Ospita un'isola molto pittoresca, vanta una delle acque lacustri più pulite d'Italia, è attorniato da boschi di castagni, pini e faggi e da valli punteggiate da deliziosi borghi e ha un perimetro di 33 km. Se la domanda cosa vedere al Lago d'Orta ha moltissime risposte il modo più comodo, confortevole e sostenibile per visitarla è solo uno, in bicicletta o meglio ancora in e-bike. Un mezzo sempre più amato e utilizzato come confermano i report recentemente pubblicati da CONEBI Confederation of the European Bicycle Industry: nel 2020 in Italia sono state vendute due milioni di biciclette, classiche ed e-bike, il 17% in più rispetto al 2019. Noi abbiamo deciso di visitare questa attraente zona del Novarese in sella a un'Adventure Neo, la nuova e-urban di Cannondale, perfetta per il trasporto urbano, ma anche per affrontare brevi gite fuori porta. Simone Maltagliati, brand manager di Cannondale, ci spiega che questo modello è stato progettato puntando soprattutto sul comfort. "Ha un telaio in alluminio leggero unisex step through, cioè a scavalco basso, un'ottima sospensione anteriore per affrontare comodamente sterrati, ciottolati e pavé, un reggisella con ammortizzatori, manopole confortevoli, ed è equipaggiata con gomme da 27 e mezzo a sezione 2,2 per andare anche su strade bianche senza incorrere in problemi di comfort o forature. Dispone, infine, di un sistema molto potente di illuminazione collegato alla batteria". Partiamo da Pella, piccolo borgo caratterizzato dalla presenza del suggestivo Santuario della Madonna del Sasso, uno dei migliori punti di partenza per visitare il Lago D'Orta, come sottolinea Beatrice Bariletta, guida turistica escursionistica ambientale e cicloturistica. "Ci troviamo sulla sponda occidentale, più selvaggia, ombreggiata e quindi meno popolata del Lago d'Orta, lago prealpino a 290 metri sul livello del mare. Se a causa dell'industrializzazione questo lago decenni fa era molto inquinato con un imponente intervento di liming, che consiste nell'apporto di sali di calcio o magnesio, effettuato tra il 1989 e il 1990, ora risulta essere tra i laghi con una qualità dell'acqua più elevata presenti nella penisola italiana". Proseguiamo per Lagna. Da qui si gode di una magnifica vista sull'Isola di San Giulio, distinguibile grazie al minareto di Villa Crespi, celebre relais & ristorante dello chef Antonino Cannavacciuolo, e sulla costa orientale di Orta. Pedaliamo verso Buccione, poi ci inoltriamo nell'entroterra e in salita raggiungiamo Bolzano Novarese.

italy   circa 2003 view of san giulio island, lake orta, piedmont, italy photo by deagostinigetty imagespinterest
DE AGOSTINI PICTURE LIBRARY//Getty Images

