Volto da angelo (non solo per Victoria’s Secret), social vivace e una carriera da supermodella, imprenditrice e filantropa invidiabile, rendono Karlie Kloss uno dei vip del momento, oltre che fresca sposina del matrimonio più WASP (e anti Trump) di sempre. Uno dei volti del nostro tempo per Martin Schoeller e l'informale studio antropologico sull'identità umana portato avanti da due decenni con la celebre serie di ritratti Close Up e l'obiettivo puntato in modo inusuale sui volti di vip e persone comuni. Spietatamente onesto e straordinariamente raro, il suo modo di esplorare l'individualità e annientare le differenze, inquadra l'ex Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, come fa con un indigeno della regione amazzonica del Brasile, o un senzatetto della New York dove ha scelto di vivere e lavorare. Karlie Kloss senza trucco e senza inganno non fa eccezione, tra i ritratti più recenti del progetto, esposti per la prima volta in Germania con Close. La mostra, presentata da Camera Work che rappresenta il fotografo in esclusiva, è esposta nella sua CWC GALLERY (fino al 17 novembre 2018), nel cuore del quartiere delle gallerie di Berlin-Mitte, come parte del ricco programma espositivo dell'ottava edizione berlinese dell'European Month of Photography (28 settembre - 31 ottobre 2018).

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© Martin Schoeller (Courtesy Camera Work Berlin)
Martin Schoeller – Rihanna, della serie Close Up, 2007

L'ampia galleria dei volti di attori, politici, musicisti e sconosciuti di Close Up, si arricchisce di nuove sfumature, continuando a inquadrare "big head" (grande testa) in primo piano. Volti ripresi dalla stessa angolazione e illuminazione per mettere in risalto gli occhi e la bocca. Privati di maschera, ritocchi, sfondo, glamour e divismo, ma mai di rughe, cicatrici, gocce di sudore o occhi lucidi. Espressioni sincere e imperfezioni reali. Il singolare linguaggio visivo capace di cogliere l'aspetto demoniaco che Jack Nicholson ha prestato a tanti personaggi, quanto quello che aspira alla santità di Prince, o sfida la maschera dello star system di Angelina Jolie, Britney Spears o Rihanna, ci spinge a guardare in modo diverso anche icone della musica come Elton John, Bono Vox, o un nerd rampante del calibro di Bill Gates. Forse anche quel lato oscuro accecato dai riflettori.

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© Martin Schoeller (Courtesy Camera Work Berlin)
Martin Schoeller – Bono, della serie Close Up, 2017
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© Martin Schoeller (Courtesy Camera Work Berlin)
Martin Schoeller – Bill Gates, della serie Close Up, 2016

Il fotografo tedesco (Monaco, 1968) arrivato a New York nel 1993, lavorando per tre anni come assistente di Annie Leibovitz e da solo per riviste prestigiose come il New Yorker, fotografando volti famosi è diventato celebre per i ritratti dell'umanità dei nostri tempi, pronti a mettere in discussione le nozioni di celebrità, valore e onestà dello spettatore.

Nel 2000 si aggiunge alla lunga lista di ritratti di volti influenti, anche lo smascheramento di un'artista dai mille volti come Cindy Sherman, pubblicata originariamente con un pezzo di Calvin Tomkins sul New Yorker. Al momento anche tra i volti di donna sui quali punta i riflettore la 22 edizione del Paris Photo (8 - 11 novembre 2018), riflettendo sulla costruzione dell'identità, le strategie di rappresentazione e la natura ambigua della fotografia. In occasione della più grande fiera di foto in Europa e la 42esima Carte Blanche, Martin Schoeller, adatta per la prima volta la stessa luce, cornice e angolazione della sua Close Up, a una commissione privata per Pernod Ricard.

Martin Schoeller, Udo Lindenberg, Close Up,pinterest
© Martin Schoeller (Courtesy Camera Work Berlin)
Martin Schoeller – Udo Lindenberg, della serie Close Up, 2012
Martin Schoeller, Mark Webber, Close Uppinterest
© Martin Schoeller (Courtesy Camera Work Berlin)
Martin Schoeller – Mark Webber, della serie Close Up, 2016

"La celebrità ha molto a che fare con la superficie e la saturazione e le grandi teste di Martin Schoeller spingono queste qualità fino al limite. Conferiscono al volto, all’espressione umana, una nuova dimensione e questa è anche la ragione per cui non riusciamo a smettere di guardarle. A questo servono i ritratti; per questo esistono." (David Remnick - Direttore del New Yorker. Dall’introduzione al volume Close Up, teNeus).

Una nuova pubblicazione edita da Steidl Verlag lo scorso luglio, accompagna la prima mostra in Germania dei nuovi potenti ritratti del progetto, portato avanti sin dal 2005 da uno degli obiettivi più interessanti della sua generazione, alla ricerca di integrità e vulnerabilità. Il ritratto scelto per la nuova copertina è quello di Taylor Swift (anche vincitore del trifecta of photo awards), la stessa che infischiandosene della reputazione ha venduto un milione di copie dell'album Reputation. Uno dei 120 ritratti più recenti da sfogliare nelle 136 pagine dell'antologia che continua a puntare sull'individualità di ognuno per cogliere differenze e similitudini di quella complessità chiamata umanità.

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Courtesy Camera Work Berlino
Martin Schoeller – Close Up, cover book Steidl (07/2018)
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