Non si chiama più “green pass” ma Certificato unico europeo Covid 19: finalmente a Bruxelles è stato trovato l'accordo sul passaporto vaccinale che ci permetterà di riprendere una vita normale e di muoverci liberamente fra i 27 paesi dell’Unione Europea, senza bisogno di sottoporsi al disagio della quarantena. Un documento su cui hanno espresso soddisfazione sia la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen che il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli e che, in Italia, si somma all’ok dato dal decreto Covid alla autorizzazione di nove mesi per partecipare a eventi di gruppo, come i matrimoni o le partite di calcio, e a spostarsi all’interno del territorio italiano dietro esibizione di documentazione comprovante che non siamo a rischio positività al SarsCov2, anche solo con una prima dose di vaccino.

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Chi può richiedere il Certificato unico europeo Covid 19? Questa certificazione, approvata in inglese come Eu Digital Covid Certificate, sarà in formato digitale o cartaceo ed entrerà in vigore dal 1 luglio. A rilasciarla saranno, in ogni paese, le autorità nazionali che verranno indicate a breve, probabilmente da noi saranno gli ospedali, i centri che effettuano i test sierologici e la Asl. Possono chiederlo le persone vaccinate solo con vaccini approvati dall’EMA, l'Agenzia Europea del Farmaco, le persone che sono guarite dal Covid e risultano dotati di immunoglobuline al test sierologico, e quelle che hanno effettuato un tampone con esito negativo nelle ultime 48 ore. Per agevolare il rilevamento dell’immunità dei guariti, sono stati anche stanziati dall'Europarlamento 100 milioni di euro per ridurre i costi dei test sierologici. Non sarà possibile falsificare il documento perché sarà dotato di un sigillo anticontraffazione in entrambe le versioni, cartacea e digitale, e non violerà i dati sensibili delle persone che lo esibiranno alle dogane perché il sistema che li rileverà durante il controllo, leggendo un QR Code, non li memorizzerà. Considerato che a oggi circa la metà degli italiani risulta ormai guarita o vaccinata dal Covid, e visto il successo degli open day che stanno lanciando molte regioni per invitare a vaccinarsi indipendentemente dall’età, il Certificato unico europeo Covid 19 si può considerare la misura-simbolo che mette la firma sul definitivo ritorno alla vita “normale” di cui dopo 14 mesi di restrizioni, abbiamo solo un ricordo confuso. Prossimo step: togliere la mascherina e non rimetterla più.