Il corpo delle donne nella forma liquida delle mestruazioni è un caso politico in molti paesi del mondo. In Italia la famigerata tampon tax sugli assorbenti considerati beni di lusso è stata derubricata dai politici a questione minore, assieme alla legge sul congedo mestruale che invece in Oriente è abbastanza diffusa (per quanto legata a concezioni di “fragilità” femminile). Non è che consigliando lo switch a coppette mestruali o scelte radicali come il free bleeding si accantoni la questione, anzi. Ma la nuova battaglia si potrebbe presto combattere con gli slip per il ciclo mestruale.


Gli slip Thinx, tra i pionieri delle alternative agli assorbenti sin dal 2015, sono una delle opzioni di mutande mestruali che uniscono al tabù eterno la sfida ambientale: incorporando la parte assorbente all’interno della mutandina abbattono l'impatto ecologico (sono completamente in tessuto) e la questione dei costi fissi mensili per l’acquisto dei tamponi. “Siamo stati il primo prodotto ad affrontare il tabù delle mestruazioni e parlarne in un modo diretto e unico in una società così pubblica” ha raccontato Siobhán Lonergan di Thinx a WWD ripercorrendo la storia del female empowerment lato ciclo, e le ultimi vicissitudini del marchio. “È un prodotto innovativo, è intimo a prova di ciclo mestruale. È stato una sfida alla categoria e al mercato fino a quel momento. In tutta sincerità, non c’erano innovazioni in merito dal 1937” ha concluso la Lonergan citando l’intuizione di Leona Chalmers, che proprio in quell’anno inventò il prototipo assoluto della coppetta mestruale come la conosciamo oggi.

Con i nuovi slip Thinx Super, lanciati ufficialmente il 9 luglio sul sito ufficiale del brand, si pensa all’inclusione di chi ha paura di perdite, fuoriuscite e macchie fastidiose. I modelli di questa tipologia hanno il superpotere di tenere “fino a quattro tamponi” e sono stati ideati proprio ascoltando le richieste di tutte le consumatrici, dalle più giovani alle adulte. “La nostra linea principale non era sufficiente per chi ha un flusso abbondante. Abbiamo creato Thinx Super che tiene il doppio ed è praticamente il nostro slip più assorbente, oltre ad offrire il doppio della protezione” racconta ancora la Lonergan. La ricerca ha coinvolto anche i materiali utilizzati: “Il tessuto a contatto con la pelle è il nostro traspirante e sotto c’è uno strato superassorbente. Abbiamo anche introdotto un materiale che assorbe ancora più fluido e allargato il tassello. Sono solo tre grandi componenti della nostra tecnologia, per dare una soluzione migliore alle persone con flussi importanti” aggiunge la boss di Thinx.

Con gli slip da ciclo lavabili si adatta all’esigenza un gesto automatico come scegliere le mutandine del giorno dal cassetto. Esteticamente curatissimi, semplicissimi da indossare anche sotto i long dress più impegnativi, spediti discretamente in tutto il mondo, gli slip da ciclo Thinx hanno segnato il passo, superando persino le polemiche iniziali per i loro manifesti pubblicitari esposti nella metro di New York, San Francisco, Washington e Chicago. Fun fact: fu la stessa commissione della Manhattan Transfer Authority che anni dopo avrebbe impedito le pubblicità dei vibratori per donne a provare a ostacolare l’affissione. Ma la potenza di fuoco di un modo di vivere il ciclo così liberatorio ha avuto la meglio sull’ostracismo pudico.

Come funzionano gli slip da ciclo? Si indossano, punto. Ogni slip dura “come due tamponi”, scrivono sul sito di Thinx, il che dipende comunque dall'intensità del flusso di ogni donna. Quando si deve cambiare la mutandina, si deve avere l’accortezza di tenere quella già usata in un sacchettino impermeabile per mantenerla sufficientemente umida. In questo modo il sangue non si secca e non le macchia indelebilmente. Poi si sciacquano in acqua fredda finché questa non torna trasparente, poco sapone di Marsiglia, e si stendono ad asciugare a turno. Vanno tranquillamente in lavatrice (max 30°, non le strapazzate) e poi nel cassetto fino al ciclo mestruale successivo. In casa Thinx sostengono che resistano a due anni di flusso e anche più se trattati con la giusta cautela, ma una piccola customer storm ha investito l’azienda sull’effettiva sostenibilità economica della loro period lingerie: molte si sono lamentate che in realtà gli slip si rovinavano ben prima di due anni. “Abbiamo scoperto però che gli slip non venivano lavati correttamente, o venivano messi nell’asciugatrice. Cerchiamo di insegnare alle persone come prendersi cura di queste cose” racconta ancora la Lonergan, ammettendo che però una delle questioni sollevate era vera: in uno dei modelli di slip lavabili l’elastico si sfibrava rapidamente, quindi si sono preoccupate di sostituirle. “Ora abbiamo un elastico extradurevole, che è piaciuto. Cerchiamo di migliorare sempre i nostri prodotti, ascoltiamo i consumatori e crediamo che un corretto lavaggio possa farle durare molto di più”.

I modelli di slip Thinx costano dai 24 ai 39 dollari a seconda della tipologia. Per ogni ciclo mensile ne servono minimo due o tre, quando non di più se il flusso è molto intenso: Greta Tosoni di Virgin&Martyr, uno dei profili Instagram da seguire tra i più completi sulla divulgazione sessuale, ha specificato come nel suo caso sia arrivata ad alternarne quattro paia di modelli diversi a seconda delle necessità. Avere il ciclo mestruale costa, e tanto: anche con gli slip igienici mestruali si parte da almeno due paia di mutandine al giorno, il che significa che si possono spendere fino a 150 euro in un colpo per la gestione ottimale degli slip da ciclo. Non una cifra raggiungibile da tutte nell’immediato: nonostante le tassazioni, quattro pacchi di assorbenti costano un decimo abbondante in meno e due coppette da alternare arrivano a più o meno la metà. Certo, è un investimento e come tale deve essere visto: con lungimiranza. Gli slip da ciclo contribuiscono ad eliminare il problema dell’accumulo di tamponi e il loro difficile smaltimento, con impatto positivo sulla produzione dei rifiuti (questo sì che è realmente un problema) e il faro della sostenibilità ambientale bene acceso. Il fuoco -non fatuo, si spera- su un tabù eterno come le mestruazioni.