E' una stagione dal meteo incerto quella che vive questa edizione di Pitti, numero 94. E per una volta tanto non stiamo parlando di turbolenze economiche o tempeste politiche... ma proprio del tempo atmosferico, che ha alternato caldo, sole, afa ma anche un venticello raro a Firenze e tanta pioggia con violenti acquazzoni improvvisi.

Temporali che hanno costituito quasi la cornice coreografica "naturale" per uno degli appuntamenti più attesi in calendario: i festeggiamenti per i 70 anni della fondazione di Herno, storica azienda italiana che ha fatto dell'impermeabile un mito assoluto. Trasformando questo capo di abbigliamento da mero capo anti-goccia in un libro aperto che racconta tante storie: la leggenda del Made in Italy, la capacità artigianale-industriale italiana, in una sinergia unica tra arte, ricerca e creatività. Oltre ovviamente a raccontare la storia di una famiglia rappresentata da Claudio Marenzi, che oltre ad essere il patron della Herno, è anche il presidente di Pitti Uomo.

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Courtesy Press Office
Una immagine storica dagli archivi Herno

In un confluire di narrazioni (per usare una parola oggi molto "di moda") fatta di salite, discese e risalite, svolte rapide verso il successo, dalle origini e sorgenti in un scorrere fino ad oggi, rapido come ma tranquillo, come quel fiume (il fiume Erno che sfocia nel Lago Maggiore) da cui l'azienda stessa prende il nome.

Tutto raccontato grazie a una mostra che riprende l'immagine della "library", a metà tra libreria carica di libri e la "wunderkammer". Per raccontare - tra foto d'archivio e attuali, video, filmati anni '50 dell’Istituto Luce, capi d'abbigliamento dalle prime collezioni a quelle più recenti, installazioni multimediali e anche una vera zampillante cascata - 70 anni di moda italiana. Dal 1948 a oggi. Tra presente, passato e futuro.

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Organizzata all'interno degli spazi scevri - ma monumentali - della Stazione Leopolda, la mostra, intitolata propriamente L.I.B.R.A.R.Y. (il cui acronimo racchiude concetti come "lahyer all black" Let Imagination Break Rules And Reveal Yourself") racconta i 70 anni della fondazione e i 50 di presenza in Giappone, grazie anche alla
collaborazione/interpretazione degli studenti del Polimoda e dell’Osaka Institute of Fashion, amplificati dalle visioni concettuali di Studio Azzurro, orchestrati dalla creatività e regia di Anomalia Studio, sotto l’egida del Comune di Firenze e Pitti Immagine.

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Ma non ci sono solo impermeabili (o meglio "l'imper") ma anche i capotti in cashmere o in double iniziati a produrre dall'azienda negli anni '60, fino ai capispalla ultraleggeri in piuma di soli 200gr o alle formulazioni urbane tecnologic-chic di oggi. Realizzati nel pieno rispetto dell'ambiente e una chiara anima artigianale. Cuore pulsante della mostra, poi ecco il “Laboratorio H”: dove sono stati ricostruiti alla perfezione i veri laboratori dell'azienda, aperti per l'occasione a una selezione di studenti del Polimoda, che hanno potuto imparare a usare sofisticatissimi macchinari tessili grazie alla sapienza e apporto tecnico di sei sarte specializzate.

Perché la linfa vitale della creatività sempre più aperta al mondo del Made in Italy continui a fluire in un perpetuo rinnovamento e divenire. Come un fiume... Eraclito ce lo ha insegnato!

Per fare il tour virtuale della mostra, guarda il video qui sotto

preview for Pitti 94: la mostra per l'anniversario dei 70 anni di Herno
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