LIFELOGGING - Si pratica da anni ma non tutti se ne sono accorti. Che cosa sia esattamente lo capiremo con l'arrivo in massa dei nuovi tecno-gadget, mini videocamere come diari digitali da portare addosso per catturare ogni istante. Fare lifelogging significa riprendere e taggare a getto continuo luoghi, cose, persone; inviare filmati in streaming 24 ore su 24; documentare ogni gesto come in una specie di second life non-stop, più reale del reale e più durevole della memoria. Secondo gli esperti entro il 2020 non si farà altro: un'innocua mania del web o un definitivo cambio di passo (non solo) per i patiti dei social?

Un titolo per convincersi che non c'è nulla di nuovo sotto il sole: Un'estate con Montaigne, di Antoine Compagnon (Adelphi, 12 euro, 136).

L'idea: raccogliere in 40 (brevi) capitoli il contenuto di altrettante trasmissioni radiofoniche commissionate nel 2012 ad Antoine Compagnon da una radio francese.

L'obiettivo: raccontare un classico in una serie di trasmissioni quotidiane da mandare in onda tra luglio e agosto all'ora del bagno. Obiettivo centrato. Compagnon, docente di letteratura alla Sorbona e alla Columbia University, scodellando per pochi minuti al giorno le pillole di saggezza dei Saggi ha conquistato i bagnanti e riconquistato i francesi alla lettura di un maestro del pensiero. Il merito di Montaigne: la modernità. Lo spirito di un lifelogger ai tempi di Enrico di Navarra. L'ambizione (rivoluzionaria per l'epoca) di mettere sotto la lente di ingrandimento ogni sentimento e ogni frammento di esistenza al solo scopo di descrivere l'uomo, e più particolarmente se stesso: «Devo aggiornare il mio racconto ora per ora. Da un istante all'altro potrebbero cambiare non solo la mia condizione, ma anche i miei intenti».

Piace: a chi ama i piccoli libri che si finiscono in un weekend ma con il respiro dei grandi autori; a chi pensava a Michel de Montaigne solo come a «una statua da collocare a un crocicchio», ignorando che avrebbe potuto essere anche un fantastico twitter guest: «Seminando qui una parola qui un'altra, come scampoli staccati da una pezza, sparsi, senza un disegno preciso e senza aver promesso nulla, non sono tenuto a trarne delle conclusioni, né ad attenermi ad esse, senza variare quando ne ho voglia. Posso così abbandonarmi al dubbio e all'incertezza, e al tratto che più mi caratterizza, ovvero l'ignoranza».

Modalità di lettura: agile.

Tre motivi per amarlo: la semplicità del tono; la scelta delle citazioni; la rapidità dello stile.

Il colpo di fulmine: a pagina 136, per un brano dei Saggi: «Saper godere del nostro essere così com'è è una forma di perfezione assoluta, e quasi divina. Noi cerchiamo condizioni diverse perché non siamo capaci di fare buon uso della nostra, e usciamo fuori di noi perché non sappiamo vedere quel che c'è dentro. Se pure saliamo sui trampoli, dovremo comunque camminare con le nostre gambe. E anche sul trono più alto del mondo saremo sempre seduti sul nostro culo. A mio giudizio le più belle vite sono quelle che si conformano al modello comune e umano compostamente, senza mirabilia e senza stravaganze».

Che cosa leggere dopo: Mi ricordo, di John Brainard (Lindau, 14 euro, 176 pagine), un'altra auto-fiction, una collana di ricordi che scandisce la vita intera e dove il privato diventa epopea; dal cibo al sesso, dagli oggetti agli abiti, un collage di 1500 brevi souvenir inanellati nel '69 da un artista americano, diventato libro culto di Paul Auster (che qui ne cura un'introduzione appassionata). Per chi invece ci ha preso gusto con i Saggi, una biografia dell'autore, corposa ma avvincente dal principio alla fine, pluripremiata in Inghilterra: Montaigne - l'arte di vivere, di Sarah Bakewell (Fazi, 19 euro, 369 pagine).

Bookcrossing: possibile cedere una copia di Un'estate con Montaigne solo in cambio di n. 1 copie di Disperato erotico fox, di Bruno Osimo (Marcos y Marcos, 16 euro, 277 pagine). Che cos'ha in comune un "manuale di ballo liscio" - questo il sottotitolo del libro - con le riflessioni di un gigante della cultura? Poco, oppure moltissimo, se si considera che la storia di Arturo, il protagonista del romanzo - un cinquantenne bruscamente costretto a inventarsi una nuova vita sulle ceneri di un matrimonio fallito -, altro non è che un vitalissimo manuale di auto(ri)costruzione e la ricerca di un assetto (stesso obiettivo dichiarato nel registro di «accadimenti disparati e mutevoli» dell'intramontabile Michel), che Osimo risolve facendo scoprire ad Arturo modi e passi inesplorati. Come succede quando si imparano le mosse di una nuova danza.

Bookstagrams, bookblog per booklover spericolati, ha per protagonisti i librai. L'obiettivo: trasformare parole, idee e fatti in (inattesi) link verso i loro (e i nostri) libri del cuore. I titoli di questa settimana sono stati scelti e commentati da Fabrizio Piazza, libreria Modusvivendi, via Quintino Sella 79, Palermo.