Vuoi davvero lasciare ai tuoi occhi solo i sogni che non fanno svegliare? Fabrizio De André

Credo che tutti abbiamo dei sogni. Tra i miei c’è anche quello di essere più sportiva e saper suonare uno strumento (quanto si divertono i musicisti?). In entrambi c’entra il corpo. E al corpo abbiamo dedicato questo numero. I Giochi di Tokyo 2020 - in ritardo di un anno, sottotono, iniziano il 23 luglio -celebreranno prodezze muscolari e disciplina della mente e noi saremo lì a seguire a ore impossibili le nostre atlete (parliamo di loro nelle prossime pagine). So di non essere l’unica a commuoversi per ogni medaglia vinta: lacrime per il successo di chi per anni ha faticato e sostenuto allenamenti durissimi per una gara magari di pochi minuti. Ma ancor di più per chi ha mancato il podio per dei centesimi di secondo. Record e delusioni, fair play, lì dentro c’è tutto il senso della vita. La calciatrice americana Megan Rapinoe (intervistata per noi da Riccardo Romani) va oltre: si batte perché lo sport, come la società, sia più equo e inclusivo. Campionessa e leader anche fuori dal campo.

Su altri palcoscenici ha una voce forte anche Kasia Smutniak, protagonista della nostra copertina: basta con la manipolazione dell’immagine, il corpo vuole una sua verità, racconta l’attrice a Sara Del Corona. E nella sua Polonia, trova preoccupante la manipolazione del pensiero che fa accettare leggi inique cancellando diritti fondamentali già acquisiti.

Questa è l’estate in cui cercheremo di rimettere insieme i pezzi. Nel mio caso un polso fratturato e il frastornamento per il ritorno alla vita. Intorno vedo segnali euforici: i ragazzi si baciano ovunque, al parco e per strada. C’è sete di vita (e di aperitivi all’aperto). Riscopriamo il corpo, valorizziamolo. Tutte vorremmo gli abiti fluttuanti e colorati del servizio che il nostro super team moda ha realizzato in Puglia, catturando quella luce unica. Ma la riflessione va oltre: dopo mesi e mesi sempre all’erta, siamo pronte a “riabilitare il desiderio” - come sottolinea la scrittrice Marina Mander - a lasciarci andare e ritrovare la libertà dei gesti? Arriverà il tempo per affrontare certe dure realtà, ma per ora proviamo a darci tregua. Noi vi proponiamo la leggerezza liberatoria della danza, il festival di Cannes vissuto in un mitico hotel, l’Eden-Roc, i boutique festival che hanno preso il posto dei grandi concerti, che fanno parte dei nostri ricordi migliori. Ora è il momento di costruirne di nuovi.

Buona lettura, buone avventure e buone stelle. Ci ritroviamo a metà agosto.