In Cina trova il suo habitat ideale un fiore ceruleo semplice e raffinato il cui profumo esprime tutta la delicatezza e l’eleganza del fascino orientale. Il blue chai's butterfly pea blossoms, detto tè blu, è un tè della specie oolung ricco di sostanze benefiche che viene fatto appassire al sole, per essere poi frantumato e lasciato in infusione. È a questo té che si ispira la fragranza Blue Tea creata in esclusiva da Merchant of Venice per Ca' di Dio, il nuovo hotel cinque stelle di Venezia - 66 camere di cui 57 suite e 9 deluxe - frutto di un lungo lavoro di ricerca e ristrutturazione condotto dallo studio di Patricia Urquiola nonché quarto hotel della collezione VRetreats, Gruppo Alpitour, dopo Roma e Taormina."In ogni camera sono diffuse note di Blue Tea di The Merchant of Venice, marchio di profumeria artistica di lusso nato a Venezia dalla volontà della Famiglia Vidal, operante nel settore della profumeria a livello internazionale da più di un secolo", spiega Cristina Belcuore, spa manager di The Merchant of Venice Pura City Spa.

ca' di diopinterest
Courtesy photo

"La stessa fragranza è acquistabile in versione eau de parfum alla spa dell'albergo, The Merchant of Venice Pura City Spa, dove è declinata in esclusiva anche in un trattamento viso che stimola la circolazione, distende la pelle e favorisce la penetrazione di Glycoderm che contiene acido ialuronico. Dalla spa suite, dove si trovano il bagno turco, la sauna e una saletta dove vengono offerti un té, della frutta, delle meringhe e dei biscottini freschissimi, si accede alla sala trattamenti dove si eseguono vari soin tra i quali quello antiage e illuminante realizzato con foglie d'oro 24 carati, quello con l'olio alla rosa moceniga setificante, quello con l'olio di sandalo e lavanda e il sopracitato The Blue Ritual, trattamento che utilizza il blue tea che prevede una maschera e un massaggio liftante seguiti da una tisana drenante ovviamente al tè blu", conclude Belcuore.

ca' di diopinterest
Courtesy photo

Ritemprati da questo rituale rigenerante ci si potrà poi rilassare nel patio dell'albergo, cortile interno dove trovarono riposo secoli e secoli fa anche i pellegrini mentre sostavano in attesa di raggiungere il Santo Sepolcro in Terra Santa. In questo ospizio dal 1300 iniziarono a essere ammesse anche le donne poi, nel secolo scorso, divenne casa di riposo per anziani. Sito in una posizione strategica - il sestiere Castello lungo la Riva degli Schiavoni, a metà strada cioè tra piazza San Marco e la Biennale - a 500 anni dall’intervento di Jacopo Sansovino questo antico rifugio rinasce grazie alla creatività di Patricia Urquiola e alla capacità imprenditoriale di VRetreats, nuovo brand di hôtellerie di VOIhotels, atelier di dimore esclusive dalla forte personalità e con uno stretto legame con il territorio. “Come progettista, lavoro sempre verso una poetica inclusiva, rendendo il committente parte attiva del progetto, così da dare un carattere unico a ogni hotel", racconta in conferenza stampa l’architetto e interior designer Patricia Urquiola. “La visione con VRetreats è stata fin da subito concorde sul risultato finale: Venezia doveva essere il nucleo da cui tutto avrebbe avuto origine. Abbiamo scelto con cura i materiali. Nel soffitto della hall, per esempio, si trova un lampadario che rappresenta tre vele composto da 14mila cristalli in vetro di Murano. L'edificio parla del suo passato e della sua città in particolare le due altane, tipico elemento delle case veneziane, da cui si ammira la laguna. Per me rispettare e valorizzare il genius loci è di primaria importanza. Abbiamo fatto un grande lavoro di ricerca per esaltare la personalità di Ca’ di Dio, senza stravolgerne il passato, ma reinterpretandolo in chiave contemporanea”, conclude Urquiola. Altre chicche? I bicchieri sono di Murano, i merletti di Burano e il benvenuto della casa è uno spritz rivisitato "alla veneziana".

ca' di diopinterest
Courtesy photo