Oops! Di tanto in tanto capita d'inciampare nel ritmo vorticoso del nostro mondo. Nei piccoli 'scherzi del destino' a prova di look sofisticati, passioni sfrenate, ossessioni morbose che amano sfuggirci di mano. Reazioni così sconsiderate da spingere l'istinto di sopravvivenza a salvare gli oggetti ma non la faccia, lasciandoci toccare letteralmente il fondo. Una blackout rovinoso. Causa ed effetto di brutti incidenti. Brutti come quello che ha fatto perdere il 30% delle funzionalità della mano (ma non l'oggetto che stringeva) a Sandro Giordano. Un ex attore, con uno spiccato talento per scenografia e regia, consapevole dei meccanismi dello spettacolo, quanto di quelli che regolano la rappresentazione del vivere quotidiano. Colpito dalla consapevolezza della sua reazione e dal rapporto morboso che instauriamo con le cose che 'ci possiedono', Giordano si è dedicato al momento dell'impatto di certe cadute 'di stile'. La messa in scena del lato comico della tragedia, ha dato vita al progetto fotografico ironico e irriverente, __IN EXTREMIS (bodies with no regret). Presto in mostra con la prima personale alla In Focus Gallery di Colonia (8 settembre - 13 ottobre 2018).
Al momento dell'impatto, tutti i ruoli che interpretiamo nella vita lasciano il posto all'istinto di sopravvivenza, alle pose scomposte e ineleganti di corpi sopraffatti dalla stanchezza di apparire. Risvegliando il gusto catartico per il tragicomico dell'esistenza, Giordano mette in scena corpi che hanno toccato il fondo, sbattuto la faccia e perso ogni ritegno. Grazie alla complicità di un entourage di colleghi, amici e professionisti, Giordano cura nei minimi particolari ogni dettaglio. La sua messa in scena nasconde il volto, delegando agli oggetti il compito di raccontare storie, identità, vizi e le perdute virtù dei malcapitati.
Tutti giù per terra! Le cadute non risparmiano nessuno, dalle favole nere di Cappuccetto Rosso, alla sola bottiglia di whisky ancora piena di un viaggio poco sobrio. La dolce vita di Fellini, è sopraffatta dalla pratica ben più antica e resistente di raccogliere le monetine dei turisti, gettate nella fontana in cambio di desideri. Scivolare sull'ossessione di divorare quello che non possiamo possedere (un amante, il compagno di un'altra/o)? Può accadere in un giorno qualunque!
Sono imperfezioni e fragilità a nutrire il progetto, come spiega lo stesso Giordano: "Le mie foto sono racconti di un mondo in caduta. Ogni scatto ‘racconta’ di personaggi stremati che, come in un blackout improvviso della mente e del corpo, si lasciano schiantare senza alcun tentativo di salvarsi, impossibilitati dalla stanchezza ‘della rappresentazione’ quotidiana del vivere, oppressi dall’apparire piuttosto che dall’esistere. Viviamo in un mondo di volti stravolti dalla chirurgia plastica, che propone immagini ‘fisse’, stereotipate, ‘immagini/oggetto’. Io credo che la perfezione stia nell’imperfezione, si esprime nei contrasti forti, nella fragilità".
Sandro Giordano aka remmidemmi (espressione tedesca per spingere gli altri a fare casino) mette in scena una travolgente ode alla fragilità umana. Il suo progetto fotografico dichiaratamente ironico, pop e colorato, guarda con partecipazione e la necessaria ironia, la tragedia del mondo contemporaneo. Un mondo dominato dalla futilità dell'apparenza, gli stereotipi delle immagini, l’attaccamento ai beni materiali che stanno diventando più importante della vita. Quello che offre al momento dell'impatto e della resa, è una risata fragorosa e liberatoria, capace di scatenare la forza di rialzarsi, proprio quando ci rendiamo conto di 'essere alla frutta'.
Da anni, IN EXTREMIS (bodies with no regret) mette in scena questa denuncia catartica dello schianto simbolico della società contemporanea. Ben prima che i social network abusassero della moda della #deadpose, il suo progetto in progress ha conquistato 136mila follower (mentre scrivo) solo su Instagram. Ha fatto ridere e riflettere molti di noi, con le cadute in mostra in Italia e all'estero, da Francia e Olanda a Stati Uniti e Canada. Questo nonostante non siano mancate censure alle sue immagini più forti che, incuranti di generi, falsi perbenismi e sciocche ipocrisie, invitano alla lotta contro ogni forma di dittatura e machismo.