Il Costa Rica è LA meta green dove cambiare vita nel 2018
Motivi? Un amore incondizionato per la natura e l'ambiente e una qualità della vita da riconsiderare (colpo di testa e di cuore?).
Wow questo è l'inizio di un lungo viaggio in Costa Rica. Ready? Tra le innumerevole cose di cui ci si innamora quando si ha la fortuna di vivere qualche giorno (meglio se da ottobre ad aprile) in Costa Rica la prima è sicuramente la sua natura, selvaggia, incontaminata, variegata e dai colori saturi. Una natura senza confini che comprende alberi rigogliosi con foglie che possono all'occorrenza, visto il clima molto umido, fungere da grandi ombrelli, uccelli coloratissimi che quando ti volano sopra la testa cancellano dalla mente ogni grigio pensiero così come quando vedi "sbocciare" davanti a te un'heliconia, specie erbacea di grandi dimensioni con vistose infiorescenze spesso rosse, o una delle numerose orchidee locali. Ma anche scimmie che urlano come pazze che pensi siano grandi come gorilla, invece, poi le vedi in cima a una palma o a un ceiba o con il cannocchiale di una guida e scopri che sono grandi come un cagnolino di taglia media e se ne stanno con il mento appoggiato sulla "mano" e lo sguardo tenero di un bambino quando osserva la natura.
# <3 Secondo colpo di fulmine la bontà della frutta locale, altro fiore all'occhiello del Costa Rica. L'ananas, il cocco e le banane, per esempio, hanno un sapore così intenso ma allo stesso tempo così naturale che ti riprometti che le rimangerai solo quando potrai gustarle di nuovo così buone perché raccolte mature e non maturate in un container. Per i frutti esotici a noi quasi sconosciuti perché poco esportati, primo tra tutti il guanábana dal quale si ricava un succo bianco, dolce che ricorda il sapore della mela, delle fragole e dell'ananas messi tutti assieme. Per i suoi piatti gustosi, primi tra tutti il patacón, pezzi di banana appiattiti e fritti, e il gallo pinto, piatto nazionale tradizionale del Costa Rica a base di riso e fagioli.
# <3 Terzo colpo al cuore, terzo non per importanza, il profondo rispetto dei costaricani verso la loro terra. Polmone verde dell'America Centrale, il Costa Rica, infatti, è stato valutato da diversi studi come uno dei paesi più felici al mondo nonché habitat perfetto di meravigliosi animali grazie a una delle più elevate biodiversità del pianeta. Secondo i dati forniti dal Centro nazionale per il controllo energetico del Costa Rica, il 99,62% della produzione di elettricità è generato da cinque fonti rinnovabili. Il 78,26%, dunque la maggior parte, proviene dall'idroelettrico. Seguono l'eolico (10,29%), il geotermico (10,23%), solare e biomasse (0,84%), mentre il restante 0,38% è venuto da impianti termoelettrici ancora alimentati da combustibili fossili. Chapeau a questo Paese dal quale il resto del mondo ha solo da imparare! Di seguito sette tappe imperdibili se si ha in programma un viaggio di 7/10 giorni nel paese della Pura Vida.
Una giornata nella capitale per respirare un'aria cosmopolita. Atterrati all'aeroporto internazionale Juan Santamaría vale la pena fermarsi qualche ora a Chepe, così chiamano San José i suoi abitanti, per camminare tra le sue vie vivaci, i suoi negozi, i suoi mercati e le sue botteghe, fotografare i suoi (pochi ma) splendidi palazzi coloniali, percorrere il Paseo Colon che conduce allo splendido Teatro Nazionale, poi visitare il Museo Nazionale o il Museo del Jade (interessantissimi per conoscere la storia e molte curiosità del Costa Rica), riposarsi nel parco metropolitano de La Sabana, e gustarsi le specialità locali in un fast food o in un ristorante. Nel pomeriggio dedicare un paio d'ore al Britt Coffee Tour (foto sopra), a Heredia nell'hinterland della città, per conoscere le caratteristiche dei vari tipi di caffè costaricano. Tra gli alberghi più esclusivi dove soggiornare il Grano de Oro, un incantevole hotel dallo stile coloniale con patii arricchiti di piante tropicali.
