Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perché. I loro desideri hanno le forme delle nuvole. Charles Baudelaire

Se il primo libro che chiedi in regalo a otto anni è Il Milione di Marco Polo, e il tuo gioco preferito da bambina è fantasticare sul mappamondo, il tuo destino è già segnato. Ho proseguito memorizzando le capitali e poi studiando lingue. Viaggiare, scoprire altro dalla mia quotidianità, mangiare cibi diversi e soprattutto incontrare persone è da sempre quello che amo fare. Ma sono in buona compagnia perché è diventato il bisogno primario di molti.

Bisogno estremo per Sal Lavallo, un ragazzo americano di 27 anni che da piccolo voleva battere il record di paesi visitati e ce l’ha fatta: 194 paesi. Un’esperienza incredibile.

Bisogno essenziale per un altro curioso della vita come Riccardo Romani che questo mese ci racconta il suo viaggio in Etiopia per tenere un corso di giornalismo a 70 giovani affamati di democrazia e libertà. I loro sorrisi sono speranza e ottimismo da sostenere.

Bisogno di vicinanza con la natura per le ragazze di Women for Wildlife, ora in Italia, che cercano compagne di avventura per monitorare lupi e orsi e proteggere quella meraviglia ormai imperfetta che è il nostro ecosistema.

Ma viaggio è anche una foto, un quadro, un libro, una canzone o un film che portano per pochi istanti o qualche ora la nostra mente lontano. È un luogo dove acquistare un souvenir-talismano (quanti gioielli preziosi o accessibili in questo numero) o trovare l’ispirazione per vestirsi in modo diverso.

Il viaggio è un’attitudine, uno stato d’animo. Vi invito a non fermarvi mai. E più che a guardarvi in giro, a cercare di vedere. Buona lettura, buon viaggio.