificato da un geografo italiano nel 1882, Antonio Raimondi - venuto in Perù a studiare - sono ricche di sali minerali e fuoriuscendo dal terreno molle formano una poltiglia molto simile all’argilla che viene spalmata su visi e corpi e lasciata seccare al sole. Dentro le vasche si entra piano, il suolo viscoso si apre al passaggio e un benevolo tepore accoglie chi si lascia andare, galleggiando, all’acqua.

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Le proprietà benefiche di ogni pozza, caratterizzate da diverso colore (verde, turchese, grigio) si differenziano in base alla concentrazione dei sali minerali e, come confermano gli studi dell’Universidad Católica Los Ángeles de Chimbote i suoi benefici sono lasciano tracce sulla pelle più luminosa, contrastano la fertilità, leniscono dolori alle ossa, rilassano mente e corpo. Appena scesi dall’auto ci accoglie Julio, il guardiano delle terme che da oltre nove anni si prende cura con la sua famiglia “di un posto così bello e importante per la salute” ci dice, che invece appare abbandonato dalla municipalità. Siamo nel cuore della foresta equatoriale: tutti intorno le montagne secche (la stagione delle piogge è lontana). Arrivano visitatori dalla Germania, dagli Stati Uniti e qualcuno anche dall’Italia ma la maggior parte sono peruviani. Parcheggiano auto con famiglie e piccoli pullman carichi di turisti nazionali, le signore chiacchierano sulle rive delle pozze e Julio sgrida i bambini che corrono dietro alle volpi (zorrito significa volpe, da cui, appunto, prende il nome il villaggio poco distante). Ognuna ha un nome, 15 sono le habitué. L’accesso a Hervideros è totalmente gratuito ma manca l’acqua.

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Per togliere il fango dal corpo, dopo i trattamenti, Julio prepara alcuni secchi di plastica colmi d’acqua termale, il liquido viene prelevato con cura da una quarta pozza: sul fondo resta la poltiglia simile al fango e sopra l’acqua ancora ricca di sali minerali che, versata sulle sagome infangate, agisce come una doccia calda e benefica. El Tubo, invece, è soltanto a qualche chilometro di distanza. Riprendiamo l’auto e ci rechiamo nella Pampas de los Chivatos. Qui è subito chiaro che i bagni termali sono il risultato di una perforazione petrolifera con un esito inaspettato: da un vecchio tubo in ferro parzialmente arrugginito, conficcato nel terreno, zampilla l’acqua. Attorno, nelle due calde vasche, si immergono i visitatori: sono tutti peruviani che accorrono per una pausa di bellezza durante l’inverno.

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A El Tubo - così è chiamato dalla popolazione locale - o “Tubo Petrolero Geiser" o "Geiser de Aguas Termales" solitamente si arriva dopo essersi immersi nelle pozze di Hervideros per pulire la pelle dai residui di fango e per terminare il percorso di benessere. Una vera e propria spa naturale componibile e accessibile a chiunque lo desideri. Di notte lo spettacolo è ancora più affascinante: dal tubo fuoriesce un gas che, se acceso, infiamma la superficie dell’acqua creando un gioco di forme e luci che permette ai quattro elementi - acqua, fuoco, terra ed aria - di convivere nello stesso momento. Da Hervideros a El Tubo: un percorso di benessere e bellezza che, da luogo che pensato per l’estrazione del petrolio - probabilmente destinato a suscitare dissenso e a rimanere isolato e nascosto - è diventato, il percorso benessere più inaspettato del Sud America.