Il modo migliore per capire come funziona un'e-bike è provarla. Quel che è certo è che non va da sola e che quando dovete affrontare una pendenza, fa caldo o siete stanchi potere contare su un'assistenza personalizzabile - si va da eco a tour per arrivare a sport e infine a turbo - è impagabile soprattutto se il vostro scopo non è una performance da ciclista con tutina in lycra, ma un ciclotour durante il quale fare del sano movimento nella natura gustandovi anche il paesaggio. "Nata nel 1971 nei pressi dell'omonima stazione ferroviaria che si trova vicino a Bethel, città nel Cunnecticut, l'azienda creò la sua prima mountain bike, la SM500, nel 1984. Nel 1992 sviluppò il sistema ammortizzante anteriore HeadShok che prevede cuscinetti ad aghi che scorrono all'interno di quattro coppie di piste in acciaio. Nel 2000 creò la forcella monobraccio Lefty poi, dopo vari modelli di biciclette urbane, nel 2011 lanciò insieme a Bosch E-series, la prima e-bike da città", spiega Maltagliati. Per ottenere maggiore sicurezza il modello di punta Adventure Neo che abbiamo provato è equipaggiato con un sistema radar Garmin. Posizionato sulla parte posteriore è collegato con un display anteriore. Quando arrivano dei veicoli da dietro - sia macchine sia moto - appare una serie pallini arancioni che si illuminano segnalando la distanza e il numero dei veicoli che stanno sopraggiungendo. Ormai abbiamo preso dimestichezza con il mezzo anche in salita. Attraversiamo la Riserva Speciale del Monte Mesma fino ad arrivare a Lortallo. Siamo sul lato orientale del Lago d'Orta, che è la sponda ai piedi del Mottarone più soleggiata e quindi più abitata e dove si possono fare molte escursioni anche ad anello sia in bicicletta sia a piedi. Da qui proseguiamo per Vacciago poi facciamo una sosta con una vista lago mozzafiato dal sagrato del Santuario della Bocciola del villaggio rurale Ameno. Attraversiamo poi Vacciaghetto e Miasino, borgo di origine gallica adagiato su un falsopiano verdeggiante tra la Motta di Carcegna e i Monti Formica e La Guardia costellato da antiche residenze signorili tra le quali la celebre Villa Nigra, un edificio caratterizzato da loggiati interni, balaustre in granito, ferro battuto e affreschi di pregio. Una sosta è obbligata alla piccola frazione di Legro che dal 1998 ospita sulle facciate delle sue case murales che rappresentano alcune scene di opere dello scrittore conterraneo Gianni Rodari e di film girati sulle sponde del Lago d'Orta. Le salite di questa zona sono impegnative e il caldo tipico di un primo pomeriggio di luglio è soffocante. Abbiamo tutte le carte in regola per optare per il turbo e non dobbiamo temere di rimanere senza assistenza: "Il motore, un Performance Line di Bosch, eroga 665 newtonmetri di potenza e ha una batteria da 625 wh che garantisce un'autonomia fino a 160 km andando in pianura in modalità eco", ci (r)assicura Maltagliati. "Le bici Cannondale sono dotate, inoltre, di un sensore Garmin che misura la velocità media e ha una memoria interna di 999 ore. Se accoppiato all'app Cannondale funziona da ciclo computer quindi ricevendo i dati dal sensore li accoppia a quelli del GPS del telefono e crea la traccia dell'itinerario, fornisce informazioni quali la co2 risparmiata rispetto a fare lo stesso percorso con l'auto e le calorie bruciate, attiva la garanzia a vita e riceve gli avvisi e aggiornamenti sui tagliandi periodici e interventi di manutenzione. Esiste poi un sistema per applicare il supporto del telefono sul manubrio così che diventi un navigatore e un ciclocomputer a tutti gli effetti". Giungiamo a un punto panoramico d'eccellenza, il Sacro Monte di Orta, complesso devozionale eretto tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo ora patrimonio dell'UNESCO, dove parcheggiamo le bici. "Ci troviamo in uno dei nove sacri monti italiani. Due sono in Lombardia e sette si trovano in Piemonte. Siamo sulla sommità di una montagnetta nascosta da un bosco di carpini dove a partire dal 1590 vennero costruite 20 piccole cappelle che custodiscono 375 statue di terracotta dove i pellegrini venivano a scoprire o ritrovare le storie di San Francesco d'Assisi in risposta al diffondersi della Riforma Protestante", racconta Bariletta descrivendoci alcune delle scene rappresentate in alcune cappelle. Tornati in sella alla nostra Adventure Neo ci dirigiamo nella parte bassa, lungo lago, di Orta San Giulio. Dopo esserci persi tra i suoi vicoli stretti, le piazzette simili ai campielli veneziani e le botteghe artigiane ci troviamo in Piazza Motta dove veniamo rapiti dal fascino di un antico palazzo municipale, il Palazzotto.

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Ci imbarchiamo alla volta dell'Isola di San Giulio. "Quando nel IV secolo d. C. San Giulio arrivò dalla Grecia sul Lago d'Orta aveva già fondato 99 chiese e decise di inaugurare la 100ma proprio su questo isolotto. L'isola però ai tempi era infestata da serpenti e draghi. Nessuno voleva portarlo sull'isola così egli gettò il suo mantello sull'acqua del lago e salitoci sopra riuscì a raggiungerla e a costruire la prima chiesa cristiana del nostro territorio. Altro edificio degno di nota dell'Isola di San Giulio è il Monastero delle Monache Benedettine fondato nel 1973 da sei monache di clausura. Ora le suore sono 73 e hanno fondato altri due monasteri, uno in Val d'Aosta e uno in Piemonte", precisa Bariletta. La barca ci riaccompagna in Piazza Motta. Tre chilometri di pedalata ci separano dal pool bar del Laqua by the Lake a Pettenasco, neo resort di design firmato Antonino Cannavacciuolo. Abbiamo percorso 24,8 km a una velocità media di 14,1 km/h. Gli occhi hanno visto luoghi meravigliosi, le orecchie hanno ascoltato racconti entusiasmanti e le gambe sono piacevolmente stanche.

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