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L’idea di abitare in mezzo alla natura, senza turbarne l’estetica né gli equilibri, è affascinante ormai per molti di noi. Godere dei profumi e dei suoni della natura non è più una rivendicazione da sottocultura: il trekking, la scalata e gli sport invernali sono sempre più diffusi e scardinati dalla logica della nicchia. Così succede anche per le attività non sportive, ma che hanno a che fare proprio con la natura: come il riuscire a passare la notte nei boschi, a rilassarsi, leggere o magari fare birdwatching in montagna.

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Pan Treetop Cabins

La tecnologia ha dato una grande mano nello sdoganamento delle attività da fare in mezzo alla natura: cominciando dal fatto che i prezzi di fotocamere, vestiario tecnico e strumentazioni necessarie per l’outdoor si sono abbassati. Anche orientarsi oggi è enormemente più facile, basta uno smartphone dotato di GPS (cioè, letteralmente, qualunque smartphone). E la stessa tecnologia è arrivata anche a rivoluzionare l’idea di baita, di piccola abitazione montana, persino quella di casa sull’albero.

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Pan Treetop Cabins

Solo qualche giorno fa qui su Esquire scrivevamo di alcune nuove cabine perfette per passare qualche notte tra i boschi, sono dei prefabbricati scintillanti, smontabili e quasi interamente composti di metallo e materiali coibentanti. L’impatto sull’ambiente è poco. Ma oltre a baite e rifugi anche le case sull’albero sono state colpite dall’ondata tecnologica dei nuovi materiali e delle nuove forme: come se un breve ritorno modernista, in chiave funzionalista e ambientalista, sia esploso in questi ultimi anni, che poi, diciamocelo, sono proprio gli anni in cui doveva nascere, visto che la crisi ambientale e la preoccupazione per la salute del pianeta Terra è adesso che stanno raggiungendo nuovi apici.

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Pan Treetop Cabins

Tra le nuove case sull’albero ce ne sono alcune, bellissime, in Norvegia, sono le Pan Treetop Cabins, a poche ore da Oslo, nella zona di Finnskogen. Certo, chiamarle “case sull’albero” è un po’ impreciso, semmai ne sono l’evoluzione: non gravano sulla struttura della pianta, ma su una serie di pali e si trovano subito sopra i suoi rami. Ma l’idea di altezza, di accesso alla casa con una piccola scala a chiocciola, le pendenze, gli spazi ridotti e i materiali ecologici, tutto rimanda all’idea di giornate vissute a contemplare il paesaggio, a godere del rumore del vento che passa tra gli abeti.

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Pan Treetop Cabins

Ciò che rende le cabine di Finnskogen un caso più affascinante di altri è che oltre alla bellezza e al basso impatto delle strutture (le cabine internamente sono abitabili per più settimane e sono studiate appositamente per non disturbare la flora e la fauna presente nei boschi) queste sono persino posizionate in punti strategici di un parco naturale tra i più belli di tutta la Scandinavia. L’idea, infatti, è stata quella di avere un punto di vista privilegiato sugli spostamenti di orsi, linci, lupi e una miriade di altri animali che abitano la riserva.

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Pan Treetop Cabins

Insomma, nell’idea delle baite ecologiche e sempre meno impattanti c’è forse il desiderio umano - mai sopito - di venire a contatto con l’ambiente naturale in modo sempre più diretto, e godere della sua bellezza.

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