Che cos’è un albero. È vita che si espande e che respira. È libertà anche, quando a qualcuno preme che possa continuare a crescere e a svilupparsi fino a disegnare nuovi confini nel cielo. Come hanno fatto i 600 alberi del Gezi Park di Istanbul, che il governo vorrebbe abbattere per costruire un altro centro commerciale e oggi sono il segnale di un’equilibrio che si è rotto, mentre il Paese pretende autonomia, democrazia e voce, e non solo potenza economica.

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Così gli alberi sono idee, e anche numeri. Conti che non tornano. Il bilancio di una terra bruciata. Come il Brasile, che in origine era per oltre il 50% foresta e dove adesso la percentuale di verde è scesa a meno dello 0,5, con almeno 2 milioni e mezzo di piante e oltre 100 specie botaniche che mancano all'appello. L’importante allora è che gli alberi non diventino miraggi. O peggio incubi. Come i due maestosi abeti di Pescopennataro, un paesino nelle montagne molisane, che lo scorso Natale, mentre Legambiente inutilmente tuonava contro lo scempio, sono stati abbattuti per fare bella mostra di sé in Vaticano, malinteso simbolo «della vita che non muore».

In cima alle montagne Bianche della California pare si trovi la pianta più vecchia del mondo, un Pinus Longaeva con 4800 anni di storia e la prospettiva di sconfinare in un nuovo millennio. Un libro, The Night Life of Trees, pubblicato da Tara Books, una piccola e straordinaria casa editrice con sede a Chennai, nell’India del Sud, raccoglie immagini di alberi fantastici che svettano nel nero di una carta setosa quasi solcandola con la forza del colore. Tre artisti esperti nell’antica tradizione pittorica Gond li hanno rappresentati così, magici, sinuosi, imponenti, come forse deve apparire anche quel fusto millenario della California.

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Nella Giornata mondiale dell’Ambiente vorremmo semplicemente che gli alberi ci ricordassimo di vederli tutti i giorni così, come un meraviglioso intrico di linee che si confondono con quelle delle nostre radici. E ne facessimo i testimoni di un mondo meno presuntuoso e possibile. Perché, come ha detto il poeta turco Nazim Hikmet, e come sta scritto sugli striscioni sgualciti e sui cartelli che in questi giorni spuntano sopra le teste dei manifestanti di piazza Taksim, «Muore un albero. Si sveglia una nazione». E tante cose possono succedere.

Sopra, due immagini dal volume The Night Life of Trees, Tara Books, 44,95 $. Il libro, a cui hanno collaborato gli artisti Bhajju Shyam, Durga Bai, Ram Singh Urveti, è stato pubblicato in Italia da Salani con il titolo La vita notturna degli alberi.