Il coraggio ce l’ho. È la paura che mi frega. Totò

Del coraggio delle donne si è detto e scritto molto. Ma anche delle paure che spesso ci hanno frenato. I periodi difficili richiedono maggiore audacia e il nostro coraggio può scatenare eventi memorabili.

Siamo stati a Brooklyn e in altri luoghi della East Coast a incontrare le nuove Capitane Coraggiose che possono dare fastidio all’attuale Amministrazione americana. Ragazze dal volto fresco, di diverse etnie, che hanno sfidato l’élite del Partito democratico e si preparano a entrare nel Congresso. Hanno ideali di cui fidarsi, sognano un’America che non si dimentica di nessuno, e vogliono convincere quelli che non hanno chi li rappresenta ad andare a votare. È un bel segnale.

Ma anche in una città generosa come Milano ci si deve ricordare di chi non fa parte della “normalità”. Da incontri casuali con i senzatetto nei giardini vicino a casa è nata l’idea di capire chi ci fosse dietro a una signora e ai suoi tanti sacchetti, con l’inquietante sensazione che tutti noi potremmo finire così. La storia di Maria e del bambino che ha deviato la sua esistenza ci ha emozionato e fatto riflettere. Così come quella della badante romena che si è ritrovata sotto le stelle su un letto di prato (immagine romantica, realtà durissima) dopo la morte della persona che assisteva. La solidarietà dei cittadini, i nuovi legami e il coraggio di continuare a sognare sono la “normalità” dei senzatetto.

Che poi succede anche a Hollywood, di finire male e poi riprendersi: leggete cosa dice Josh Brolin su come ha rimesso in ordine la sua vita trovando finalmente la donna giusta. A conferma di quello che scrive Gabriele Romagnoli nel suo nuovo libro a proposito della forza dell’ultimo amore, quello tanto cercato, quello che non finisce mai. Insomma, serve il coraggio di voler essere felici. Perché la vita va presa con filosofia, come ci dice anche Marta Cervino, che ha ripassato i suoi vecchi studi per ricordarci come Platone e Socrate possono essere utili nella vita di ogni giorno.

E ogni giorno dobbiamo decidere come vestirci per andare al lavoro. Laila Bonazzi, per esempio, facendo un rogito ha scoperto che le notaie non indossano più le “divise” formali di un tempo e ha indagato su quel che succede anche in altri ambienti: il dress code è diventato molto più creativo e proprio un tocco personale spesso è ciò che può farci distinguere. O un paio di scarpe: in questo numero ne troverete tantissime. E tante anche le proposte di viaggi: mete viste con uno sguardo poetico.

Coraggio, poesia, creatività... Questo autunno può essere molto caldo.