È tutta una questione di prospettiva: se immersa nella tua vasca da bagno guardi il camino crepitare e dietro di lui osservi le montagne, tutto in un solo sguardo, significa che le stelle del lusso si allineano. È grazie a questi scorci privati che The Chedi Andermatt si è visto recapitare negli anni stelle, top client, e spesso record di hotel di montagna più lussuoso d’Europa. Chi supera le gole rocciose ed aspre, quando ancora prive di neve, e chi arriva qui in un venerdì sera piovoso può rendersene conto varcando la hall di questo hotel-destinazione, creato nel paesino storico di sciatori puristi del freeride con l’idea di un corpo centrale provvisto di spa quanto di cheese tower (ma ci torneremo...).

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L'hotel disegnato da Jean-Michel Gathy ha una diffusione sinuosa di aree che ospitano un notevole lusso su metrature importanti: 23 camere, 44 deluxe e grand deluxe (che superano i 50mq), 4 junior deluxe suite da 90 mq, 5 deluxe suite oltre i 100 mq, 23 grand deluxe suite da 190 mq, la Furka Suite, chicca dell'hotel da 330 mq con spa privata. Numeri notevoli a discapito della privacy? No, perché la forza di questo hotel esperienza non è nelle carte di credito che sfiorano il check-in desk: la catena di hotel di lusso Chedi ha l’ambizione di unire la fisicità del luogo in cui sorgono i suoi resort alla tradizione thailandese dell’accoglienza dove luci, volumi e alcove creano continui spazi di quiete e pace.

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Tra le eccellenze di questa combo asiatica e montanina vi è il fiore all’occhiello: un viaggio a Tokyo con ritorno sugli sci ovvero il ristorante giapponese stellato più alto al mondo, The Japanese by The Chedi Andermatt a 2.300 metri. Una cucina che si raggiunge in alta quota attraverso apposita seggiovia e che delizia gli sciatori anche durante il giorno intervallando piste e pesce freschissimo (a breve sarà possibile prenotare anche dei pic-nic sulla neve). Divenuto un cult questo appuntamento culinario tra sake & neve rende ambito anche un tavolo al ristorante dell’hotel, The Japanese Restaurant (uno dei tre ristoranti dell’hotel), sempre a cura dello chef Dietmar Sawyere e opera architettonica di SPIN Design Studio di Tokyo. Dedicato a chi ha passato una giornata sportiva e ora medita il relax: dalla degustazione di sake pregiati alle portate elaborate e autentiche questo è un date che raramente viene saltato.

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Per potersi definire hotel destinazione The Chedi Andermatt ha creato luoghi del piacere enogastronomico (dal bar con tour di cocktail opere d’arte alla torre di vetro che ospita infiniti formaggi da testare a colazione e pranzo) quanto servizi ai clienti assolutamente pratici: ne è un esempio l’ampia sala dedicata a chi, appena arrivato, prova, sceglie e noleggia sci e scarponi di altissima qualità direttamente in hotel, per alimentare il desiderio si trovano cimeli e modelli di sci tra i più performanti al mondo. Se il dopo-sci è il momento di estasi del weekend la ciliegina sulla torta arriva immergendosi a 40° nella prima di tre vasche custodite nelle viscere dell’hotel: una spa elegante, sofisticata dove monaci di pietra vi porgono l’invito alla preghiera del corpo, trattamenti su misura completano il rilassamento di corpi stressati dall’adrenalina sciistica (o della settimana lavorativa?), alcove di tessuto attendono il vostro incontro con la lettura in quella che è una Spa di 2.400 mq. Tornare in camera ad aspettare i primi fiocchi di neve davanti al camino è l'ultimo appuntamento della giornata...

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Valentin Luthiger