QUOTE ROSA - Le differenze di genere continuano a pesare: negli stipendi, nel lavoro, nella distribuzione delle cariche. Ma grazie alle “female quotas” ora per la prima volta nel Parlamento europeo le donne (almeno nella delegazione italiana) sono di più. Un passo avanti, si spera. Anche se avanzare in virtù di una legge non è quello che molte credono di meritare. Un libro per ripensare alla prevalenza femminile quando non c’erano recinti di quote e l’eccellenza non era ancora un luogo comune: Americane avventurose, di Cristina De Stefano (Adelphi, 18 euro, 197 pagine).

Piace: a chi ammette che le quote rosa servono, ma è un peccato essere costretti a usarle; a chi crede che la femminilità sia una magnifica avventura, per cui è indispensabile farsi trovare bene equipaggiate.

Perché sceglierlo: in 20 mini biografie racconta quello speciale tipo antropologico del secolo breve rappresentato dalle americane emancipate, aperte di mente e appassionate alle idee.

Modalità di lettura: veloce con numerose pause, immancabili per chi apprezza le buone foto.

Segnalibro: a pagina 37, per Caresse Crosby, gambe perfette e una grazia da felino, scrittrice, editrice, patrona delle arti e, se non bastasse, geniale e svagata creatrice del primo esemplare di reggiseno; a pagina 67, per gli atterraggi spericolati di Amelia Earhart, primo pilota in assoluto nella storia dell’aviazione a trasvolare l’Atlantico, scomparsa in volo mentre stabiliva l’ennesimo record; a pagina 145, fulminati dall’impestuosa bellezza irlandese di Margaret Sanger, paladina della prevenzione delle nascite (la prima clinica americana specializzata in contraccezione fu fondata da lei, nel 1921); a pagina 183, con una debordante Mae West, unica del suo tempo a scrivere, dirigere e interpretare tutte le sue opere teatrali e gran parte dei suoi film. Senza dimenticare i ritratti di Dorothea Lange e Dorothy Parker, o la piccola e silenziosa Rachel Louise Carson, fondatrice negli anni Sessanta del movimento ambientalista e antesignana della lotta ai pesticidi.

La frase: «Penso che le donne spesso permettono che i loro talenti si riducano a nulla perché sono troppo portate a essere delle incurabili romantiche. Lo so perché è successo anche a me. (...) La ricerca dell’amore romantico - anche quando tale ricerca è solo mentale - porta via un’enorme quantità di tempo e di energia». Kay Swift, musa e collaboratrice di George Gershwin, prima donna autrice di musical a Broadway.

Che cosa comprare dopo: quello che molti considerano già un classico, L'amica geniale (E/O, 18 euro, 400 pagine), il primo romanzo della trilogia di Elena Ferrante (qualcuno l'ha paragonata a una nuova Jane Austen, ma più arrabbiata): una storia al femminile ma non femminista, racconto di sessant'anni di Italia e del destino di due donne destinate a cose grandi. «Diventare. Era un verbo che mi aveva sempre ossessionata, ma me ne accorsi per la prima volta solo in quella circostanza. Io volevo diventare, anche se non avevo mai saputo cosa. Ed ero diventata, questo è certo, ma senza un oggetto, senza una vera passione, senza un'ambizione determinata. Ero voluta diventare qualcosa - ecco il punto - solo perché temevo che Lila diventasse chissà chi e io restassi indietro».

Bookcrossing: possibile cedere una copia di Americane avventurose solo in cambio di n. 1 copie di L'arte della gioia, di Goliarda Sapienza (Einaudi, 20 euro, 540 pagine), storia dell'avventurosa vita di Modesta, nata oppressa e diventata libera, e autobiografia immaginaria di una scrittrice siciliana di temperamento.

Bookstagrams, bookblog per booklover spericolati, ha per protagonisti i librai. L'obiettivo: trasformare parole, idee e fatti in (inattesi) link verso i loro (e i nostri) libri del cuore. I titoli di questa settimana sono stati scelti e commentati da Fabiana Pozzolin, libreria Coop Zanichelli, piazza Galvani 1/H, Bologna.