Immergersi nella natura. Ci sono infiniti modi per farlo in Costa Rica. Uno dei migliori è visitare il parco naturale nazionale Tortuguero. Come arrivarci? Raggiungendo il molo di La Pavona e salendo su una delle tipiche imbarcazioni lunghe e strette che per circa tre dollari ti porta in circa un'ora e mezza al villaggio. Percorrendo il fiume si rimane incantati dalla natura, dalla foresta pluviale punteggiata dalle immense radici aeree delle piante invase e abitate da altre piante e da animali che le occupano come fossero palazzi: coccodrilli, caimani, serpenti, rane e giaguari alla base, bradipi, iguane, basilischi e scimmie a metà e gli uccelli nei rami più alti. Giunti al colorato villaggio del Tortuguero, dalle tipiche case in stile caraibico, lo si percorre tutto fino ad arrivare all'ingresso del parco (15 dollari l'ingresso per una giornata). Partecipare poi alla nidificazione delle tartarughe (da giugno a ottobre) costa 25 dollari a persona, la visita dura circa due ore. Dove dormire? Di fronte al villaggio di Tortuguero al Pachira Lodge (pachiralodge.com), un lussureggiante hotel all-inclusive con piscina a forma di tartaruga e camere in stile bungalow che si affacciano sulla foresta.
Nel verde più verde che c'è. Tra le zone più verdeggianti e fertili del Paese, Sarapiqui è l'habitat perfetto (anche) per i macaco e per le coltivazioni di caffè, banane, ananas, palme di palmito grazie ai terreni fertili bagnati dal rio lungo il quale si può provare dell'adrenalinico rafting, del trekking e/o fare birdwatching. Per gli amanti dell'avvistamento di uccelli e rettili imperdibile è una o più notti al Selva Verde Lodge (selvaverde.com), struttura che organizza anche tour notturni nella foresta. Per completare il lato avventuroso del viaggio percorrere i sei magnifici ponti sospesi (altezza massima 70 metri circa) e il canopy tour del Mistico Arenal Hanging Bridges Park (misticopark.com) che prevede quattro discese in cordata, svariati tuffi in piscine naturali e una zip line in grado di risvegliare ogni senso assopito. Da provare!
Sea Turtle Sightings. In Costa Rica le tartarughe marine depongono le uova sia sulle spiagge dell’oceano Atlantico sia su quelle del Pacifico, ma il luogo più affascinante dove avvistarle è il sopracitato Tortuguero, parco nazionale sito sul Mar del Caraibi a nord del Paese. I mesi della deposizione della Chelonia mydas, o Tartaruga Verde, si limitano a luglio e agosto. «Dopo avere scelto accuratamente il posto adatto, le tartarughe scavano una buca profonda circa 50 cm dove depongono un centinaio di uova grandi circa come una pallina da ping pong. La sabbia e il sole fungeranno da incubatrice e dopo circa 60 giorni le uova si schiuderanno. Quello della schiusa è il periodo più critico per le tartarughine che subiscono una grossa selezione a causa dei predatori. Le femmine adulte torneranno sulla stessa spiaggia per deporre a loro volta le uova, ma solo una minima parte riuscirà, si parla di meno di 10 elementi per nidiata. Per limitare la decimazione esistono organizzazioni che si prendono cura delle uova e le custodiscono al riparo dai predatori subito dopo la deposizione», spiega la guida locale Clara Herrera Méndez. Sulla costa pacifica sono numerose le spiagge, in primis Playa Grande e Playa Ostional, dove le testuggini marine approdano per depositare le uova, in particolare da dicembre a marzo.
Meraviglie vulcaniche. Tra i principali e più suggestivi vulcani non si possono non citare, dei quasi 200 presenti nel Paese, l'Arenal (nella foto sopra), il Poás e l'Irazú. Il primo, alto circa 1.600 metri, è situato a nord-ovest del Costa Rica. Non è possibile salire sulla sua cima per motivi di sicurezza, ma lo si può ammirare dal lato ovest, da quello nord e alle sue pendici dove sorge un lago artificiale omonimo dove è stata costruita un'importante centrale idroelettrica che sfrutta l'esistenza di una piccola laguna formata dalla canalizzazione di alcuni fiumi della zona e dove è possibile fare anche kayak e SUP. Il secondo, alto 2704 metri, si trova all'interno del Parco Nazionale Poás, ma ora non è visitabile perché attivo. La sua caratteristica principale? Ha un cratere di oltre un chilometro di diametro e 300 metri di profondità formatosi durante un'eruzione avvenuta nel 1953. Irazú, infine, si trova a circa 30 km a ovest dalla città di Cartago, è situato nell'omonimo parco nazionale, è il vulcano più alto del Paese (3432 metri) e il suo cratere è rappresentato da un gigantesco lago di acido solforico verde, circondato da sabbia vulcanica nera. Per godersi la vista, meravigliosa, dell'Arenal, pernottare al The Springs (thespringscostarica.com), albergo scelto anche dalle Kardashian che vanta suggestive piscine termali, da calde a caldissime, incastonate nella giungla.
Playa Tamarindo
Le spiagge, per tutti i gusti. Con le eccezioni di Manzanillo, Cahuita e Puerto Viejo, site sulla costa caraibica, le spiagge imperdibili si affacciano sull'Oceano Pacifico. Tra le più belle si possono ricordare quelle della provincia di Guanacaste: playa Rajada, a nord vicino al confine con il Nicaragua; playa Danta dove vivono Las Catalinas, una comunità che ha adottato uno stile di vita 100% green (niente auto, quindi!); playa Conchal e playa Real, due km di sabbia rosa; playa Tamarindo e Avellanas, ideali per chi è alla ricerca dell’onda perfetta; playa San Juanillo con sabbia bianca, palme e una meravigliosa barriera corallina; playas Guiones, Ostional, Nosara e Pelada sulla pensiola di Nicoya dove è possibile fare surf, snorkeling e ammirare le migliaia di tartarughe marine che vengono a rilassarsi sulla sabbia; Playas Samará e Carrillo, 7 km ombreggiate da palme e vero paradiso per gli amanti dello snorkeling; Santa Teresa; playa Cuevas. Per godersi indimenticabili tramonti sul mare, se si desidera visitare la riserva naturale sottostante rappresentata per gran parte da una suggestiva foresta di mangrovie e stare lontano dalle spiagge chiassose dei surfisti, il pernottamento ideale è presso l'hotel Lagarta Lodge (lagartalodge.com).
Il mistero delle sfere. Considerate tra i reperti archeologici più preziosi del paese, las bolas, palle di roccia di origine vulcanica, sono state (ri)trovate a partire dal 1939 nella zona del Pacifico meridionale, in corrispondenza del Delta del Diquís, tra le cittadine di Palmár Sur e Ciudad Cortés, oltre che nella Penisola di Osa e nell’Isola di Caño. Quelle venute alla luce sono circa 300 e hanno un diametro che va dal mezzo metro ai due metri e mezzo arrivando a pesare fino a una ventina di tonnellate. Gli studiosi non sono ancora riusciti a capire quale siano l’origine e il significato di queste sfere anche perché molte di queste si sono spostate o sono state spostate dalla loro collocazione originaria. Secondo il professore americano Samuel Lothrop, archeologo di Harvad, questi grandi sferoidi risalirebbero al 400 d.c. e sarebbero indicatori sociali o segnalatori di aree sacre, secondo altri studiosi sarebbero opera di extraterrestri. Dove dormire? Al Veragua River House (hotelveragua.com), un B&B immerso in giardini sul fiume nei quali sono stati piantati alberi da frutto e coloratissimi fiori tropicali.
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